Dopo la trade deadline, l’ultima occasione per rinforzare i roster viene dal buyout market: ecco i tre nomi più significativi fra le point guard.

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Ad una settimana dalla trade deadline, come da tradizione, iniziano ad intensificarsi i discorsi riguardanti potenziali candidati ad un buyout dalla rispettiva squadra e, quest’anno in particolare, il mercato potrebbe essere fiorente per le squadre in cerca di rinforzi nel backcourt.

Oltre a Goran Dragic, diventato ufficialmente un free agent dopo essersi accordato con gli Spurs e per il quale vi abbiamo elencato una serie di squadre interessate QUI, non mancano altre point guard di livello che potrebbero trovare un’altra sistemazione di qui al primo marzo, ultimo giorno in cui un giocatore possa essere liberato dalla propria squadra restando anche “Playoffs-eligible”, nel caso firmasse con un’altra.

Di seguito, ecco la situazione di John Wall, Dennis Schröder ed Eric Bledsoe, tre potenziali point guard di livello candidate ad entrare nel buyout market, e per cui avere un occhio di riguardo.


John Wall

Indubbiamente, sulla carta, il miglior giocatore potenzialmente disponibile via buyout, ma c’è un grande ma: la situazione salariale. John Wall è infatti sotto contratto quest’anno per $44.3M, e possiede un’altrettanto astronomica player option per la prossima stagione del valore di circa $47.4M. Se volesse liberarsi dagli Houston Rockets prima della scadenza del contratto, potrebbe farlo in tre modi:

  • accettando la player option in attesa dell’estate: questa scelta aprirebbe nuovamente la possibilità di uno scambio, da cui i Rockets potrebbero quantomeno provare a tirar fuori una prima scelta da una qualche squadra interessata a riempire il salary cap rimanente. Tra quelle con più spazio previsto in offseason ci sarebbero sicuramente OKC, Spurs, Pistons e Magic, con i Pacers in misura un po’ minore (sempre che non decidano di effettuare altri movimenti). Discorso più complesso per i Portland Trail Blazers, attualmente molto liberi ma in attesa di vedere l’evoluzione della situazione Lillard, senza dimenticare l’eventuale impatto delle estensioni di Anfernee Simons e Jusuf Nurkic, oltre ai contratti non-garantiti di Josh Hart ed Eric Bledsoe, su cui prendere decisioni. Vediamo se, tra queste, qualcuna possa essere interessata ad assorbire il contratto di Wall, anche solo in ottica di una firma e successivo taglio.
  • rifiutando la player option in attesa dell’estate: scelta che presupporrebbe il desiderio del giocatore di tentare una title shot altrove, rifiutando una cifra stratosferica con la sola idea di competere. Decisione piuttosto difficile, visto che sarebbe l’ultima possibilità per Wall di massimizzare i propri guadagni, dal momento che difficilmente qualcuno offrirà più del minimo salariale per un giocatore reduce da infortuni gravissimi, injury prone e, in aggiunta, fermo da quasi due anni.
  • contrattando e ottenendo il buyout: la difficoltà di questa strategia sta nello stabilire quanti soldi lasciare sul piatto. I Rockets non hanno particolare urgenza, ma cercherebbero comunque di tirare al ribasso, mentre è alquanto improbabile che Wall accetti di buon grado di rinunciare alla maggior parte dei propri introiti per firmare altrove un contratto fino a fine stagione, il quale lo porrebbe nella stessa situazione descritta sopra l’estate prossima.

Si capisce, dunque, come anche quest’ultimo scenario rimanga attualmente improbabile, con i contro di una decisone del genere da parte del giocatore che sono alla luce del sole. Come se non bastasse, al momento storico attuale le caratteristiche tecniche di Wall non lo rendono un giocatore particolarmente appetibile sul mercato, e ciò riduce ulteriormente le probabilità di un suo cambio di maglia.

Una reale chance vi è stata verso lo scadere della trade deadline, quando i Lakers, pur di liberarsi di Russell Westbrook, stavano intavolando uno scambio per ottenere Wall in cambio, ma il tutto è poi naufragato a fronte della richiesta dei Rockets di inserire anche una prima scelta (i dettagli QUI). E, con essa, la possibilità da parte del giocatore di porre fine alla sua prigionia dorata in quel di Houston (diventata piuttosto fastidiosa), destinata a questo punto a continuare quantomeno fino all’estate.

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Dennis Schröder

La point guard tedesca è finita anch’essa a Houston sullo scadere della trade deadline, in seguito ad uno scambio dell’ultimo secondo che ha visto Daniel Theis sbarcare nuovamente ai Celtics. Il giocatore con il contratto in scadenza questa estate era uno dei nomi più chiacchierati sul trade market, e sulle sue tracce erano finite molte squadre, tra cui anche delle contender come i Milwaukee Bucks. Proprio i Bucks avevano cercato di intavolare una trade con Boston per arrivare al giocatore, poi però arenatasi di fronte alla richiesta di inserire nell’affare anche Grant Williams.

Houston, in pieno rebuilding, non ha particolare interesse a trattenere il tedesco sul lungo periodo, e il suo expiring contract, privo anche dei Bird Rights, avrebbe anche un valore insignificante in caso di estensione (sui $7 milioni annui), vanificando anche il tentativo di trarne qualcosa di interessante in cambio.

Nonostante alcuni insider di Houston ne abbiano citato la probabile (momentanea) permanenza, un accordo per il buyout pare comunque inevitabile. Secondo quanto riportato da Jovan Buha di The Athletic, figurano i Los Angeles Lakers, che avevano provato anche ad ottenerlo via trade prima della deadline.

A LA, inoltre, si aggiungono, oltre ai sopracitati Bucks, gran parte delle pretendenti di Goran Dragic, nel caso in cui dovessero rimanere a mani vuote dopo la decisone dello sloveno, il quale per esperienza e carisma rappresenta un fit migliore in ottica Playoffs rispetto al tedesco.

Eric Bledsoe

Bledsoe è arrivato a Portland nella trade che ha portato Powell e Covington ai Clippers. Il giocatore non è assolutamente nei piani della dirigenza, come dimostrano gli zero minuti giocati da dopo lo scambio, e potrebbe dunque essere un potenziale candidato al buyout.

Il suo contratto è in scadenza nel 2023, ma è solo parzialmente garantito per la prossima stagione ($3.9M a fronte di $19.4M), motivo per cui la point guard potrebbe spingere per liberarsi dai Portland Trail Blazers e cercare un’altra sistemazione.

Per farlo però, secondo quanto riportato da John Hollinger di The Athletic, dovrebbe rinunciare ad una bella fetta di quello che gli spetta per la stagione in corso, così da convincere la dirigenza della bontà dell’operazione. Altrimenti, come indicato dal General Manager ad interim Joe Cronin, il ragazzo rimarrà a Portland ed il suo contratto verrà utilizzato come asset di mercato in vista di luglio.