Questo contenuto è tratto da un articolo di Quentin Haynes per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


 

Pochi minuti dopo (più o meno) l’inizio ufficiale della free agency, i New York Knicks hanno messo a segno il primo colpo, con la firma di Jalen Brunson. L’ex dei Mavs ha sottoscritto un quadriennale da 104 milioni di dollari, a coronamento di una stagione da 16.3 punti(diventati quasi 22 nei Playoffs), 4.8 assist, 3.9 rimbalzi e il 58.3% TS%.


La guardia ex Villanova ha raggiunto a New York Rick Brunson, suo padre, unitosi ai Knicks come assistant coach. Inoltre, il suo agente, Sam Rose, è il figlio di Leon Rose, suo ex agente e President of Basketball Operations dei Knicks.

New York nei giorni prima della free agecy ha valutato l’intera lista delle point guard disponibili sul mercato, alla ricerca del profilo giusto, con l’alternativa di promuovere Quickley nella starting lineup. Alla fine, Leon Rose e soci hanno fatto tutto il necessario per prendere Brunson, e sembra una mossa sensata per la squadra.

UNA POING GUARD DI LIVELLO (FINALMENTE)

Brunson dà finalmente ai Knicks una variegata pericolosità offensiva in questo ruolo. Ha migliorato di molto le sue skills da realizzatore rispetto ai tempi di Villanova, specie da oltre l’arco, arrivando a tirare col 37% la scorsa stagione e col 40% nel 2020/21 (pur su un volume relativamente contenuto). Le sue capacità di creazione dal palleggio, il suo mid-range game e le percentuali da tre, combinate, sono qualcosa di cui l’attacco dei Knicks aveva bisogno.

L’abilità nell’attaccare il canestro ha reso Brunson l’oggetto del desiderio di Leon Rose e soci. Nella scorsa stagione, tra i giocatori con almeno 50 presenze stagionali e almeno 5 drivers per game, Brunson è stato il 16esimo giocatore più prolifico in pentrazione, condividendo il campo con Luka Doncic e Spencer Dinwiddie a Dallas. Ha terminato al settimo posto per FG% in questa situazione, con il 56.7%. Infine, ha fatto registrare 1.04 punti per possesso da ball-handler nei pick&roll (90esimo percentile).

Insomma, in un sistema eliocentrico come quello dei Mavericks, costruito intorno a Luka Doncic, Brunson ha fatto registrare ottimi numeri attaccando con la palla in mano. Ora, l’assenza della gravity dello sloveno e un ruolo più centrale potrebbero alterare la sua efficienza, ma Jalen suoi quattro anni di carriera NBA è sempre stato efficiente come slasher e questo offre all’attacco di NY nuove soluzioni.

La fase difensiva potrebbe essere un problema. Con i suoi 184cm di altezza, Brunson non sarà una risorsa versatile per la difesa di coach Tom Thibodeau, ma è un giocatore intelligente, capace di fare buone letture. Affiancarlo a difensori solidi come Barrett, Grimes e Robinson potrà limitare i danni quando verrà attaccato dagli avversari.

COSA FARE CON RANDLE?

Delle perplessità riguardano il fit tra Brunson e Julius Randle

Viene naturale dare un’occhiata alla scorsa stagione, quando (soprattutto da dicembre) Randle ha avuto una netta involuzione in entrambe le metà campo, rimasta tale per tutto il resto della Regular Season. La percentuale al tiro da oltre l’arco è tornata in linea con la sua media in carriera e in generale le sue prestazioni in attacco sono state ben diverse da quelle che lo avevano portato al MIP l’anno precedente; in difesa, il suo impatto è tornato a essere negativo.

Ora, con RJ Barrett sempre più bisognoso di spazi offensivi e dopo l’arrivo di una guardia come Brunson, la squadra sembra avere bisogno più di un giocatore solido off ball che di un giocatore con le caratteristiche di Randle. 

La soluzione più rapida sarebbe scambiare Randle ed eventualmente dare più spazio ad Obi Toppin e Cam Reddish, più adatti a giocare al fianco di Brunson e Barrett. Toppin è un grande atleta e un giocatore che garantisce energia, e sta lavorando per aumentare la sua pericolosità dal perimetro; l’anno scorso ha concluso la stagione con ottime percentuali da tre nell’ultimo mese e mezzo, incrementando costantemente il volume di tiro e la fiducia nella seconda parte di stagione. Reddish, invece, offre altre opzioni offensive, anche se un po’ a intermittenza; in fase difensiva però può essere un’importante risorsa grazie alla sua versatilità, potendo accoppiarsi con guardie e ali.

Cedere Randle, anche in cambio di qualche asset futuro, potrebbe avere senso per i Knicks. Per la fansbase e lo spogliatoio, considerati i fatti degli ultimi mesi, non si tratterebbe di una perdita dolorosa, probabilmente. E soprattutto, l’attacco di New York passerà molto dalle mani di Brunson e Barrett nella prossima stagione, e la presenza di Randle – che non ha una dimensione lontano dalla palla e difensivamente non ha garantito un effort costante – rischia di essere ingombrante nel giovane roster dei Knicks.

BRUNSON & BARRETT

L’arrivo di Brunson non è stata una buona notizia per Immanuel Quickley, che nel finale di stagione ha fatto bene nel ruolo di point guard. L’ex Kentucky era stato promosso in starting lineup, ma l’arrivo di Brunson fa capire che in casa Knicks sia considerato un backup, oppure una pedina da inserire in una trade.

RJ Barrett, invece, può trarre giovamento dal giocare con l’ex Villanova. Dopo l’All-Star break della scorsa stagione, RJ ha elevato notevolmente il suo livello offensivo, segnando anche 46 punti contro Miami e poi 30 in back-to-back, e dando la sensazione di aver definitivamente compiuto il salto di qualità. Nelle 28 partite in cui ha preso 20 o più tiri, però, ha tirato col 50% dal campo in sole sette occasioni: messo più al centro dell’attacco, si è visto come il suo processo di crescita sia ancora in corso.

Giocare con Brunson alleggerirà il suo carico offensivo, nonostante i due potrebbero trovarsi a gravitare nelle stesse zone di campo: entrambi sono mancini e amano attaccare il lato destro del mid-range. Dove Barrett può trarre giovamento, però, è nel gioco senza palla.

Alla fine della stagione 2020/21, RJ ha tirato col 40% da oltre l’arco, e particolarmente bene in catch-and-shoot. Nella stagione 2021/22 ha mantenuto un rispettabile 36.8% e adesso, con qualcuno che sappia creare gioco al suo fianco, Barrett può tornare a disporre di tiri migliori e potrebbe alzare nuovamente le sue percentuali.

Saremmo curiosi di sapere quali giocatori vorrebbe aggiungere adesso RJ al suo roster, ma siamo altrettanto sicuri che il fit con Brunson gli piaccia, e parecchio.