I Philadelphia 76ers e i Brooklyn Nets avrebbero aperto le trattative per intavolare una trade che coinvolga James Harden, Ben Simmons e una serie di role player.

Dopo settimane di raccolta certosina dei rumors dalle fonti più disparate, analisi approfondite e opinioni varie, ed ecco che arriva una delle classiche bombe a sconvolgere ogni tipo di suggestione fino ad ora avanzata. Bomba che – e qui il margine di stupore non è molto ampio – riguarda James Harden e Ben Simmons . Se può sembrare sempre la solita storia, questa volta non è così, perché c’è una differenza sostanziale, che spiegheremo dopo una breve premessa.

Giusto per fornire un contesto, qualora servisse, basti ricordare che quasi tutte le voci fino ad ora emerse su un possibile approdo di Harden a Philadelphia riguardavano la prossima estate (ne abbiamo parlato QUI), e molto raramente coinvolgevano direttamente anche Simmons come fulcro di un apposito pacchetto. Anzi, a dire il vero, se proprio si dovesse parlare di una reunion fra Daryl Morey e The Beard, la maggior parte delle ipotesi si basava su un dopo-Simmons.

Questo perché il contratto di Harden prevede una player option da $47.4 milioni, che l’ex-Rockets potrebbe tranquillamente decidere di rifiutare a fine stagione. Che si parlasse di sign&trade, opt-in&trade o di una (inusuale) firma da Free Agent, l’impressione predominante, nonché la premessa, era soltanto una: The Beard sarebbe rimasto, fino alla fine di questa stagione, a Brooklyn (ne avevamo parlato QUI).


Tutto ciò, come chiarito in incipit, fino ad ora. La grande novità è che, secondo quanto riportato da Shams Charania su The Athletic, ci sarebbe stata una clamorosa apertura da parte dei Brooklyn Nets a discutere un accordo per Harden con i Philadelphia 76ers prima della trade deadline del 10 febbraio. E, per giunta, prendendo in considerazione un pacchetto gravitante attorno a Ben Simmons. Secondo l’insider, al giocatore australiano andrebbe aggiunto un manipolo di role player, già identificati (non per forza tutti assieme) in Tyrese Maxey, Seth Curry e Matisse Thybulle.

Inoltre, girando ulteriormente il dito nella piaga, oltre ai primi dissidi interni che sembravano annunciare un rischio di sgretolamento nello spogliatoio dei Nets (i dettagli QUI), Charania rivela di una certa difficoltà da parte del coaching staff dei Nets di rapportare lo stile di gioco voluto da Steve Nash – oltre che da Kyrie Irving e Kevin Durant – alle caratteristiche di Harden.

Il vero problema consisterebbe nella tendenza del Barba, già consolidata dai tempi di Houston, a fare da fulcro di un sistema eliocentrico, monopolizzando il controllo della palla e rallentando il flow offensivo. Conseguenza indiretta, ma non meno importante, di questo sarebbe la differenza non trascurabile tra i minuti con lui in campo e quelli con lui fuori, durante i quali si passa ad uno stile di gioco totalmente diverso. Questione, questa, che (secondo l’insider) avrebbe suscitato alcune critiche da parte di giocatori e coaching staff – e che i meeting non sarebbero riusciti a risolvere.

Tutte piccole perdite che vanno a confluire nella mole di acqua che Daryl Morey tirerà verso il proprio mulino, tentando di coinvolgere Simmons in quello che, fino ad ora, sarebbe lo scambio più gradito al front office. I Sacramento Kings, infatti, sarebbero fuori dalla corsa all’australiano, mentre le trattative con i Minnesota Timberwolves, inclusive anche di Tobias Harris, sarebbero in fase di stallo a causa della mole di Draft picks richiesto dai Nets. Il pacchetto più credibile sarebbe quello offerto dagli Atlanta Hawks, comprensivo di John Collins, Bogdan Bogdanovic e scelte, ma Morey si priverebbe comunque difficilmente della possibilità di riabbracciare James Harden.

Occhi sulla deadline, dunque, per seguire l’evoluzione di quella che si potrebbe rivelare una delle blockbuster trade più sorprendenti degli ultimi anni.