Con la lista di free agent che sta andando ad accorciarsi, ecco 5 firme che potrebbero avere un buon impatto nella prossima stagione.

FOTO: NBA.com

Come ogni anno, molte squadre si trovano a dipendere dal periodo di Free Agency per completare i loro roster. Mentre i nomi rilevanti vanno sempre più affievolendosi (QUI in fondo la lista aggiornata), in attesa di quel che ne sarà di casi complicati come quello di Deandre Ayton o Miles Bridges, è giusto distinguere alcune firme più risonanti rispetto ad altre.

Andando ad escludere i giocatori ri-firmati (per fare un esempio, Kessler Edwards) e prendendo in considerazione solo quelli aggiunti ex novo, abbiamo fatto una selezione delle 5 firme più eclatanti di questa Free Agency, potenzialmente impattanti per le squadre interessate e fra le più “chiacchierate” in ambito mediatico.

Ovviamente, verranno esclusi i giocatori acquisiti tramite trade, considerando solo ed esclusivamente le selezioni dal mercato dei free agent.


Ricordiamo che potete trovare la lista con tutti i movimenti di mercato, firme e trade, rumors e free agent rimanenti, QUI


Jalen Brunson – New York Knicks

Tecnicamente, la firma di Jalen Brunson, in uscita dai Dallas Mavericks, non è ancora stata ufficializzata. Anzi, stando a quanto emerso nelle ultimissime ore, i New York Knicks starebbero ancora temporeggiando dopo la fine del moratorium period, e l’ipotesi di sign&trade sembra non essere ancora del tutto esclusa. Oltre a Marc Stein, che per primo ha riportato questa ipotesi, è apparso un rumor secondario da un Tweet di Ian Begley, mentre parlava della situazione Gibson.

Ad ogni modo, è molto probabile che Brunson venga firmato come Free Agent, visto anche l’impegno dei Knicks nelle ultime settimane nel liberare lo spazio salariale necessario. Per l’ex Mavs pronto un quadriennale da $110 milioni, offerta che Dallas non è riuscita a pareggiare e con cui non avrebbe potuto competere, dato che il giocatore si era dimostrato già molto convinto di voler approdare a New York (sul connubio fra giocatore e franchigia, un approfondimento QUI).

Con l’arrivo del prodotto di Villanova, i Knicks potranno schierare una starting lineup con (probabilmente) Quickley, RJ Barrett, Julius Randle (posto che resti) e Mitchell Robinson, di per sé già piuttosto giovane e a cui aggiungere anche profili come Quentin Grimes, Miles McBride, Cam Reddish e Obi Toppin, assieme al neo acquisto Isaiah Hartenstein. Squadra abbastanza promettente, anche se – salvo sorprese – non potrà competere nell’immediato e non sembra avere ancora abbastanza talento per grosse ambizioni in futuro.

La firma di Brunson aggiunge un giocatore capace di attaccare il ferro con costanza ed efficienza, oltre ad un profilo capace di convivere con un altro trattatore di palla (come dimostrato accanto a Luka Doncic), molto importante per lo sviluppo a tutto tondo che si proverà a fare di RJ Barrett. Quest’ultimo avrà modo di giocare maggiormente sia off ball, sia di fungere da portatore secondario, nel tentativo di farne esplodere definitivamente il potenziale fino ad ora emerso in maniera altalenante.

Sebbene non sia una superstar, con Jalen Brunson il floor dei Knicks sembra avere tutti i requisiti per un’impennata positiva.

John Wall – Los Angeles Clippers

Dopo il tanto agognato buyout concordato con i Rockets, John Wall ha firmato un biennale al prezzo della taxpayer mid-level exception con i Los Angeles Clippers. L’ex Houston e Washington ha lasciato in Texas circa $7 milioni dei 47.5 previsti dalla sua player option, subito recuperati con la firma a LA. A queste cifre, ottima scommessa, sebbene si parli di un giocatore che ha giocato solo 40 partite dal 2019 ad oggi, tutte in una stagione di transizione a Houston prima di vederlo totalmente escluso dal campo, a partire dal 2 aprile 2021.

Il playmaking di Wall si è mantenuto comunque su livelli elitari nel corso del 2020/21, ed è proprio questa dote a farne un’aggiunta essenziale per i Clippers. La squadra di coach Lue dipende molto dalle doti di creation di Kawhi Leonard e Paul George, entrambi dotati di un talento cristallino, ma entrambi primary creator di un livello non elitario. Visto il numero di ali e tiratori a roster per i Clippers, ma la penuria di trattatori di palla, la presenza dell’ex Rockets potrebbe rivelarsi un collante con un buon impatto, soprattutto nei minuti con solo una delle due superstar (o nessuna delle due) in campo.

A Wall non sarà chiesto assolutamente di agire come la superstar di un tempo, avendo perso l’esplosività che ha caratterizzato gran parte del suo inizio di carriera, ma con un ruolo limitato, a quelle cifre, non può che presentarsi come un’aggiunta totalmente positiva.

PJ Tucker – Philadelphia 76ers

Una delle firme più importanti di questa Free Agency è indubbiamente quella di PJ Tucker ai Philadelphia 76ers. L’ex Montegranaro è stato negli ultimi anni un tassello fondamentale per le contender in cui ha giocato (Houston e Miami) ed ha avuto un ruolo chiave nel successo dei Milwaukee Bucks nel 2021. Se il suo approdo a Philadelphia è un fit più che congeniale, sorgono invece diversi dubbi riguardo la durata del contratto (i dettagli QUI). Il triennale interamente garantito da 33.2 milioni di dollari sembra infatti essere eccessivo per un 37enne, con l’ideale per i Sixers che sarebbe stato inserire una team option o un parzialmente garantito sul terzo anno, quando Tucker avrà la bellezza di 40 anni.

Davanti al rischio di un rifiuto e sottoposto alle pressioni di Embiid – che lo voleva fortemente in squadra – Morey ha preferito accontentare le richieste dell’ex Heat e assicurarsi le prestazioni di un signor difensore in grado di segnare con costanza da tre punti (41% la scorsa stagione).

Tucker porterà a Philadelphia l’esperienza di un campione NBA, la capacità di prendersi responsabilità nei momenti clutch delle partite, l’abitudine a giocare in determinati contesti ed allungherà le rotazioni in uscita dalla panchina.

TJ Warren – Brooklyn Nets

Chiariamo una cosa: i Brooklyn Nets non si stanno assolutamente comportando come una squadra in procinto di perdere entrambe le sue superstar. Sean Marks è stato molto attivo in questa sezione di Free Agency, aggiungendo due pezzi importanti come Edmond Sumner e TJ Warren, oltre alle conferme di Kessler Edwards, Nic Claxton e Patty Mills e all’arrivo di Royce O’Neale via trade.

Tra questi, la firma che più di tutte potrebbe emergere come possibile “steal” è quella di Warren. L’ex Pacers e Suns è fuori per infortunio da dicembre 2020, a causa di una frattura da stress al piede sinistro, a cui è stata effettuata un’operazione. Sebbene avesse completato la riabilitazione sul finire della passata stagione, Indiana ha preferito restare cauta, lasciandolo a riposo.

Cos’è a renderlo una scommessa così promettente, allora? Innanzitutto, il fatto che sia arrivato al minimo salariale non aggiunge praticamente alcun margine di rischio. Poi, il suo recente passato lo ha visto uscire dalla Bubble di Orlando 2020 come una prima opzione offensiva consolidata, raggiungendo un picco di produzione ed efficienza, beneficiando sì di una span ridotta, ma impressionante.

Quello che ci si aspetta non è certamente un giocatore completamente integro e pronto a ripartire sulla falsariga tracciata da quelle prestazioni. Warren potrebbe avere un buonissimo impatto se inserito in un sistema con Kevin Durant e Kyrie Irving, qualora rimanessero, dovendo beneficiare di attenzioni ridotte da parte della difesa e con un load offensivo estremamente minore rispetto a quello tenuto ai Pacers.

Se i due Big dovessero rimanere, TJ Warren potrebbe benissimo ambire a un impatto simile – in termini di importanza, non di ruolo – a quello tenuto da Otto Porter Jr. nella passata stagione a Golden State (sebbene meno da specialista da fuori e più da scorer), con un ruolo ridimensionato secondo il contesto e adeguato alle condizioni che, per forza di cose, necessiteranno quantomeno di una stagione di riabilitazione e confidenza con il campo.

Gary Payton II – Portland Trail Blazers

A sorpresa, Gary Payton II ha lasciato la Baia ed i Golden State Warriors dopo il titolo vinto per accasarsi alla corte di Damian Lillard. Il figlio d’arte ha firmato un contratto triennale da 28 milioni di dollari in tre anni, una cifra più che ragionevole per un giocatore che ha ricoperto un ruolo importante ai Warriors durante i Playoffs. Ai Blazers, Payton sarà in grado di giocare sia con Lillard che con Simons grazie ad un elevato QI cestistico, offrendo il proprio contributo soprattutto nella metà campo difensiva, dove si presenta come un ottimo difensore POA e capace di leggere le linee di passaggio in modo eccellente.

Nell’ultima stagione, l’ormai ex giocatore di Golden State ha anche migliorato le proprie statistiche al tiro, realizzando con oltre il 35.8% dalla lunga distanza, seppur su un campione ridotto, dimostrandosi così un potenziale 3&D di buon livello. Tutte queste caratteristiche fanno sì che Payton II, alla soglia dei 30 anni, sia un ottimo veterano da inserire in una squadra che voglia provare a costruire intorno a Lillard un nuovo nucleo per tentare l’assalto al titolo.