Quest’estate sarà tempo di riflessioni per il front office dei New York Knicks, su diversi fronti.

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Per i New York Knicks sta giungendo verso la conclusione una stagione particolarmente deludente rispetto alle aspettative, in cui anche la possibilità di qualificarsi ai Playoffs sembra ormai compromessa.

Se alla fine dello scorso anno si respirava fiducia e attesa per la conferma dei progressi fatti, quest’anno il clima lascia presagire possibili cambiamenti in arrivo quest’estate. I fronti su cui il front office dovrà lavorare sono tanti, e alcune scelte sono davvero spinose.


Ne ha parlato Stefan Bondy del New York Daily News, in una chiacchierata con Michael Scotto di Hoopshype. Ecco i vari temi affrontati.

Julius Randle

Dopo aver firmato un’estensione contrattuale da 117 milioni in 4 anni, Randle ha subito un netto calo di prestazioni rispetto alla scorsa stagione, sia in termini di percentuali al tiro che di impatto sul gioco. Si era addirittura ipotizzata una sua possibile partenza prima della trade deadline, ma le trattative a riguardo non sono mai diventate concrete.

Bondy ha parlato della possibilità che l’ex Lakers possa essere coinvolto in uno scambio prima della prossima stagione, ma allo stesso tempo fa notare come provare a cederlo nel momento in cui il suo valore di mercato è al minimo potrebbe non essere conveniente. I Knicks potrebbero ritenere più ragionevole mantenerlo a roster e sperare in una nuova crescita nel breve periodo.

Mitchell Robinson

Alla fine della stagione il centro 23enne sarà unrestricted free agent, e potrà ambire a uno stipendio annuale intorno ai 12-13 milioni di dollari. Come riportato da Scotto e Bondy, le negoziazioni tra il front office dei Knicks e il giocatore non si sono mai avvicinate a un accordo, e considerato il contratto dato a Noel non sarà facile trovarlo.

Da una parte, ri-firmarlo vorrebbe dire tenere un asset utile per una possibile trade futura; dall’altra, Robinson è un giocatore abbastanza limitato con un fisico che ha mostrato una preoccupante fragilità negli ultimi due anni.

Detroit Pistons e Dallas Mavericks sembrano essere le due franchigie più accreditate per offrire un contratto al prodotto di Kentucky.

Trade market: Kemba Walker, Evan Fournier, Nerlens Noel

Tra tutti, questi sono i tre giocatori maggiormente in orbita trade nel roster dei Knicks.

Secondo Bondy, Kemba Walker sarà quasi sicuramente mosso verso altri lidi in estate, per via di prestazioni al di sotto delle aspettative e costanti problemi fisici.

Per quanto riguarda Evan Fournier, invece, il front office sarà probabilmente disposto a cederlo, ma il contratto che gli garantisce ben 55 milioni nei prossimi tre anni non sembra particolarmente appetibile per le altre squadre.

L’ultimo forte candidato è Nerlens Noel, che secondo Michael Scotto è già stato vicino alla partenza nell’ultima trade deadline, in uno scambio a tre squadre con Lakers e Raptors. Anche nella prossima offseason la possibilità che venga coinvolto in una trade è concreta.

Tom Thibodeau

Alla fine della chiacchierata, Scotto e Bondy parlano di quello che probabilmente sarà il capitolo più spinoso, quello riguardante l’head coach.

Bondy in particolare riporta che, da ciò che ha sentito, il vice-presidente esecutivo William Wesley ritiene che Thibodeau abbia delle importanti responsabilità nella stagione deludente della squadra, e che qualche settimana fa avrebbe espresso malcontenti sulla gestione dei giovani talenti all’interno del roster.

Quando le critiche arrivano da una figura così importante nella dirigenza, il pericolo di un cambiamento è tangibile. Vedremo dunque come finiranno la stagione i Knicks, e a cosa porteranno le valutazioni successive del front office.