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Questo contenuto è tratto da un articolo di Dr Rajpal Brar per 3CB Performance, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


I Los Angeles Lakers sono reduci dalla sconfitta per 118-111, punteggio finale della sfida di Regular Season NBA contro i Minnesota Timberwolves. Per il match di scena al Target Center di Minneapolis coach Darvin Ham è stato costretto a dover rinunciare al 19 volte All-Star, LeBron James, messo k.o da un problema alla caviglia sinistra. L’infortunio che ha costretto The Choosen One a dare forfait è meglio noto come “tendinopatia peroneale”, che affligge muscoli e tendini che collegano l’osso del perone all’articolazione della caviglia e del ginocchio in tre punti – tramite il cosiddetto Lungo peroneale, che collega l’osso al ginocchio, il Breve peroneale, che invece lo collega esternamente al piede vicino al cuboide, ed infine il Terzo peroneo, connesso direttamente all’alluce. I muscoli peroneali sono fortemente coinvolti in tutte le principali movenze cestistiche, svolgendo un ruolo attivo nelle reazioni muscolari programmate d’inversione di rotta ed aiutando a stabilizzare il piede se sottoposto all’influenza di urti e forze esterne. Di certo non sembrerebbe un’ottima notizia per il team ed i fan losangelini, che avevano appena potuto gioire per il ritorno in campo di Gabe Vincent (QUI avevamo parlato del suo infortunio).


Date le recenti fatiche imposte a LeBron James e compagni dall’impegno ad alta intensità di gioco in In Season Tournament (con relativa vittoria della prima NBA Cup, di cui avevamo parlato QUI), il poco riposo ed il ritmo di gioco mostrato dallo stesso King James, è probabile non ci sia molto di cui preoccuparsi: problemi di questo tipo sono preventivabili in parti anatomiche simili, ed è probabile che l’assenza del nativo di Akron sia attribuibile ad un workload program – un programma di allenamento personalizzato con livello d’intensità a crescita prestabilita – per evitare di sovraccaricare la caviglia e scongiurare infortuni più gravi. Sembrerebbe una soluzione trovata di comune accordo con lo staff medico gialloviola per trattare al meglio il problema fisico insorto, evitando inutili e rischiose complicazioni. 

La sua assenza potrebbe protrarsi per qualche partita in più rispetto al previsto: in precedenza il detentore del record di punti in NBA ha sofferto per via di un risentimento subito allo stesso polpaccio sinistro, che potrebbe essere indice di eccessiva usura della parte e richiedere maggior attenzione da parte dello staff e dello stesso atleta. Difficilmente il suo status di Questionable varierà nelle successive uscite stagionali dei Lakers: è molto probabile che LeBron scelga di testare la caviglia ed il polpaccio nello shoot around pre-gara, rimandando ogni decisione circa la sua presenza in campo all’ultimo minuto.