FOTO: Oregon Live

Scoot Henderson è al suo anno da rookie ma ha già scritto la storia NBA: frase che ci saremmo aspettati di leggere, a seguito delle grandi pre-Draft, in maniera assolutamente positiva, per una qualche statline unica, magari da accostare a quelle messe in piedi sempre con più frequenza da Victor Wembanyama. La realtà, invece, parla di un record negativo perfettamente in linea con le sue difficoltà (e quelle dei compagni, ovviamente) in maglia Trail Blazers. Dopo che gli Heat si sono vendicati su Joe Cronin per la mancata trade di Damian Lillard, massacrando Portland fino a un indecoroso -60, Henderson ha fatto registrare un plus-minus di -58, il più basso di sempre in una singola gara NBA. Purtroppo per lui, però, non è tutto. Già a gennaio, in un’altra batosta da -62 punti contro OKC, la terza scelta assoluta al passato NBA Draft ha fatto registrare quello che era allora il secondo peggior plus/minus della storia, -56. In poche parole, adesso, Scoot Henderson ha 2 dei peggiori 3 dati su singola partita all-time per quanto riguarda questa statistica, nel solo anno da rookie. Questo aspetto è assolutamente clamoroso, ma non dimentichiamo un piccolo disclaimer: la stagione di Henderson non è positiva, anzi, ha dimostrato di essere ancora indietro non solo rispetto a rookie della sua classe, ma anche ai ritmi NBA, con una non-efficienza al tiro raccapricciante (42.9 eFG% e 48.3 TS%, dati da bottom-10 in stagione) e tante palle perse, ma il plus/minus è del tutto inaffidabile, soprattutto in un blowout di 60 punti per un giocatore che, per forza di cose, non ha ancora un rendimento da stella o elemento chiave. Il dato misura (o, meglio, dovrebbe) l’impatto di un giocatore in relazione al rendimento di squadra quando lui è in campo: troncando il discorso, se un quintetto supera gli avversari di 20 punti ed elemento x al suo interno dà contributo negativo/neutro (mettiamo 0 PTS, 0/5 al tiro e 3 palle perse), il suo plus/minus sarà comunque di +20 – e viceversa, ovviamente. La statistica è, in sostanza, drogata dal rendimento dei compagni, soprattutto quando non si parla di stelle. Abbastanza ovvio, dunque, che di una sconfitta per 60+ punti a risentirne sia il giocatore che ha passato il 2° maggior numero di minuti in campo per Portland, ben 41, accumulando 7 palle perse e un’altra prestazione al tiro sotto la media (8/18 FG, 1/5 3PT), nonostante i 20 punti e 6 assist. Detto questo, servirà che Scoot Henderson lavori molto non solo per implementare il proprio ruolo, ma per evitare che in futuro Portland crolli ancora in blowout del genere, evitando di “migliorare” ulteriormente il proprio record.