Dalle vecchie alle nuove: abbiamo scelto sette contender che si giocheranno l’accesso alle Finals nella Western Conference
In totale contraddizione rispetto a quanto avevamo visto nell’NBA del 21esimo secolo, nell’ultimo periodo la Eastern Conference aveva acquisito decisamente più valore, almeno nelle posizione alte, rispetto alla Western Conference. Specialmente in questa stagione, quest’ultima sembrava essere una terra senza padroni e aperta a ogni risultato, destinata a decretare una finalista con poche chance di spuntarla alle Finals.
Dopo la trade deadline (qui trovate il recap e il pagellone), lo scenario è decisamente cambiato. Le stelle fanno la differenza, e quando si spostano Kyrie Irving e (soprattutto) Kevin Durant, non si può rimanere indifferenti. Due squadre che sembravano incomplete come Dallas Mavericks e Phoenix Suns sono ora pronte a presentarsi con uno smalto nuovo. E le altre dell’Ovest non sono rimaste a guardare.
Passato il caos, proviamo a fare il punto della situazione, individuando le “sette sorelle” in grado di giocarsi l’accesso alle Finals.
Prima di iniziare, anticipiamo che non vedrete inclusi i Sacramento Kings. Ci scuseranno i tifosi, ma i Playoffs si rivelano sempre essere uno sport diverso, e il roster sembra essere poco adatto a reggere il colpo. Presentarsi con la 23esima difesa della lega non è certo di buon auspicio, ad esempio.
Le (semi)certezze: Denver Nuggets e Memphis Grizzlies
Certezze perché sembrano le uniche sicure dell’accesso ai Playoffs, essendo state le più costanti (soprattutto i Nuggets). “Semi” perché nascondono qualche difetto che potrebbe costare caro al massimo livello.
I Denver Nuggets producono attacco con una facilità disarmante. Il roster è costruito alla perfezione intorno alle abilità uniche di Nikola Jokic. e la loro facilità nel creare tiri ad alta efficienza non cambierà. La paura deriva dall’altra metà campo, semmai, dove squadre attrezzate potrebbero trovare nello stesso Jokic un bersaglio molto facile da attaccare. E’ un rischio con cui Denver dovrà convivere, sperando di incontrare i matchup giusti (quindi, ad esempio, non i Golden State Warriors al primo turno).
I Memphis Grizzlies hanno per certi versi il problema opposto. La loro difesa, almeno finché Jaren Jackson Jr è in campo, è meritevole della massima fiducia. Ma il loro attacco a metà campo quanto in là li può portare?
Avere solamente il 26esimo attacco a difesa schierata non è mai un buon segnale in vista dei Playoffs, dove il pace tende spesso a diminuire rispetto alla frenetica Regular Season, e i problemi sembrano strutturali: Ja Morant è ancora inaffidabile da oltre l’arco, Desmond Bane non è un creator on-ball di livello e DIllon Brooks si prende più responsabilità di quelle che prevedrebbe il buon senso. Insomma, saranno nella mischia, ma la sensazione è che ci siano squadre più forti.
I nuovi favoriti: i Phoenix Suns
Chris Paul, Devin Booker, DeAndre Ayton e ora Kevin Durant.
In questo ovest, è praticamente impossibile non considerare questa squadra la favorita. Sì, anche al netto della vecchiaia di CP3; sì, anche al netto dell’insofferenza mostrata in campo da Ayton; sì, anche al netto della scarsa profondità.
Con una tale combinazione di skill e taglia, non c’è modo di difenderli. Se cambi sui blocchi, KD ed Ayton attaccano il mismatch; se non cambi marcatura e decidi di rimanere più conservativo, concedi a Paul e Booker i loro tiri preferiti in pull-up; se raddoppi, ancora peggio. Certo trovare velocemente l’amalgama non sarà facile, ma con questa quantità di talento non è nemmeno impossibile.
I role player saranno pure quasi mediocri (aldilà di Torey Craig), ma in quanto role player spesso si esaltano giocando vicino alle stelle.
Non è una squadra imbattibile, non stiamo parlando degli Warriors del 2017, ma attualmente non ci sono roster più competitivi a ovest.
Le contender silenziose: Los Angeles Clippers e Golden State Warriors
Ai blocchi di partenza erano probabilmente le due più quotate, ma nella prima parte di Regular Season sono emerse diverse criticità.
I Clippers hanno recentemente cambiato marcia, con l’obbiettivo di ottenere la qualificazione diretta ai Playoffs, mostrando tutte le buone qualità del roster pronosticate a inizio anno: profondità del roster, estrema versatilità difensiva e, ovviamente, Kawhi Leonard. Non ci sono dubbi sul fatto che, idealmente, possono provocare grossi problemi a chiunque.
Come possiamo però essere sicuri del loro stato di salute nei prossimi mesi? Per arrivare alle Finals, occorre vincere tre serie consecutive; le stelle dei Clippers riusciranno a mantenere la freschezza fisica per farlo? Se la risposta è sì, ed è tutt’altro che scontato, sarebbero probabilmente i peggiori avversari possibili per i Phoenix Suns.
Gli Warriors, come i Clippers, non hanno ancora messo sul tavolo il meglio che hanno a disposizione, finendo con il giocare pericolosamente con il fuoco. Il loro quintetto titolare è ancora, numeri alla mano, il più efficace della lega, ma la scarsa profondità della rosa (a cui il front office ha messo una pezza solamente ieri con il ritorno di Gary Payton II) li ha penalizzati non poco.
Sappiamo che hanno eventualmente nelle corde quattro vittorie contro qualsiasi squadra, ma la classifica li vede solamente noni, all’inizio di un periodo senza Stephen Curry. Probabilmente saranno costretti a passare dal Play-In, e le partite secche si rivelano spesso una lotteria imprevedibile.
L’outsider: i Dallas Mavericks
La garanzia è che con Luka Doncic e Kyrie Irving, aiutati dalle spaziature ottime dell’attacco colmo di tiratori, i Mavericks saranno praticamente inarrestabili per qualsiasi difesa. E’ forse una delle poche coppie nella storia della lega che può permettersi di muovere poco la palla e affidarsi molto di più all’estro individuale.
Come altra faccia della medaglia, l’insufficiente taglia nella metà campo difensiva rappresenta una garanzia altrettanto decisiva, e forse di più. I Mavs potrebbero presto scoprirsi incapaci a proteggere adeguatamente il ferro, e quindi a vincere serie di alto livello. Rientrano nel gruppo per il beneficio del dubbio, e c’è molta curiosità di vederli al completo.
In grave ritardo: I Los Angeles Lakers
A distanza di due anni dall’ultima volta, i Lakers hanno nuovamente costruito un roster compatibile alla pallacanestro moderna e alle caratteristiche di LeBron James ed Anthony Davis.
D’Angelo Russell assicura creation secondaria, Malik Beasley migliora lo spacing e Rui Hachimura e Jarred Vanderbilt sono le ali che mancavano alla rosa da troppo tempo.
Se LeBron e Davis sono ancora in grado di giocare al livello che conosciamo, ora i Lakers possono davvero mettere in difficoltà qualunque avversario della Western Conference, forti di una difesa fisica e un attacco ben bilanciato.
Il problema è che il completamento del roster è avvenuto solamente all’inizio di febbraio, i gialloviola sono sei partite sotto il 50% di vittorie e si trovano costretti a una rimonta non banale. E anche se dovesse andare a buon fine, dovrebbero passare dal Play-In, e varrebbe lo stesso discorso fatto con Golden State.
Per sicurezza, comunque, vanno sicuramente tenuti d’occhio. Dovessero uscire indenni dai prossimi mesi, probabilmente non partirebbero sfavoriti in una serie contro Nuggets o Grizzlies. E il bello della Western Conference 2023 è proprio questo.