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Continua, più stretto che mai, il braccio di ferro tra James Harden e i Philadelphia 76ers. Come riportato in un primo momento da Adrian Wojnarowski (ESPN), la società ha deciso di porre fine alle trattative per lo scambio, con l’obiettivo di avere il giocatore a disposizione per il training camp. Pronta, però, la risposta di Sam Amick (The Athletic), le cui fonti parlano chiaro: il Barba non vuole più giocare per Philadelphia e non ha intenzione di prendere parte al training camp.

Di seguito gli approfondimenti:

Adrian Wojnarowski, unendo tweet e articolo:


“I 76ers hanno chiuso tutte le trattative in corso per lo scambio di James Harden e hanno intenzione di portarlo al training camp per l’inizio della stagione. I Sixers hanno avuto conversazioni periodiche nel corso dell’offseason con i Clippers – meta preferita del giocatore – ma non si è materializzata trazione per un accordo. I Sixers e il giocatore si sono accordati inizialmente per cercare una trade dopo la scelta della player option valida per il 2023/24, ma Philly crede di avere in mano una squadra da titolo con Harden e vuole trovare un modo di far funzionare le cose con lui nel corso della stagione, stando alle fonti.

Harden ha posto enfasi sul proprio desiderio di uno scambio, pertanto si prospetta una situazione scomoda per i Sixers entrando nel training camp. James Harden è in brutti rapporti con il presidente dei Sixers Daryl Morey a causa della mancanza di un’offerta al massimo salariale a lungo termine, stando alle fonti, e il rischio è che il giocatore si presenti al training camp con una mentalità tutt’altro che indirizzata al titolo.

Philadelphia non avrebbe mai completato uno scambio che, secondo l’organizzazione, avrebbe compromesso le chance di titolo.”

La risposta di Sam Amick:

“Non importa quali segnali mandino i Sixers sulle trattative per lo scambio, una fonte vicina a Harden ha reiterato che il giocatore non vuole più giocare per Philadelphia e non ha intenzione di presentarsi al training campo. Questo significa che non si presenterà se non ci sarà una trade arrivati a quel punto, o che farà una scenata al suo arrivo come quando era a Houston a dicembre 2020? Questo resta da capire, ma le parti di Harden credono ancora che ci saranno sviluppi significativi per quel che riguarda le trattative prima che arrivi il momento del camp.”

Situazione tutt’altro che stabile, che resterà tale probabilmente fino a ottobre, quando potremo seguire gli sviluppi della questione. La player option da $35.6 milioni già firmata potrebbe essere d’aiuto da ambo i lati, garantendo sia la permanenza del giocatore e delle prestazioni, sia la possibilità per Harden di partire a fine anno, se questo sarà ancora il suo desiderio. A proposito del primo punto, come avevamo riportato QUI, “una clausola del CBA sostiene che, se un giocatore non rispetta i propri impegni verso una squadra per più di 30 giorni dopo l’inizio dell’ultima stagione coperta dal suo contratto, questo comportamento può essere considerato una violazione dello stesso contratto; in tal caso, può essere vietato al giocatore di entrare in free agency e di firmare con qualsiasi altra squadra di basket professionistica, anche al di fuori dell’NBA, a meno che la franchigia con cui ha giocato l’ultima volta non sia espressamente d’accordo”. Sotto questo aspetto, dunque, Philadelphia sembrerebbe avere il coltello dalla parte del manico.

Certo è che, se la considerazione dei 76ers come una contender è già di per sé opinabile, tutta questa carne al fuoco non faciliterà certamente lo sviluppo della stagione. James Harden vuole giocare solo per i Clippers, il rapporto con Daryl Morey si è infranto e sembra difficile immaginare di poter ricucire lo strappo nel giro di qualche mese, soprattutto ora che il Barba ha accettato la player option. Tra questi due fuochi, la sola cosa certa è che ci si annoia di rado, d’estate, a Philadelphia.