
Questo contenuto è tratto da un articolo di Divij Kulkarni per FadeawayWorld, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Ci sono molte storie che la gente conosce di Michael Jordan, soprattutto dopo l’uscita di The Last Dance nel 2020, ma altrettante ancora poco note. Quella raccontata nel 2021 da Jason Kidd potrebbe appartenere alla seconda categoria.
Come noto, un tratto distintivo della personalità di MJ era la sua ultra-competitività. Alla continua ricerca di stimoli e motivazioni extra, in ogni partita (e non solo) tentava di tirare fuori il meglio di sé… prendendo qualcosa sul personale.
Un paio d’anni fa, a Jason Kidd è stato chiesto quale fosse la sua storia preferita legata alla leggenda dei Bulls, ed ecco la risposta dell’attuale head coach dei Mavericks:
“Vediamo, ce ne sono tante… La miglior storia che ricordo risale al 1994, in occasione di una partita di beneficenza organizzata a Chicago da Scottie Pippen. Davo per scontato che Michael sarebbe stato in squadra con i Bulls, e invece no. Scottie giocava con i Bulls, io e Michael eravamo insieme negli avversari. E Mike… la prese sul personale.”
“Segnò 100 punti e portammo a casa la partita. Io ero un rookie, era la prima volta che incontravo Michael, ed ero entusiasta di aver avuto l’opportunità di giocarci insieme. Ed è quella sera che ho aperto gli occhi sulla sua competitività e sulla serietà con cui affrontava ogni partita.”
Anche una partita di beneficenza, dunque, per MJ era una buona occasione per allungare la (già corposa) lista delle sue vittime.