Dallas Mavericks

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Dallas: Kyrie Irving, Markieff Morris
    • Nets: Spencer Dinwiddie, Dorian Finney-Smith, first-round pick 2029 non protetta, 2027 second-round pick, 2029 second-round pick

Bene, dopo le ultime 24 di trade deadline trasformate in nulla, l’obiettivo è ancora più chiaro per i Dallas Mavericks: questo sarà il nucleo con cui Luka Doncic dovrà provare a vincere. La mancata cessione di Christian Wood, proposto a destra e a manca in pacchetti con Tim Hardaway Jr., apre la strada all’estensione del lungo ex Rockets, già offerta stando a Shams Charania. Stendo a Keith Smith di Spotrac, queste potrebbero essere le cifre:

  • 2023-24: $17,180,951
  • 2024-25: $18,555,427
  • 2025-26: $19,929,903
  • 2026-27: $21,304,379
  • Totale: $76,970,660

Discorso diverso per Kyrie Irving. Fonti autorevoli riportano l’assenza di fretta da parte dei Mavs per un’estensione a stagione in corso, che frutterebbe un biennale da circa $80 milioni ma che verrà discussa in estate. Riluttanza, ovviamente, anche per l’eventuale rifirma al massimo da 4 anni a oltre $200 milioni. Semplicemente, bisognerà aspettare il campo per decidere, anche se il prezzo pagato fa percepire la volontà di voler avere Irving per più di mezza stagione.

Infine, da calcolare nella valutazione anche il fatto che non si sia riusciti a trovare un accordo per liberarsi di contratti scomodi come quello di THJ o Davis Bertans, senza arrivare a profili interessanti che potessero elevare anche solo leggermente il floor difensivo di squadra – spezzando una lancia a favore dei Mavs, obiettivo non facile.


Si vota premiando l’intraprendenza, anche qui in attesa di capire come si evolverà la situazione, presentandosi Irving con un biglietto da visita niente male.

VOTO

7-


Denver Nuggets

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Nuggets: Thomas Bryant
    • Lakers: Davon Reed, 3 second-round pick
  • Trade:
    • Nuggets: second-round pick 2024, second-round pick 2025
    • Clippers: Bones Hyland

Prima che si salti sulla sedia per il sacrificio di Nah’Shon “Bones” Hyland per due seconde, ricordiamo che si tratta di un giocatore in rotta di collisione con coach Mike Malone e per di più in aria di estensione. I Nuggets sono stati nominati più volte per questa problematica, con Bruce Brown in scadenza e tra le priorità al momento nella gestione degli stipendi per la prossima stagione.

La presa di Thomas Bryant piove dal nulla, e Denver è stata intelligente a sfruttarla, aggiungendo un lungo dall’impatto salariale ridotto e comunque in grado di procurare energia e punti in uscita dalla panchina.

I Nuggets sono in cima all’ovest, e lo saranno per il resto della Regular. Avrebbe avuto davvero poco senso esporsi, mossa tra l’altro estremamente complessa visto lo spazio di manovra limitato. Un’onestissima sufficienza con un + per la pazienza e la previdenza.

VOTO

6+


Golden State Warriors

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Pistons: James Wiseman
    • Hawks: Saddiq Bey
    • Warriors: Kevin Knox II, 5 second-round pick da Atlanta
  • Trade:
    • Trail Blazers: le 5 second-round pick e Kevin Knox dalla trade sopra con gli Hawks
    • Warriors: Gary Payton II

Alla vigilia di questa trade deadline, gli Warriors avevano sostanzialmente due compiti di grande importanza: acquistare flessibilità salariale e aggiungere un uomo da rotazione, preferibilmente nel frontcourt, che potesse avere impatto immediato.

Il primo obbiettivo è stato raggiunto liberandosi di James Wiseman, che sarebbe costato 12 milioni (più luxury tax) per la prossima stagione. Con gli stessi asset appena accumulati, si sono gettati sul secondo, che però è andato in porto solamente in parte. Come sappiamo, Gary Payton può fare eccome la differenza nelle rotazioni di Steve Kerr, ma rimane una guardia in una squadra che ne era già abbastanza satura, mentre il reparto dei lunghi è rimasto piuttosto scarno. Per completare il lavoro, Bob Myers dovrà buttare un occhio sul mercato dei buyout.

VOTO

6+

Paragrafo a cura di Emil Cambigannu.


Houston Rockets

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Clippers: Eric Gordon; second-round pick 2024 (TOR), second-round pick 2027 (MEM), second-round pick 2024 (varie condizioni) da Memphis
    • Rockets: John Wall dai Clippers; Danny Green da Memphis
    • Grizzlies: Luke Kennard
  • Trade:
    • Hawks: Garrison Mathews, Bruno Fernando
    • Rockets: Justin Holiday, Frank Kaminsky

Fun fact: i Rockets spenderanno di più in stipendi morti che non in quelli attivi. John Wall e Danny Green saranno tagliati, con il primo che difficilmente avrebbe rimesso piede in spogliatoio, dopo le dichiarazioni al veleno contro Houston, con cui definì la sua esperienza in Texas “beyond trash”. Sì, decisamente meglio essere rilasciati.

Unica nota, per Eric Gordon ci si aspettava qualcosa di più in termini di Draft asset.

VOTO

5


Los Angeles Clippers

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Clippers: Eric Gordon; second-round pick 2024 (TOR), second-round pick 2027 (MEM), second-round pick 2024 (varie condizioni) da Memphis
    • Rockets: John Wall dai Clippers; Danny Green da Memphis
    • Grizzlies: Luke Kennard
  • Trade:
    • Hornets: Reggie Jackson, 2028 second-round pick
    • Clippers: Mason Plumlee
  • Trade:
    • Nuggets: second-round pick 2024, second-round pick 2025
    • Clippers: Bones Hyland

No, alla fine non è arrivata la point guard tanto agognata, ma solo l’altrettanto ricercato lungo, da identificare in Mason Plumlee. Nonostante questo, i Clippers si sono consolidati come la squadra forse più solida sul reparto ali/esterni forse dell’intera Lega, con un’aggiunta importante come quella di Eric Gordon dai Rockets.

Quest’ultimo rappresenta un buon fit per i bisogni di LA: nonostante le percentuali in calo, è ancora un tiratore rispettato, e questo è molto importante per permettergli di attaccare i closeout e generare vantaggio. Con Paul George e Kawhi Leonard fra i principali incaricati di creare offensivamente, e al netto delle partenze di Reggie Jackson, John Wall e Luke Kennard, l’attacco dei Clippers sarà sempre più indirizzato sulle due star e potrà beneficiare di pochi trattatori di palla. Ecco, dunque, che Eric Gordon potrà essere prezioso. Così come lo sarà lo scoring di Bones Hyland, arrivato per due seconde e che proverà a trovare un posto anche pro futuro dopo la separazione dai Nuggets.

Poco da dire sulla partenza di Wall, che era già cosa nota, mentre il sacrificio di Kennard è necessario per una pedina di scambio di un certo valore come Gordon – titolare, soprattutto, di un contratto non garantito per il 2023/24, a differenza di quello fino al 2025 del giocatore scambiato al posto suo.

Comunque, tifosi Clippers, se sentite la mancanza di una point guard, tranquilli: c’è un forte interesse per Russell Westbrook in caso di buyout e uno slot a roster che deve essere riempito, problema risolto. Tutti contenti, no?

VOTO

6.5


Los Angeles Lakers

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Lakers: D’Angelo Russell; Malik Beasley, Jarred Vanderbilt
    • Jazz: Russell Westbrook, Toscano-Anderson, Damian Jones, prima scelta Lakers 2027 (protetta 1-4), via Lakers
    • Timberwolves: Mike Conley, Nickeil Alexander-Walker, tre seconde scelte (2024 via WAS/MEM, 2025 e 2026 via Utah)
  • Trade:
    • Magic: Patrick Beverley
    • Lakers: Mo Bamba
  • Trade:
    • Nuggets: Thomas Bryant
    • Lakers: Davon Reed, 3 second-round pick
  • Trade:
    • Lakers: Rui Hachimura
    • Wizards: Kendrick Nunn; second-round picks 2023 (via Bulls), 2028 (Lakers/Wizards), 2029

Oh, assurdo. I Los Angeles Lakers hanno letteralmente, per usare un tecnicismo, spaccato. Alla fine il roster appare rivoluzionato, con tante partenze e tanti nuovi volti:

A rendere fenomenale il lavoro di Rob Pelink è il fatto di essere arrivato con un asset dal valore negativo come Russell Westbrook, spiccioli e una prima scelta, a D’Angelo Russell e soprattutto due ottimi comprimari. Anzi, nemmeno con una prima scelta, essendo questo l’ennesimo gioco di prestigio: la pick 2027 sarà protetta 1-4, ma Zach Lowe spiega che, qualora la scelta cadesse in mano ai Lakers e non a Utah (quindi in top 4), si trasformerebbe per i Jazz in una second-round pick 2027. Quindi, rischio che non sia a tutti gli effetti una scelta al primo giro per la franchigia di Salt Lake City. Davvero un regalo.

Se si aggiunge la buona presa di Hachimura in precedenza e quella di Mo Bamba per rimediare ai problemi di taglia, ecco che si ha un roster giovane e anche flessibile dal punto di vista salariale. DLo è in scadenza, il contratto di Bamba è non garantito per la prossima stagione, quello di Vanderbilt lo è solo parzialmente, Malik Beasley ha una team option e Hachimura va eventualmente rinnovato. Il tutto con benefici non da poco come trade exception e riduzione del luxury tax bill. Scioccante.

Dal punto di vista del campo, i Lakers ne escono rinforzati. L’aggiunta di Russell è quella più rumorosa, che sancisce l’arrivo di uno scorer di buon livello, seppur per natura non troppo efficiente, ma capace di convertire anche conclusioni in spot-up con buone percentuali e giocare un discreto volume di pick&roll; abile sulle linee di passaggio, in difesa necessita di essere nascosto lontano dalla palla, dato che nel caso contrario risulterebbe negativo. Il vero capolavoro è però la presa di Vanderbilt e Beasley. Il primo è una vera e propria macchina difensiva, un energy guy estremamente versatile, capace di cambiare praticamente sui 5 ruoli e di portare rim protection secondaria, ideale in eventuali quintetti con AD, seppur per minuti limitati a causa delle spaziature; sebbene non apra il campo, è un ottimo passatore dallo short roll e un atleta verticale clamoroso, minaccia costante sui lob, nel dunker spot e a rimbalzo offensivo. Beasley, invece, è il volume shooter per eccellenza, fra i migliori della Lega e perfetto da affiancare a LeBron e AD, che potrebbe arrivare a garantire percentuali sul 38-40% da fuori sulle 8 triple tentate a gara.

Insomma, difficile trovare difetti ai movimenti dei Lakers, se non per il piccolo smacco Thomas Bryant, che avrebbe richiesto la trade per l’insoddisfazione nei confronti dello scarso minutaggio riservatogli dopo l’arrivo di AD (i dettagli QUI).

Comunque un miracolo.

VOTO

8-, in attesa di vedere cosa faranno a fine stagione


Memphis Grizzlies

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Clippers: Eric Gordon; second-round pick 2024 (TOR), second-round pick 2027 (MEM), second-round pick 2024 (varie condizioni) da Memphis
    • Rockets: John Wall dai Clippers; Danny Green da Memphis
    • Grizzlies: Luke Kennard

Ma sapete che la presa di Luke Kennard, passata in sordina, ci piace davvero molto? E senza spenderci nulla se non lo stipendio morto di Danny Green e le secondo che ieri cadevano come mosche. L’ormai ex Clippers è un buon trattatore di palla secondario e un tiratore mortifero che potrebbe incastonarsi alla perfezione a Memphis.

Unico difetto è il contratto lungo e oneroso, essendo al secondo anno di un quadriennale da $56 milioni, con team option al 2024/25.

VOTO

7-


Minnesota Timberwolves

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Lakers: D’Angelo Russell; Malik Beasley, Jarred Vanderbilt
    • Jazz: Russell Westbrook, Toscano-Anderson, Damian Jones, prima scelta Lakers 2027 (protetta 1-4), via Lakers
    • Timberwolves: Mike Conley, Nickeil Alexander-Walker, tre seconde scelte (2024 via WAS/MEM, 2025 e 2026 via Utah)

Niente male per i Timberwolves lo scambio con Jazz e Lakers. D’Angelo Russell non sarebbe stato probabilmente rinnovato, e il livello delle prestazioni tra i passati Playoffs e questa prima metà di stagione non è parso incoraggiante, nonostante le cifre gonfiate anche dall’assenza di Towns e dal tipo di responsabilità riservategli da Minnesota. Di conseguenza, il rischio di arrivare in offseason, magari nel tentativo di imbastire una sign&trade, con un valore di mercato ancora più basso e margine di errore più alto, qualcosa che a Minneapolis non è più contemplabile dopo la trade Gobert che ha dissanguato le risorse.

Quindi, mossa dal minimo rischio: dentro un veterano, pagato un po’ troppo, ma sempre meno di DLo, con un contratto parzialmente garantito per la prossima stagione (peserà $14.3 milioni, 24.4 solo se non tagliato entro 48 ore dal Draft 2023) e comunque in scadenza a fine 2024, quando le estensioni tassative di Anthony Edwards e Jaden McDaniels potrebbero iniziare a pesare, e non poco. Liberare questo spazio potrebbe rivelarsi essenziale pro futuro per una squadra che ha solo questa finestra, con questo core, per mantenersi competitiva, al netto di quello che era ed è lo scarsissimo margine di manovra.

Sul campo, da non sottovalutare è la reunion fra Rudy Gobert e Mike Conley: questo fattore, stando a Tim MacMahon di ESPN, avrebbe rivestito un ruolo fondamentale nelle trattative, e non c’è da stupirsi. Conley è il compagno ideale per il francese, capace di coinvolgerlo offensivamente sul pick&roll, che gestisce alla meraviglia da passatore e dal quale è capace anche di convertire a buona efficienza, fornendo un playmaking migliore per l’attacco a metà campo dei Wolves rispetto a Russell. Vista l’età, non potrà influire troppo difensivamente, ma sarà usato, come DLo, spesso sulle linee di passaggio e in generale lontano dalla palla.

Conley rappresenta anche un miglior fit per lo sviluppo di Edwards, essendo in grado di trovare con maggior efficacia di DLo i compagni sul perimetro, oltre che un mentore e un compagno molto benvoluto da tutti in giro per la Lega, che potrebbe portare calma ed equilibrio in uno spogliatoio un po’ scosso.

Infine, se davvero ci fosse la possibilità di arrivare a Patrick Beverley dal buyout market, sebbene ci siano voci discordanti (i dettagli QUI), i Wolves potrebbero fare il colpaccio. Dopo il taglio di Forbes, ne servirebbe un altro, ma per un difensore perimetrale del calibro di Bev potrebbe avere senso, soprattutto visti i bisogni di squadra.

VOTO

6+


New Orleans Pelicans

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Spurs: Devonte’ Graham, 4 second-round pick (2024, 2026, 2028, 2029)
    • Pelicans: Josh Richardson

Ottima mossa dei Pelicans, che si liberano del contrattone di Graham, al secondo anno di un quadriennale da $47.3 milioni, per un 3&D affidabile e in scadenza come J-Rich. New Orleans ha preferito così un approccio conservativo, nonostante fosse stata collegata alle squadre su OG Anunoby nelle ultime ore di mercato, optando per liberare potenzialmente spazio salariale a fine anno.

Mossa saggia, con un roster così profondo e promettente, nel quale molto chiederanno l’estensione – al netto del fatto che Richardson è anche un ottimo fit.

VOTO

6.5


Oklahoma City Thunder

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Celtics: Mike Muscala
    • OKC: Justin Jackson, due second-round pick
  • Trade:
    • Suns: Darius Bazley
    • OKC: Dario Saric, second-round pick

Attenzione, nemmeno una prima. Nel mercato delle second-rounder, Sam Presti si accontenta di 3, completando un paio di mosse che aiutano le finanze di OKC.

In particolare la trade Muscala ha generato una trade exception da $3.5 milioni, in cambio di uno stipendio più basso.

VOTO

6+


Phoenix Suns

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Suns: Kevin Durant, TJ Warren
    • Nets: Mikal Bridges, Cam Johnson, Jae Crowder, 4 first-round picks (2023, 2025, 2027 e 2029), pick swap (2028)
  • Trade:
    • Suns: Darius Bazley
    • OKC: Dario Saric, second-round pick

Il nuovo proprietario Mat Ishbia ha scelto di partire con calma. Secondo le indiscrezioni riportate da Adrian Wojnarowski, sarebbe stato suo il volere di fare un ultimo tentativo di KD, portando così alla blockbuster trade che ha sconvolto la deadline. Il conto da $35 milioni in più in luxury tax è il prezzo minimo da pagare per l’arrivo di una superstar del calibro di Durant, impacchettata dai Nets già estesa fino al 2026.

Un vero e proprio sogno, che arriva con i due grossi sacrifici della già citata luxury tax e con la riduzione di profondità nel reparto ali – in misura minore, la perdita di scelte. Con Warren arriva comunque un buon backup, mente la presa di Darius Bazley è stata essenziale per far fronte parzialmente a entrambi i problemi: $20 milioni in meno di tassa e TPE da $5 milioni dopo l’accordo con OKC.

Adesso, non resta altro che vedere dove questo core possa arrivare. Phoenix ha inseguito a lungo Durant, e si è giocata la proprie carte, sacrificando il proprio futuro come si fa sempre quando si scambia per un top-5 della Lega. Con Ayton e Booker che progettano di restare sul lungo termine, già estesi e con tanti anni da giocare davanti, il progetto si prospetta duraturo, in attesa di capire quale sia il potenziale a cui arrivare.

VOTO

8


Portland Trail Blazers

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Trail Blazers: Cam Reddish, Ryan Arcidiacono, Svi Mykhailiuk, 1 first-round pick (protetta)
    • Knicks: Josh Hart
  • Trade:
    • Sixers: Jalen McDaniels, second-round pick 2029 (via Blazers), second-round pick 2024 dei Knicks (via Hornets)
    • Trail Blazers: Matisse Thybulle
    • Hornets: Svi Mykhailiuk da Portland, arrivato in nottata nello scambio per Josh Hart con i Knicks; second-round pick 2023 più favorevole fra Atlanta, Charlotte e Nets (via Phila); second-round pick 2027 più favorevole fra Pelicans e Blazers (via Portland)
  • Trade:
    • Trail Blazers: 5 second-round pick, Kevin Knox
    • Warriors: Gary Payton II

Dopo questi 3 scambi, i Trail Blazers hanno dovuto tagliare Greg Brown III per liberare uno slot. Portland si mantiene al di sotto della soglia della luxury tax, aggiungendo un buon difensore sugli esterni e una scommessa come Cam Reddish, che ha il potenziale per rivelarsi un buon fit, ma perdendo anche un tuttofare come Josh Hart, che sta affrontando però una regressione stagionale, passando da 19.9 punti di media a 9.5, con addirittura più minuti di media e percentuali peggiori.

Bilanciamento anche tra l’aggiunta di Matisse Thybulle e Gary Payton II, con un esterno versatile e impattante difensivamente, ma senza un tiro affidabile, che se ne va per… un esterno versatile e impattante difensivamente, ma completamente senza tiro. Sia Thybulle, sia Reddish saranno restricted free agent a fine stagione, e i Trail Blazers potranno pareggiare qualsiasi offerta per i due, se lo vorranno.

Bene aver guadagnato una prima da Hart, ma in una Western Conference rivoluzionata e sempre più competitiva, nessuna di queste mosse sembra poter dare una mano, azni. Perlomeno, nonostante i soliti rumors pre-deadline, Lillard non è partito. Anche se non sappiamo quanto possa rivelarsi un bene per lui.

VOTO

6+


Sacramento Kings

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Nets: draft rights per David Michineau
    • Kings: Kessler Edwards, cash considerations

Siamo fan di Kessler Edwards, che riempie l’ultimo slot di Sacramento. Light the beam.

VOTO

6


San Antonio Spurs

MOVIMENTI

  • Trade:
    • Raptors: Jakob Poeltl
    • Spurs: Khem Birch, first-round pick 2024 (protetta), 2 future second-round pick
  • Trade:
    • Heat: cash considerations
    • Spurs: Dewayne Dedmon, 2028 second-round pick
  • Trade:
    • Celtics: futura second-round pick
    • Spurs: Noah Vonleh, cash considerations ($1.5M)
  • Trade:
    • Spurs: Devonte’ Graham, 4 second-round pick (2024, 2026, 2028, 2029)
    • Pelicans: Josh Richardson

Un solo colpo è rilevante, ed è la cessione di Poeltl per una prima e due seconde. Il resto è tutto frutto di cap space infinito, in particolare il contrattone assorbito di Graham, addolcito tuttavia con 4 seconde. I soliti equilibrati Spurs.

VOTO

6+


Utah Jazz

MOVIMENTI

  • Trade a tre:
    • Lakers: D’Angelo Russell; Malik Beasley, Jarred Vanderbilt
    • Jazz: Russell Westbrook, Toscano-Anderson, Damian Jones, prima scelta Lakers 2027 (protetta 1-4), via Lakers
    • Timberwolves: Mike Conley, Nickeil Alexander-Walker, tre seconde scelte (2024 via WAS/MEM, 2025 e 2026 via Utah)

I Jazz, per quanto non sembri, hanno fatto meglio di quanto si creda nella trade con Wolves e Lakers. Un allineamento di pianeti ha fatto sì che fossero disposti ad assorbire il contratto di Westbrook a un prezzo ridicolo per fare in modo di liberare oltre $60 milioni di cap space nella prossima stagione, con il giocatore che verrà probabilmente liberato tramite buyout nel breve (QUI la lista delle favorite).

Con un Draft capital di già 14 scelte, una più o una meno che sia la first-rounder dei Lakers nel 2027, Utah ha praticamente completato un retooling che la vedrà rifondare dal basso mantenendosi flessibile, con i vantaggio di avere il deserto davanti che sono dati da versatilità infinita non tanto nella firma dei free agent, ma nelle eventuali estensioni dei pezzi buoni che si verranno a sviluppare.

Nonostante questo, quel pacchetto per Malik Beasley e Jarred Vanderbilt è davvero poco e, per quanto probabilmente non fossero nei piani di Utah, sono stati lasciati andare via davvero per niente, nonostante il forte interessamento qua e là per la Lega. Alla fine, un + di incoraggiamento per quello che è il progetto e la gestione delle finanze in ottica futura.

VOTO

6+