Dimenticatevi del 2020: ora la guardia è un peso per Miami.

Miami heat
FOTO: NBA.com

Duncan Robinson è ormai fuori dal progetto Miami Heat. La franchigia capitanata da Pat Riley aveva creduto non poco in lui, dandogli una prima chance nel 2018 e vedendolo poi sbocciare definitivamente nel 2020, quando il prodotto di Michigan si è fatto un nome a suon di triple.

Le sue prestazioni di quei tempi hanno convinto la dirigenza a offrirgli un ricco contratto quadriennale da più di 15 milioni annui. Allora, alcuni avevano storto il naso, e oggi possiamo affermare con certezza che avevano ragione. Dalle NBA Finals del 2020 la produzione di Robinson è iniziata a calare, e il suo spazio nelle rotazioni di coach Spoelstra anche. Quest’anno sembra aver toccato il fondo, e il suo marchio di fabbrica pare svanito nel nulla: in 4 stagioni è passato dal 44.6% da tre punti ad un deludente 33.1%.

Tutto ciò, unito alla sua non giovane età (quasi 29 anni), all’operazione al dito affrontata di recente e alle sue lacune difensive, in passato “coperte” con l’efficienza dall’arco, sembra rendere difficile un eventuale scambio. A meno che, come riportato dall’insider del Miami Herald Barry Jackson, gli Heat non includano in ipotetici trade package anche due scelte al primo giro. “Almeno”.


Una pretesa non da poco, è vero, ma anche legittima. Il costo di dimentircarsi di Robinson, per Miami, è molto elevato. Troppo, per aspettarsi una trade nelle prossime ore.