Boston ha ancora un paio di settimane per decidere che strada prendere. Cosa farà Brad Stevens?

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Keith P. Smith per CelticsBlog, tradotto in italiano da Yuri Pietro Tacconi per Around the Game.


La trade season è arrivata al momento più caldo. O meglio, la stagione dei rumors, perché finora non è successo (quasi) nulla di significativo. A parte la trade di qualche giorno fa che ha portato Rui Hachimura ai Lakers, l’unico scambio avvenuto dall’inizio della stagione ha visto i Boston Celtics scambiare Noah Vonleh agli Spurs per ridurre la propria luxury tax. E al di fuori di questo, decisamente non imperdibile, nessun altro movimento.


Ci sono sempre, però, miriadi di rumors. E per provare a orientarci tra questi, l’insider Keith P. Smith ha raccolto pareri interni alla lega e raccontato tutto quello che si dice a proposito di Boston e delle opzioni di mercato per Brad Stevens a due settimane dalla trade deadline. Cominciamo.

Sappaimo per certo che Boston ha mostrato interesse verso Jakob Poeltl. I Celtics e gli Spurs sono diventati compagni di scambi già due volte nel 2022, con l’arrivo di Derrick White a Boston poco prima della deadline e con il sopracitato scambio di Vonleh. Diverse fonti hanno però riferito che i Celtics erano molto interessati a Poeltl prima che Rob Williams tornasse in campo; con Time Lord di nuovo a disposizione, i Verdi ora sentono meno la necessità di uno scambio per un altro lungo. Inoltre, altre fonti hanno dichiarato che è difficile che un matrimonio tra i Celtics e Poeltl possa funzionare: il centro ha un forte desiderio di partire in quintetto ed ha intenzione di firmare un contratto che si aggiri intorno ai 20 milioni di dollari annui nella prossima offseason. A Boston, non troverebbe nessuna di queste due condizioni.

Secondi la maggior parte degli insider, i Celtics negli ultimi due mesi hanno avuto discussioni quasi soltanto per giocatori che guadagnano meno di 7 milioni di dollari, per poter utilizzare la TPE (traded player exception) da $6.9M ottenuta da Juancho Hernangomez, scaduta lo scorso 19 gennaio. Ora, rimane ancora utilizzabile la TPE da 5.9 milioni di dollari ottenuta dallo scambio per Dennis Schröder. Una fonte vicina alla situazione ha detto a tal proposito: “Non succederà. Usare una trade exception di un valore così ridotto richiede molto impegno per trovare il giocatore giusto. È davvero difficile riuscirci.

I Celtics hanno anche altre TPE di valore più basso che scadranno il 10 febbraio (Bol Bol, PJ Dozier, Bruno Fernando ed Enes Freedom, tutte tra 1 e 2 milioni di dollari). Boston potrebbe usarne un paio per assorbire o ottenere un giocatore con salario minimo, ma nulla di più (reminder importante: le TPE non possono essere aggregate, o combinate con altri salari).

Altre fonti riportano che i Celtics sembrano impegnati soprattutto sull’aggiungere un’altra ala prima della trade deadline. L’executive di una squadra rivale ha detto che “vogliono qualcuno che possa alleggerire il lavoro di Tatum e Brown. Brad Stevens e Joe Mazzulla sanno bene che non possono far giocare quei due 40 minuti a partita, e sperare di vincere le Finals. Tatum non scherzava quando ha detto, lo scorso giugno, che era esausto.

In questo scenario, secondo le fonti, i Celtics non intenderebbero muovere giocatori, ma scambiare scelte al Draft (una first-round pick protetta, o multiple scelte al secondo giro) per un giocatore dal salario ridotto. Alcune fonti interne alla lega hanno detto che Stevens e soci “non hanno intenzione di scambiare nessun giocatore attualmente in rotazione. Sono convinti che i loro migliori 8/9 giocatori siano solidi e che possano giocarsela contro chiunque incontreranno nei Playoffs. Stanno cercando un giocatore da Regular Season, non necessariamente un elemento che stia in campo nei Playoffs. (…) Personalmente, sono convinto che non riusciranno a ottenere nulla via scambio. Muovere un’altra prima scelta è una cosa pericolosa, ti mette in una situazione in cui hai davvero poche risorse per i prossimi Draft. E in futuro, avrai bisogno di quelle scelte per contribuire alla profondità della squadra, con un roster che sarà davvero costoso negli anni a venire. Scommetto, piuttosto, che saranno molto attivi nel mercato dei buyout.

La luxury tax non è una barriera per Boston, secondo numerose fonti. Brad Stevens ha il supporto dei proprietari e carta bianca per aumentare il conto delle tasse, se è convinto che farlo porterà a un miglioramento delle chances di titolo dei Celtics. Una fonte ha detto che “i Celtics stanno andando all-in per vincere un titolo. E se ciò comporta spendere qualcosa in più, beh, lo faranno. Sì, hanno scambiato Vonleh, ma è stata una scelta saggia: hanno messo da parte un po’ di soldi così da poterli usare ora. I proprietari vogliono un titolo tanto quanto il front office, gli allenatori e i giocatori. E sanno bene che per averlo dovranno spendere.

Un’altra fonte, poi, ha descritto i Celtics come “furtivi”. La fonte ha detto: “Non senti mai nulla a riguardo delle mosse che stanno facendo, finché non lo fanno. Chi aveva predetto che avrebbero ottenuto Derrick White l’anno scorso? E Brogdon quest’estate? Nessuno. Brad Stevens, Mike Zarren e tutta la dirigenza sono molto discreti nei loro affari. Se senti qualcuno parlare di Boston in uno scambio… vuol dire che non succederà! Non ci sono mai fughe di informazioni.

Diverse fonti, come anticipato, hanno detto che si aspettano Boston come destinazione di primo livello nel buyout market. “Non hanno bisogno di fare uno scambio. Perché faticare tanto? Non hanno bisogno di niente. Stevens ha già dato a Mazzulla tutto quello di cui potesse aver bisogno. Ora, la Disabled Player Exception che hanno ottenuto dall’infortunio di Danilo Gallinari permetterà loro di spendere più di chiunque altro per un buyout. E quindi, possono aspettare che la deadline scorra e poi firmare il miglior free agent rimanente per avere più profondità in panchina. E i veterani, quest’anno, non vedono l’ora di firmare coi Celtics: possono essere pagati bene e vincere.

Un membro del front office di una squadra rivale, infine, ha riassunto il tutto dicendo: “Sono primi. Quando la squadra è al completo, battono gli avversari di 20, 30 punti. Fare uno scambio sarebbe stupido. E non lo dico solo perché spero che non diventino ancora più forti, lo penso davvero. Brad Stevens rimane un coach, sotto sotto, e sa bene che bisogna sempre stare attenti a non rovinare una buona chimica, e la loro chimica di squadra è tra le migliori della lega. Quei giocatori sono davvero motivati e stavolta vogliono finire il lavoro. Scommetto che aggiungeranno uno o due giocatori tramite buyout, ma nulla di più. E quei giocatori dovranno essere a loro agio con l’idea di partecipare all’esperienza, ma anche di stare in panchina. Brad Stevens non ha intenzione di rovinare una cosa che funziona così bene.