A un mese dalla trade deadline, l’insider Marc Stein ha spiegato la prospettiva dei Lakers su una possibile trade che richieda il sacrificio dei “due asset più importanti per la franchigia fino al 2030”.

A un mese dalla trade deadline, provate a indovinare qual è la squadra più chiacchierata della lega? Esatto, avete indovinato: i Los Angeles Lakers.

Se già dopo il pessimo inizio di stagione dei giallo-viola (2-10) le indiscrezioni di mercato non si erano placate, ora che LeBron James e compagni hanno vinto 6 delle ultime 7 partite, riportandosi a ridosso della zona Play-In/Playoffs nonostante l’assenza di Anthony Davis, i rumors su ciò che Rob Pelinka potrebbe, dovrebbe e vorrebbe fare sono tornati a moltiplicarsi.

Nelle ultime ore uno degli insider più attendibili in materia di trade market, Marc Stein, ha parlato della situazione dei Lakers e ha spiegato cosa aspettarsi dalla franchigia alla trade deadline. Secondo Stein, il front office di Los Angeles era ed è tuttora riluttante all’idea di cedere entrambe le prime scelte spendibili sul mercato – Draft 2027 e 2029 – per acquisire role player che diano maggiore profondità al roster.


Come ormai più che noto, i Lakers negli scorsi mesi hanno foldato l’opportunità di acquisire Myles Turner e Buddy Hield dai Pacers, per cui avrebbero dovuto spedire a Indiana il contratto in scadenza di Westbrook ed entrambe le first round picks. Inoltre, come riportato da Stein, Pelinka si è tirato indietro anche dal possibile deal con i Pistons per Bojan Bogdanovic, in cui avrebbe ceduto Beverley e Nunn a Detroit, insieme alla prima scelta non protetta al Draft 2027; sperando magari in uno sconto per il croato, ormai da escludere considerando il suo rendimento in stagione (career-high di 21 punti a partita con il 41.5% dall’arco), o comunque non volendosi precludere la possibilità di impacchettare insieme quelle due scelte per consentire un upgrade più significativo al roster.

“Sono pochi, ad ora, i segnali che suggeriscano un cambio di approccio sul mercato da parte dei Lakers. (…) Il punto per il front office rimane: quanto può alzare il potenziale di questa squadra una trade del genere?”

Marc Stein

Come riportato da Stein, all’interno della lega c’è la sensazione che i giallo-viola si possano decidere a mettere mano al proprio Draft capital soltanto nel caso in cui una stella diventi disponibile sul mercato. Due i possibili nomi: Bradley Beal e Zach LaVine.

“Nei front office rivali, persiste la convinzione che i Lakers stiano conservando quelle scelte per un obiettivo più importante, come Bradley Beal di Washington o Zach LaVine di Chicago. Ma quanto è realistico uno scambio per uno dei due? Tra l’altro, entrambi i giocatori, come Anthony Davis, hanno una preoccupante storia di infortuni, il che alimenta ulteriormente le incertezze dei Lakers, che dovrebbero sacrificare i due asset più importanti in loro possesso fino al 2030.”

Marc Stein

Sarà, come sempre per i Lakers e per le squadre di LeBron (figurarsi quando le due cose coincidono), un lungo e chiacchierato avvicinamento alla trade deadline. Come ha concluso anche Stein nella sua newsletter, “solo una cosa è certa: parleremo dei Lakers e della loro situazione senza sosta nel prossimo mese… e probabilmente anche dopo la deadline del 9 febbraio”.