FOTO: Mavs Moneyball

Siamo al 6 febbraio, fuori c’è un vento gelido e Kyrie Irving è un nuovo giocatore dei Dallas Mavericks. Bene, e ora? E ora vanno smaltiti i postumi dell’ebbrezza trasmessa dai fumi di questa bomba delle ultime ore, per analizzare in maniera lucida la situazione e capire cosa aspetti entrambe le squadre.

Partendo dai Mavs, una panoramica schematica su cosa significhi l’arrivo di Irving dal punti di vista salariale, le opzioni contrattuali a disposizione e le possibili mosse in base anche agli ultimi rumors di mercato.

Stipendi

I Dallas Mavericks hanno adesso 14 contratti standard e i due two-way di AJ Lawson e McKinley Wright IV, a cui aggiungere temporaneamente il 10-day contract di Chris Silva. Con Dorian Finney-Smith (4 anni, $55.6M) se ne è andato un giocatore appena esteso e uno dei contratti più team friendly della Lega, in cambio di due profili in scadenza.


Se di Markieff Morris ci interessa meno, è importante notare cosa significhi la presa di Kyrie Irving. I Mavs con questa mossa hanno già visto crescere l’ammontare legato alla luxury tax da $31.7 a $60.5 milioni, e le cose potrebbero peggiorare proprio al netto dei fatti delle ultime ore. Le grandi estensioni di cui il front office si dovrà prendere carico nei prossimi mesi sono due: quella di Christian Wood e quella dello stesso Kyrie.

Partendo da quest’ultimo, l’insider Marc Stein ha rivelato che i texani non avrebbero dato alcuna garanzia contrattuale alla star ormai ex Nets. Irving “porterà” con sé i Bird Rights, che lo renderebbero eleggibile per una full max extension da oltre $270 milioni in 5 anni in offseason. Al momento, però, è limitato da un trade bonus al 15% presente a contratto e innescatosi in fase di scambio.

La presenza di questo bonus limiterebbe Irving entro il 30 giugno a massimo un’estensione biennale da circa $83 milioni.

Molto dipenderà da cosa Dallas riuscirà a raggiungere in offseason. Sembra abbastanza logico che, dopo aver sacrificato 1 prima scelta, Dinwiddie e Finney-Smith, valutato in maniera molto positiva all’interno del front office, difficilmente Mark Cuban si accontenterà di solo mezza stagione di Kyrie Irving.

L’estensione biennale, anzi, potrebbe essere una via di mezzo accettabile, dal momento che il biglietto da visita con cui l’ormai ex Nets si presenta lascia trasparire tutto fuorché fiducie e ottimismo in una tranquilla permanenza a lungo termine. Se le cose dovessero andare bene in post-season, allora Dallas potrebbe anche valutare il da farsi ma, per il momento, sarà necessario aspettare. E qui si arriva all’incognita legata al lungo ex Rockets.

Christian Wood, sì o no?

I Dallas Mavericks potrebbero offrire a Wood la full veteran extension, strutturata così, stando a Keith Smith di Spotrac:

  • 2023-24: $17,180,951
  • 2024-25: $18,555,427
  • 2025-26: $19,929,903
  • 2026-27: $21,304,379
  • Totale: $76,970,660

Per adesso, non si è raggiunto un accordo, e difficilmente si raggiungerà nel breve periodo. Anzi, i Mavs lo hanno inserito di recente sul mercato, e questa mossa potrebbe essere una chiara indicazione dello scarso interesse per un impegno a lungo termine, che andrebbe anche su gravare sulla luxury tax.

Secondo quanto riportato dall’insider Marc Stein, Wood sarebbe stato offerto ai Brooklyn Nets prima di Finney-Smith, il quale è stato aggiunto al posto dell’ex Houston sotto richiesta dei Nets:

“I Nets hanno rifiutato il tentativo di Dallas di spedire a Brooklyn il contratto in scadenza di Christian Wood o uno dei contratti a lungo termine poco appetibili dei Mavs, come quelli di Tim Hardaway Jr. e Davis Bertans. Non stupitevi, però, qualora Wood venga scambiato entro il 9 febbraio. Come riportato in precedenza (QUI), Wood piace molto ai Los Angeles Clippers, che vogliono un upgrade nel loro front court tanto quanto nel back court. Wood e D’Angelo Russell sono gli obiettivi principali dei Clippers entro la trade deadline.

Wood ha uno stipendio da $14.3 milioni, e i nomi che LA potrebbe mettere sul piatto sono vari. Essendo i Mavs privi di uno slot a roster, potrebbero essere attratti dal contratto di Terance Mann, a soli $1.9 milioni per la stagione in corso ma con un biennale da $22 milioni già firmato che partirà dal 2023/24. Il giocatore alzerebbe il valore di un qualunque pacchetto con una delle tante ali che i Clippers possono mettere sul piatto: Marcus Morris ($64×4, scade 2024) o Robert Covington ($24×2, scade 2024) potrebbero essere un punto di partenza; Nicolas Batum forse è meno cedibile ($22.5Mx2), ma non mancano contratti eventualmente spendibili come quelli di Luke Kennard ($56Mx4, team option 2024/25), Reggie Jackson ($11.2M, scadenza) o Ivica Zubac ($33.3M, scade 2025), sebbene questi non siano al momento sul mercato.

Tutto sta nel capire quanto i Clippers siano alti su Wood e se possano avere intenzione, o meno, di cedere Mann e un altro contratto. Il fit del lungo dei Mavs con Los Angeles appare sulla carta buono quasi quanto quello di Mann a Dallas, dove il giocatore dei Clippers rappresenterebbe un’opzione più solida difensivamente nel back court da usare in determinati quintetti, essendo i Mavericks quasi del tutto privi di giocatori two-way da utilizzare ai Playoffs – Ntilikina è un limite offensivo, Josh Green è in fase di sviluppo. Una mossa del genere aiuterebbe molto i texani, ma bisogna aspettare di capire il sentimento di Los Angeles.

A proposito di Tim Hardaway Jr. e Davis Bertans…

I contratti dell’uno e dell’altro non sono buoni per i Mavs, soprattutto nell’ottica in cui si voglia ridurre il conto della luxury tax e si vogliano estendere Wood e Irving:

  • Davis Bertans guadagnerà $16M in questa stagione, $17M in quella dopo e accetterà la player option da $16 milioni in quella ancora successiva
  • Tim Hardaway Jr. ha uno stipendio da $19.6 milioni quest’anno, uno da $17.9M per il prossimo e da $16.2M nel 2024/25

Mentre per Bertans il mercato al momento è del tutto assente, con quel contrattone a fare da repellente, Hardaway Jr. è stato accostato a Miami Heat (QUI) e Cleveland Cavaliers (QUI). Mentre dalla Florida sembra poter arrivare poco di interessante, con il contratto di Duncan Robinson che pareggerebbe ma sarebbe altrettanto pessimo, dall’Ohio ci sono voci più interessanti. Caris LeVert, per quanto possa non costituire un grosso upgrade, è in scadenza, e vedere il cap svuotarsi di quasi $19 milioni a fine stagione potrebbe non essere così male.

Infine, una suggestione su un nome a cui tutti abbiamo pensato, quello di Jae Crowder. Su quest’ultimo i favoriti sono i Bucks, ma i Mavericks potrebbero decidere di buttarsi a capofitto su un giocatore expiring e che sembra rappresentare un buon fit per questo roster. Pensando sempre al contratto di Hardaway, per pareggiare gli stipendi servirebbe l’inclusione di giocatori come Dario Saric ($9.2M, anche lui expiring) o Landry Shamet (quadriennale da $42.5 milioni, ma non garantito dal 2024), ma in questo caso i Suns potrebbero richiedere compensazioni in pick o contratti bassi e appetibili – Jaden Hardy è buono buono, e proprio per questo non è detto che Dallas voglia cederlo.

I Suns dovranno inoltre pensare al fatto che Crowder non gioca da mesi e, di conseguenza, ha un valore decrescente con il passare del tempo. A meno che non vogliano liberarlo con un buyout o a fine stagione in cambio di niente, dovranno ascoltare offerte che giochino anche al ribasso. E i Dallas Mavericks, dopo l’arrivo di Kyrie Irving, potrebbero essere interessati a giocare.