Finisce così una delle trade deadline più epiche di sempre: ecco i nostri voti, squadra per squadra.

Dopo avervi fornito una live coverage totale negli ultimi giorni di bagordi delle squadre NBA, un ultimo recap, con i voti per ogni squadra e tutti gli scambi, squadra per squadra (in ordine alfabetico e divise in Conference), effettuati entro la trade deadline.

I parametri dei voti sono basati sulle operazioni concluse, sui bisogni dei roster e sui rumors (anche precedenti alle ultime ore).

Buon pagellone!



Atlanta Hawks

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Pistons: James Wiseman
    • Hawks: Saddiq Bey
    • Warriors: Kevin Knox II, 5 second-round pick da Atlanta
  • Trade:
    • Hawks: Garrison Mathews, Bruno Fernando
    • Rockets: Justin Holiday, Frank Kaminsky

Gli Atlanta Hawks ci piacciono. Sebbene, come puntualmente accade ogni anno, John Collins non sia stato scambiato, arriva un upgrade bello grosso rispetto a Kevin Knox, rappresentato da Saddiq Bey. Quest’ultimo offre versatilità difensiva e raggio di tiro (36% in carriera su quasi 7 tentativi di media da fuori), con potenziale per finire le partite in determinate occasioni. I suoi 23 anni sono un plus, ma portano con sé il peso del rookie contract e, di conseguenza, di una futura estensione, per un payroll come quello di Atlanta che flirta davvero tanto con la luxury tax – e questo, pro futuro, è un minus.

A tal proposito, ottima la scelta di alleggerire il monte stipendi spedendo in Texas i contratti in scadenza di Justin Holiday e Frank Kaminsky, rispettivamente da $6 milioni e $2.5 milioni, per aggiungerne due più economici e non garantiti per la stagione 2023/24. Mosse ponderate, insomma, che non possono non valere più che la sufficienza, senza sbilanciarsi in attesa di vedere come procederà l’integrazione di Bey – il quale sarebbe stato ceduto anche a causa della scarsa volontà di scender a patti con le richieste del coaching staff sul suo stile di gioco, secondo le ultime. Lo spogliatoio degli Hawsk sembra avere già abbastanza problemi, meglio essere cauti.

VOTO

6+


Boston Celtics

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Celtics: futura second-round pick
    • Spurs: Noah Vonleh, cash considerations ($1.5M)
  • Trade:
    • Celtics: Mike Muscala
    • OKC: Justin Jackson, due second-round pick

Non molto da dire, se non che Mike Muscala ha una team option da $3.5M per la prossima stagione e che quello con i Celtics con il lungo arrivato da OKC potrebbe costituire un buon fit in Regular Season. L’obiettivo di Brad Stevens e affini sembrava quello di arrivare a un lungo (ne abbiamo parlato QUI), con i nomi di Jakob Poeltl e Mo Bamba in prima fila, ma in generale con interesse per tutto quello che sarebbe potuto arrivare con un pacchetto costituito da Danilo Gallinari e Payton Pritchard. Mentre il primo sta ancora recuperando dall’infortunio, il secondo è in uscita e in cerca di un ruolo di maggior rilievo, che Boston non può offrire, perciò non è un segreto vederli proposti insieme ad altre squadre per upgrade immediati.

I Celtics sono ora più che mai in win-now mode, e la scelta di non effettuare mosse stravolgenti è logica. Muscala è un tiratore dal 38% da tre punti in carriera e da oltre il 39% in stagione, ideale per allungare le rotazioni in stagione, seppur difficilmente spendibile ai Playoffs. Questa mano ha comunque tutto il potenziale per far infiammare il TD Garden.

VOTO

6+


Brooklyn Nets

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Dallas: Kyrie Irving, Markieff Morris
    • Nets: Spencer Dinwiddie, Dorian Finney-Smith, first-round pick 2029 non protetta, 2027 second-round pick, 2029 second-round pick
  • Trade:
    • Suns: Kevin Durant, TJ Warren
    • Nets: Mikal Bridges, Cam Johnson, Jae Crowder, 4 first-round picks (2023, 2025, 2027 e 2029), pick swap (2028)
  • Trade a tre:
    • Nets: 5 second-round pick
    • Pacers: Jordan Nwora, Serge Ibaka, George Hill e 2 second-round pick
    • Bucks: Jae Crowder, arrivato dallo scambio KD
  • Trade:
    • Nets: draft rights per David Michineau
    • Kings: Kessler Edwards, cash considerations

Da dove cominciare? Se alla passata deadline ci siamo trovati a parlare di come lo scambio di James Harden avrebbe per certi versi potuto avvantaggiare i Nets, adesso non c’è più difesa che tenga. La reazione a catena innescata dalla rottura fra Kyrie Irving da un lato, Joe Tsai e Sean Marks dall’altro, ha portato allo smantellamento di un ciclo che si presentava come potenzialmente vincente, ma si è rivelato semplicemente disfunzionale.

Quel che resta delle partenze di Irving e Kevin Durant è un manipolo di role player d’élite e specialisti, capeggiati di Mikal Bridges, Dorian Finney-Smith e Cam Johnson, un bottino di prime scelte future da Suns e Mavs, con le proprie cedute a Houston (che ringrazia) e una marea di rimpianti.

Marginale la cessione di Jae Crowder, da cui i Nets dovrebbero comunque aver ricavato un pacchetto niente male di scelte al secondo giro (strano!), sebbene il numero non sia chiarissimo dai report e vari tra le tre e le cinque (su quest’ultima versione ci giochiamo 2 centesimi). Brooklyn in fin dei conti è stata fenomenale nel gestire la situazione una volta fattasi disperata, accumulando tanti asset, non lasciando andare giocatori chiave (vedi Bridges) alla prima offerta e soprattutto alleviando enormemente il luxury tax bill, passato da $108 milioni a poco più di 12 nel giro di qualche giorno, generando anche 3 trade exception.

Ma questo non basta. Non basta a giustificare la distruzione di un progetto in cui i tuoi giocatori di punta hanno giocato solo 74 gare insieme e che prometteva davvero, se non il titolo, qualcosa di molto vicino. Il crollo dei Nets è anche il fallimento dell’ennesimo progetto fondato sui “Big-X”, con due o tre superstar a guidare il resto alla bell’è meglio, ma con un enorme rimpianto: Brooklyn era assemblata davvero bene. Si era passati per firme giuste, scelte funzionali al Draft e in Free Agency, scommesse azzeccate. Con Harden, prima, e ancora di più in questo nuovo ciclo, come dimostra anche il record in stagione.

A pesare sui Nets è stato probabilmente solo il difetto ancestrale di una costruzione basata su principi quali quello dei “Big3”: la variabile umana. Durant e Irving sono molto legati, ma come si è visto addirittura troppo: è imperdonabile pensare che, al primo starnuto di una stella, segua il raffreddore cronico dell’altra, ma lo è ancora di più perseverare nel credere che – in una NBA strutturata così – questo non sia un effetto collaterale prevedibile. Marks e Tsai avrebbero potuto provare a tamponare anche offrendo il Barclays Center in cambio di Stephen Curry, ma difficilmente avrebbero comunque ricucito lo strappo creatosi con KD dopo l’addio di Irving. Tutti e due eventi di cui c’era stata un’anticipazione in estate, e per rimediare ai quali sarebbe stato comunque troppo tardi, senza un successo.

Resterà il beneficio del dubbio, con l’aggravante, per i Nets, che le cose stessere andando davvero bene sul campo e che Kevin Durant aveva appena esteso. Si riparte, senza l’urgenza di “perdere”, dato che non si hanno scelte proprie, ma con un’amarezza difficilmente sanabile.

VOTO

4


Charlotte Hornets

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Hornets: Reggie Jackson, 2028 second-round pick
    • Clippers: Mason Plumlee
  • Trade a tre:
    • Sixers: Jalen McDaniels, second-round pick 2029 (via Blazers), second-round pick 2024 dei Knicks (via Hornets)
    • Trail Blazers: Matisse Thybulle
    • Hornets: Svi Mykhailiuk da Portland, arrivato in nottata nello scambio per Josh Hart con i Knicks; second-round pick 2023 più favorevole fra Atlanta, Charlotte e Nets (via Phila); second-round pick 2027 più favorevole fra Pelicans e Blazers (via Portland)

Poco da dire, si sapeva che non ci sarebbero stati grossi movimenti, e non ci sono stati. Tante… seconde che potrebbero (?) far comodo. Né buyer, né seller. Né carne, né pesce. A Charlotte è tutto fermo, e non è un bene. Lo è ancor meno dopo aver ceduto un role player funzionale come McDaniels.

VOTO

5.5


Detroit Pistons

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Pistons: James Wiseman
    • Hawks: Saddiq Bey
    • Warriors: Kevin Knox II, 5 second-round picks da Atlanta

Nope, questo che scrive non è un grande fan di James Wiseman. Soprattutto al netto del fatto che potrebbe andare a prendersi il posto da titolare, stando alle ultime da Detroit, rubando minuti a un progetto che richiede tempo sul parquet come Jalen Duren.

Wiseman sarebbe molto amico di Isaiah Stewart, altro lungo di Detroit con cui si spartirà minuti, e sarebbe arrivato principalmente in seguito alla rottura di Saddiq Bey con i Pistons, riportata da The Athletic. Quest’ultimo sarebbe stato in rotta di collisione con le richieste del coaching staff di modificare il proprio stile di gioco e avrebbe chiesto una lauta estensione, tutti fattori che hanno contribuito alla partenza.

Wiseman peserà sul payroll dei Pistons della prossima stagione tagliando circa $4.5 milioni di spazio salariale. Vedremo se Detroit riuscirà a esplorarne anche solo un decimo del potenziale. Per adesso, non siamo abbastanza lungimiranti, perciò è un “no”.

VOTO

5


Indiana Pacers

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Nets: 3 second-round pick
    • Pacers: Jordan Nwora, Serge Ibaka, George Hill e 2 second-round pick
    • Bucks: Jae Crowder

No comment, siamo in lutto per il taglio di Goga Bitadze e, seppur non ancora ufficiale, Terry Taylor.

VOTO

6


Miami Heat

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Heat: cash considerations
    • Spurs: Dewayne Dedmon, 2028 second-round pick

L’immobilismo è una conseguenza logica. I Miami Heat hanno tanti problemi e poco margine di manovra, ma erano coinvolti in varie trade talks per scambiare Kyle Lowry, nessuna delle quali ha portato a nulla. Con lo scambio di Duncan Robinson infognatosi, gli asset erano praticamente a 0.

Bene, invece, il rilascio di Dedmon. In questo modo si libera un posto a roster, alleggerendo il libro paga (Demon percepisce 4.7 milioni di dollari in questa stagione, non garantiti per la prossima), passando da $193.000 a $4.900.000 sotto la soglia della luxury tax. Il tutto in vista della molto probabile conversione del contratto di Orlando Robinson in uno “standard contract”.

Il gap con la cima della Eastern, però, sembra farsi pesante.

VOTO

5+


Milwaukee Bucks

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Nets: 5 second-round pick
    • Pacers: Jordan Nwora, Serge Ibaka, George Hill e 2 second-round pick
    • Bucks: Jae Crowder

Era nell’aria che Jae Crowder sarebbe diventato un giocatore dei Milwaukee Bucks. Ricordiamo che Phoenix aveva permesso in via esclusiva a Milwuakee e a nessun altro di incontrare privatamente il giocatore (i dettagli QUI) nel suo periodo fermo in Arizona, e sembra che per sbloccare la trattativa servisse solo definire il prezzo. 

I Bucks devono riempire adesso ancora due slot a roster, dopo aver visto il loro conto schizzare alle stelle fino a $75.6 milioni di luxury tax bill. Dal mercato dei buyout, idea John Wall, sebbene tutto resti da definire.

Milwaukee è adesso in una modalità totale di all-in. Non ha mai speso così tanto per il roster, e probabilmente non è mai stata così profonda. Grayson Allen alla fine non è partito, mentre l’innesto anche solo di un Crowder a mezzo servizio e in fase di condizionamento dopo i mesi fermo concederebbe comunque di avere un reparto ali e sterni di tutto rispetto, con molti corpaccioni ideali sia per coprire una drop coverage, sia per cambiare su tutto.

Adesso, manca solo un altro titolo.

VOTO

6.5, per l’ammontare pesantuccio delle tasse a roster completo


New York Knicks

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Trail Blazers: Cam Reddish, Ryan Arcidiacono, Svi Mykhailiuk, 1 first-round pick (protetta)
    • Knicks: Josh Hart

C’erano aspettative molto elevate sui Knicks in questa deadline, che non sono state rispettate. La presa di Josh Hart è buona e permette di allontanare Cam Reddish, addolcito con una prima – assurdo, avremmo detto 5 seconde.

L’inseguimento a Zach LaVine non è andato a buon fine, però, nonostante un Draft capital infinito. Sebbene questo immobilismo un po’ ci annoi, potrebbe aver senso in ottica offseason. Un meno perché sono i Knicks (si scherza).

VOTO

6-


Orlando Magic

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Magic: Patrick Beverley, second-round pick, cash considerations
    • Lakers: Mo Bamba

Finisce così l’avventura di Mo Bamba ai Magic, scambiato per una seconda, due spiccioli e il buyout di Patrick Beverley. Comprensibile, dal momento che Orlando sembra voler puntare su altro, sebbene il compenso sembri un po’ scarso.

VOTO

6-


Philadelphia 76ers

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Sixers: Jalen McDaniels, second-round pick 2029 (via Blazers), second-round pick 2024 dei Knicks (via Hornets)
    • Trail Blazers: Matisse Thybulle
    • Hornets: Svi Mykhailiuk da Portland, arrivato in nottata nello scambio per Josh Hart con i Knicks; second-round pick 2023 più favorevole fra Atlanta, Charlotte e Nets (via Phila); second-round pick 2027 più favorevole fra Pelicans e Blazers (via Portland)

Finisce così l’esperienza di Matisse Thybulle ai Sixers, che si accaparrano Jalen McDaniels, difensore comunque molto versatile e con altrettanti limiti al tiro, sebbene l’impressione è che ci sia maggior margine di miglioramento in un contesto come quello di Phila, che può garantire una shot quality più alta di quella degli Hornets.

Vedremo se ripagherà.

VOTO

6


Toronto Raptors

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Raptors: Jakob Poeltl
    • Spurs: Khem Birch, first-round pick 2024 (protetta), 2 future second-round pick

La trade Poeltl in sé non significa molto, e ha impiegato pure una prima scelta. Il lungo torna alla squadra che lo ha scelto e chiederà una lauta estensione. Poco altro da dire su questo.

Di più, invece, sul progetto Raptors, che sembra giunto a un limbo per cui sembra mancare davvero poco allo smantellamento. Le richieste per Fred VanVleet sono state troppo elevate da parte di Ujiri per le inseguitrici, così come anche per Anunoby, coinvolto fino agli ultimi istanti in trade talks con Golden State. L’idea è che Toronto semplicemente non sia abbastanza al momento, ma che non voglia nemmeno rinunciare a dimostrare di poter essere qualcosa. Almeno, fino all’estate prossima.

VOTO

5.5


Washington Wizards

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Lakers: Rui Hachimura
    • Wizards: second-round picks 2023 (via Bulls), 2028 (Lakers/Wizards), 2029; Kendrick Nunn

Una mossa, lato Wizards, fatta per risparmiare in ottica futura, con il contratto di Kendrick Nunn che scadrà a fine stagione e libererà una parte del payroll. E, soprattutto, che aprirà la strada per l’estensione di Kyle Kuzma.

VOTO

6+, considerando che non avrebbero esteso Hachimura


NON CLASSIFICATO

Solo due non classificate per questa stagione e tutte e due a est:

Chicago Bulls

Non benissimo per non essersi mossi, non malissimo per non essersi mossi. I Bulls possono ancora dire la loro in regular season, e sono reduci da un periodo positivo, con 7 vittorie in 11 gare. Questo potrebbe aver convinto Karnisovas ad aspettare, ricordando che Lonzo Ball è fuori e Zach LaVine non è stato benissimo fino ad ora.

Non aver sacrificato nessuno, nonostante ci fosse interesse di molti per nomi come Caruso, Vucevic, lo stesso LaVine, Coby White e altri, presuppone un voto neutro. Anche se si promettono follie nel buyout market.

VOTO

6


Cleveland Cavaliers

Occasione sprecata per i Cavs, accostati a vari nomi. Non è arrivato nessuno fra Malik Beasley, Tim Hardaway Jr. o Jae Crowder, e il roster resta privo di quella wing in grado di aprire il campo e impattare (o restare neutra) difensivamente allo stesso tempo che tanto si cerca.

Poche nuove anche da Kevin Love, in potenziale uscita nelle ultime ore, anche se l’opzione buyout sembra smentita per adesso, stando a Chris Fedor.

VOTO

6-


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