Con l’offseason entrata nel vivo, sono sempre meno i Free Agent rimasti disponibili sul mercato NBA. Fra questi, però, ci sono ancora alcuni nomi degni di nota, in diversi ruoli.

Ecco i 10 migliori free agent rimasti, con i possibili “fit” per ognuno di loro.


10. Dwight Howard

Stando a Brandon Robinson, insider di Bally Sports, ci sarebbe un interesse reciproco in un connubio fra Dwight Howard e i Brooklyn Nets. Il numero di firme di veterani da parte della franchigia newyorkese è stato ingente negli ultimi anni, soprattutto considerando il poco margine di manovra lasciato dagli ormai ex Big Three (Harden, KD, Kyrie).


Howard sarebbe una firma al minimo tutto sommato sensata per Brooklyn, vista la carenza di lunghi combattuta solo con Nicolas Claxton e Day’Ron Sharpe. Se KD e Kyrie dovessero rimanere, un profilo del genere sembrerebbe quello più adeguato alle preferenze fino ad ora messe in mostra da loro.

9. Blake Griffin

La stagione di Blake Griffin si è conclusa con il disperato rientro in campo nelle ultime 2 gare contro i Boston Celtics, dopo essere scomparso dalle rotazioni di coach Nash. Griffin non ha più né l’atletismo di un tempo, né i progressi dimostrati a Detroit nel trattamento di palla e nel tentativo di costruire un tiro consistente da fuori (mai andato realmente a buon fine), ma potrebbe comunque attrarre l’interesse di numerose squadre in cerca di esperienza o di un giocatore in grado di allungare le rotazioni in Regular Season. Secondo le ultime notizie, le due losangeline sarebbero in prima fila, con i Clippers favoriti, anche se Marc Stein ha riportato dell’interesse di altre due squadre, senza nominarle, dopo che la Sean Deveney (Heavy.com) aveva citato Bulls e Celtics.

8. Carmelo Anthony

Per Carmelo Anthony ormai non servono presentazioni. Il veterano si appresta ad entrare nella 21esima stagione NBA e, già da tempo, non sembra avere troppo da offrire a delle contender. La fase difensiva è diventata insostenibile e, a parte qualche streak al tiro positiva nel corso della stagione, le frecce nella faretra di Melo sembrano essersi esaurite. Qualora decidesse di pensare al ritiro, i New York Knicks sarebbero in prima fila per un contratto a breve termine, finale perfetto per la carriera di Anthony.

Altrimenti, negli ultimi giorni da alcune fonti di Heavy.com sono emerse suggestioni riguardanti i Brooklyn Nets, specialmente in caso Durant e Irving rimanessero, o i Golden State Warriors, anche se in quest’ultimo caso si parla di poco più di una deduzione. Infine, ovviamente, ipotesi permanenza Lakers ancora viva, con coach Darvin Ham che ha lasciato intendere di voler ancora prendere una decisione definitiva sul giocatore.

7. DeMarcus Cousins

DeMarcus ha chiuso l’ultima stagione ai Nuggets, offrendo energia, presenza a rimbalzo e un po’ di scoring. Purtroppo i numerosi infortuni e l’età che inizia a presentare il conto pesano sull’apporto che Cousins riesce a fornire nella metà campo difensiva, dove è limitato, essendo un bersaglio facile per le guardie avversarie.

Potrebbe essere una buona presa per qualche contender o anche squadra che punta ai Playoffs, rivestendo il ruolo di terzo centro che allunga le rotazioni durante la Regular Season. Tra queste, le migliori potrebbero essere Bucks e Bulls, anche se la recente presa di Drummond e la permanenza di Tony Bradley non sembrerebbero auspicarlo, mentre nelle ultime settimane era emerso il nome dei Timberwolves. Altrimenti, potrebbe sempre decidere di firmare per una squadra in rebuilding con tanti lunghi a cui fare da chioccia, come Orlando o Houston.

6. Tristan Thompson

TT non ha ancora molto da offrire, se non la sua grande esperienza e la possibili leadership in uno spogliatoio giovane. L’età e la sua carenza di skills lo rendono un giocatore poco utile in chiave Playoffs, dove potrebbe essere attaccato ripetutamente da guardie e ali rapide sui cambi, o in post dai lunghi.

Potrebbe cercare un contratto al minimo in una squadra in completo rebuilding, per passare un ultimo anno nella lega facendo da mentore a giovani pari-ruolo, ad esempio a Houston, San Antonio e Orlando.

5. Montrezl Harrell

Per un altro giocatore degli Hornets, oltre a Miles Bridges, ci sono accuse in sospeso. Harrell è stato fermato due settimane fa alla guida di un veicolo contenente tre libbre di marijuana, venendo accusato di traffico sotto le 5 libbre, un crimine minore secondo le leggi del Kentucky.

In ogni caso, l’ex Wizards è un unrestricted free agent che potrebbe attrarre molte contender, anche se, fino ad ora, non sono stati citati rumors troppo seri. Fra tutte, i Suns sono la più accreditata accanto al nome del giocatore, probabilmente al prezzo della taxpayer mid-level exception, soprattutto se dovessero partire Ayton e una serie di giocatori (fra cui uno tra Mikal Bridges e Cam Johnson) in un pacchetto per Kevin Durant.

4. Eric Bledsoe

Eric Bledsoe non farà parte nella prossima stagione del roster dei Portland Trail Blazers. Joe Cronin, plenipotenziario della franchigia, ha infatti deciso di tagliare l’esperto playmaker ex-Bucks e Clippers in modo da evitare di rendere il suo contratto garantito – la deadline in questo senso era fissata proprio a oggi, 10 luglio – e corrispondergli l’intero stipendio di 19.3 milioni di dollari. La parte garantita del suo contratto ammontava a $3.9M.

Diverse le squadre che cercheranno un accordo col giocatore, ritenuto un buon affare in virtù della sua esperienza. Probabilmente Bledsoe cercherà una realtà in grado di offrirgli una mid-level exception, tra cui (in misura economicamente diversa) si potrebbero segnalare Nets, Grizzlies, Suns e Pelicans.

3. Dennis Schröder

Il tedesco dopo due anni no è chiamato al riscatto, dimostrando di poter essere ancora il giocatore che si è visto a OKC. Può essere un ottimo innesto dalla panchina per una squadra che punti al colpo grosso e che abbia bisogno di un po’ di scoring dalla second unit.

I rumors più recenti, via Marc Stein, parlano di un interessamento da parte dei Pistons, oltre che della propensione dei Rockets nel confermare il giocatore. Anche se, a Los Angeles, sponda Lakers, qualcuno sembra aver iniziato a lavorare sottobanco, forse per ripartire da dove tutto ha cominciato ad andare male.

2. Collin Sexton

Il prodotto di Alabama, dopo un buon avvio di stagione con i Cavs, è stato costretto ai box per via di un infortunio al ginocchio. Durante la sua assenza ha iniziato a brillare la stella di Darius Garland, complicando leggermente il rinnovo di Sexton per il front office dell’Ohio.

Sexton, soprattutto qualora dovesse accettare un ruolo da sesto uomo a guidare la second unit, potrebbe essere importante per Cleveland, che detiene i Bird Rights sul giocatore e ha esercitato la Qualifying Offer da circa $7M. I Cavs, però, non potranno offrigli cifre importanti, e mireranno a contenere il prezzo nel range fra i 10 e i 15 milioni l’anno (ne abbiamo parlato QUI) per evitare la luxury tax. Al contrario, altre franchigie con ambizioni minori che avranno bisogno di uno scorer tra le guardie potrebbero decidere di alzare il prezzo, con i Pacers su tutti dotati di ampio margine di manovra e con i Jazz che avrebbero provato ad imbastire una sign&trade con Mike Conley come contropartita (via Jake Fischer) – non andata a buon fine.

1. Miles Bridges

Bridges difficilmente avrà un mercato ordinario. Per quanto poco se ne parli, il giocatore degli Hornets è stato accusato di violenza domestica, venendo anche arrestato dalla polizia di Los Angeles. Viste le foto e un referto medico postati su Instagram dalla vittima, Mychelle Johnson (moglie del giocatore), la situazione si prospetta molto grave, con l’accusato che rischia fino a oltre 11 anni di carcere.

Charlotte ha rilasciato un breve comunicato a riguardo, anche se sembrerebbero aver optato per esercitare la Qualifying Offer da $7.9M a disposizione per il giocatore, rendendolo restricted free agent. In una questione così delicata, sembra inadeguato parlare di possibili pretendenti, in attesa degli sviluppi riguardo alla possibile condanna.