FOTO: CBS Sports

I Playoffs NBA sono la massima espressione a livello mondiale di quello che è la pallacanestro. Attacchi di livello ineguagliabile, arginabili solo da difese fuori scala da un punto di vista organizzativo, il tutto con un talento individuale che negli anni sta schizzando alle stelle.

Basti vedere i Denver Nuggets, una macchina offensiva inarrestabile che ha triturato qualunque difesa abbia osato porsi sul loro cammino, compresa quella dei Miami Heat, tirata su dal genio di Erik Spoelstra. Purtroppo per quest’ultimo, che è riuscito a surclassare comunque Milwaukee Bucks e Boston Celtics, due corazzate, la differenza in termini di qualità e tagli rispetto al roster fronteggiato alle Finals era troppo ampia.

Ogni struttura è composta da individui, ciascuno dei quali adempie a un determinato dovere. Più il meccanismo è complementare e ben oliato, più aumentano le possibilità di successo. Ogni qualità ha un peso specifico e, per qualunque attacco che si rispetti, la più pesante in assoluto è la creation.


SIS Hoops, pagina e sito web, tiene conto dei vantaggi creati dai singoli giocatori tramite un manipolo di scout interni. Sfortunatamente, i dati sono privati (e i metodi di tracciamento pure), ma ogni tanto l’account Twitter condivide alcune cifre parziali, come quelle nella seguente tabella, che ci apprestiamo a commentare:

La classifica dei migliori 10 riguarda i Playoffs 2023, e tiene conto di due fattori: la differenza rispetto al numero di vantaggi creati, per 100 possessi, in regular season, nella prima colonna; i vantaggi creati, sempre per 100 possessi, ai Playoffs, nella seconda.

Quello che si nota è che:

  • le cifre di Stephen Curry (18.8) fanno paura, ancor di più se si pensa che comunque è un numero inferiore rispetto ai vantaggi creati in stagione. Cercando di motivare, ricordiamo che Steph ha giocato anche molti più possessi palla in mano rispetto al solito, soprattutto nei momenti di crisi, indice di una maggior difficoltà nel mettere in moto la classica motion di Steve Kerr, derivante da una serie di fattori che hanno a che fare con il calo di Poole e DiVincenzo, oltre a un Klay Thompson ben difeso – soprattutto dai Lakers. Ad ogni modo, a livello individuale, è un numero impressionante.
  • non c’è da sorprendersi del fatto che Denver sia stata il miglior attacco di questi Playoffs, quando hai due macchine da vantaggio come Jamal Murray e Nikola Jokic, entrambi in top-10 per vantaggi creati. Il duo ha sviluppato una sinergia quasi da record, affermandosi come la coppia offensiva più inarrestabile in NBA e, da ora, come quella da battere.
  • Anthony Edwards non ha nemmeno compiuto 22 anni, eppure ha giocato una serie stratosferiche al primo turno contro i Denver Nuggets. L’assenza di Karl-Anthony Towns nel corso della stagione lo ha costretto a un carico offensivo più elevato rispetto a quanto verrebbe usualmente richiesto, e ciononostante ha alzato a +4.7 il numero di vantaggi creati per 100 possessi. Questo perché il matchup contro Denver era uno dei migliori per lui (ne abbiamo parlato approfonditamente QUI), soprattutto per la versione aggressiva nei confronti del ferro apparsa dopo un paio di partite, che ha messo in crisi i lunghi di Denver. Minnesota ha trovato il suo uomo franchigia.
  • che Jalen Brunson sia ormai una delle migliori point guard della Lega non è certo un segreto, ma questi Playoffs lo hanno consacrato. Secondo per vantaggi creati e in aumento discreto rispetto alla stagione, da vera prima opzione offensiva quale ha dimostrato, a tratti, di poter essere in una squadra come i Knicks, che hanno materiale interessante per costruire il giusto contesto competitivo.
  • per il resto, tanti giocatori nel prime che hanno senso di essere lì, eccezion fatta per il giovane 38enne in maglia Lakers. LeBron James, in relazione all’età, ha giocato dei Playoffs di ottimo livello (QUI un’analisi approfondita), e non può che meritare una menzione onorevole.

Giocatori come Giannis Antetokounmpo, Jimmy Butler, Kevin Durant o Trae Young sono fuori dalla classifica, ma si può trovare una rappresentazione del loro rendimento nella seguente tabella, con la percentuale di vantaggi creati sul totale di squadra -stagione a sinistra, Playoffs a destra: