FOTO: Philly Sports Network

“I just want to have a chance to compete” / “Voglio solo avere una possibilità di competere”

Questa è stata una citazione di James Harden in conferenza stampa nel post-game di Gara 7 contro i Boston Celtics, persa dai Philadelphia 76ers assieme alle speranze di arrivare alle Eastern Conference Finals.

Il Barba ha dichiarato anche di non aver pensato al proprio futuro, spiegando come questo fosse soltanto il primo anno insieme di questo nucleo. Joel Embiid, da parte sua, ha affrontato così la questione (gli estratti della sua conferenza QUI):


Abbiamo un lavoro da finire. Ovviamente non so cosa succederà quest’estate e so che ha una player option, ma non sono questioni che spetta a me gestire. Io ne sto fuori. Comunque, sono ancora convinto che abbiamo delle chances di vincere.

Quindi, che ne sarà di James Harden? Semplice: non si sa. Possiamo solo appigliarci a un paio di cose. La prima, più palpabile, è seguire i rumors che confermano un’ovvietà: il giocatore rifiuterà la player option per il 2023/24, cercando un’estensione pluriennale in un ambiente, stando a quanto riportato, “competitivo”. In linea, dunque, con le dichiarazioni post-partita.

Il secondo appiglio ci porta a un esercizio predittivo e deduttivo basandoci sempre sui fatti a disposizione. Il Barba, in questo momento, sembrerebbe sospeso fra Philadelphia e, udite udite, Houston, secondo rumors che vanno avanti dallo scorso Natale.

Allora, Adrian Wojnarowski tirò fuori un report che ci fece sputare il brodo dei tortellini in faccia ai convitati, nel quale si leggeva che Harden e il proprio inner circle fossero aperti a un ritorno a Houston. “Così, de botto, senza senso”, come direbbe un celebre sceneggiatore, anche perché la questione ha ispirato poi una reazione tragicomica di un ignaro Barba in conferenza stampa:

“Perché mi devi fare una domanda del genere a Natale? Non hai nemmeno iniziato con “tanti auguri” o qualcosa del genere, mi hai subito chiesto di qualcosa di cui io non so nemmeno… lasciamo stare, non risponderò. Non ne so niente.”

– James Harden, estratto che avevamo riportato QUI

Effettivamente, suonava un po’ strano al tempo pensare che, nel bel mezzo di una stagione di altissimo livello, il giocatore potesse pensare di tornare in un contesto tutt’altro che competitivo, per svariate ragioni. In primis, il fatto che Harden abbia declinato l’estate scorsa una player option da $47.4 milioni per un taglio di stipendio, arrivato a $33 milioni nel 2022/23, ha giocato a favore dei Sixers, consentendo di firmare PJ Tucker, Danuel House e Montrezl Harrell, tutti fedelissimi del Barba e di Daryl Morey. Un sacrificio non scontato, considerando che si va verso le 34 candeline e non ci sarà più granché modo di massimizzare i guadagni dopo questo paio di stagioni.

Adesso, però, le carte in tavola sembrano un po’ cambiate. Questa uscita, patita dopo il vantaggio di 3 a 2 e match point casalingo, ha fatto piuttosto male all’ambiente, le certezze saranno di certo minori e il margine di errore ancora più ridotto. Philadelphia potrebbe iniziare a dubitare delle cifre dell’estensione per la quale il Barba sarà eleggibile. In questo contesto, le parole proferite da Brian Windhorst (ESPN) a febbraio risuonano intrise di una gravità ancora superiore:

“Non che Houston voglia, ma semplicemente Houston crede che ci sia una legittima possibilità e non è un qualcosa che viene detto a caso. James Harden spende ancora un sacco di tempo a Houston: ci passa le estati, si allena regolarmente nelle strutture dei Rockets… è una possibilità molto seria. E Harden, a dire il vero, non ha mai negato, ha solo detto di non sapere da dove queste voci provenissero.”

– estratto da QUI

Perché un ritorno ai Rockets potrebbe non essere così fuori dal mondo? Perché, economicamente, Houston parte con un discreto vantaggio. Come spiegato benissimo da Liberty Ballers, sito a tema Sixers, in questo estratto:

“A causa della over-38 rule, i Sixers possono offrire a James Harden un max contract della durata di soli 4 anni anziché 5.

Trattandosi di un veterano con 10+ anni di esperienza, Harden potrà ricevere fino al 35% del cap della prossima stagione al primo anno, il che significa non più di $46.9 milioni nel 2023/24. Da qui, Philadelphia ha il solo vantaggio di poter offrire una crescita percentuale annuale dell’8%, mentre tutte le altre squadre saranno limitate al 5%.

Questo significa che, mentre in free agency Rockets e altre squadre saranno limitate a un quadriennale da $201.7 milioni, i Sixers potranno offrirne uno da $210.1 milioni. Praticamente noccioline quando si parla di estensioni così onerose.”

Considerando anche le tassazioni agevolate in Texas e la maggior fluidità salariale dovuta alla timeline “giovane”, la differenza sarebbe ridotta al minimo. Houston avrà $59.7 milioni liberi la prossima estate, praticamente uno spazio di manovra infinito in Free Agency, oltre a numerosi asset significativi fatti di scelte al primo giro – tra cui la quarta assoluta al prossimo Draft, eventualmente – e progetti promettenti in via di sviluppo come Jalen Green, Alperen Sengun, Jabari Smith Jr. e via dicendo.

Tutto questo per dire che, se il Barba volesse tornare in Texas, ci sarebbe modo di costruire qualcosa di molto competitivo e pure in breve tempo, ricordando anche l’assunzione di un allenatore “pronto” come Ime Udoka, oltre ai rumors che vedrebbero i Rockets interessati a Jaylen Brown (i dettagli QUI).

Per chiudere il cerchio, se l’ex Nets vorrà competere, come ha dichiarato, potrà farlo. Certamente a Philadelphia, dove gli asset utilizzati e il nucleo costruito hanno estrema necessità della permanenza del Barba; con un po’ meno certezze, ma con il più classico degli amori corrisposti, in un progetto nuovo e giovane, a Houston. Non sappiamo dirvi che ne sarà di James Harden, se non che potrebbe essere il protagonista di uno dei colpi di scena più sorprendenti della free agency.