Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per FadeawayWorld, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Durante l’assenza di Durant, i Brooklyn Nets hanno rallentato il passo e perso qualche posizione nella Eastern Conference; e ieri, al TD Garden di Boston, hanno incassato un rumoroso blowout dai Celtics campioni in carica a Est. Per non perdere ulteriore terreno fino al rientro di KD, coach Vaughn si sta aggrappando ai giocatori più importanti del roster, a partire da Irving, che ha trascinato in più di un’occasione la squadra in questo periodo.
Chi invece non è riuscito a fare un passo avanti, continuando a cercare con difficoltà una propria dimensione nella metà campo offensiva, è Ben Simmons. L’australiano in questa stagione ha una media di 7.4 punti a partita, il minimo in carriera, ed è complicato ormai immaginare che possa svoltare la sua annata entro l’inizio dei Playoffs. Come noto, il limite più invadente nel gioco offensivo dell’ex Phila è la sua totale inconsistenza nel tiro da fuori, in cui non ha mostrato cenni di miglioramento (anche soltanto a livello di fiducia) da anni a questa parte, anzi.
Dopo una recente partita di Brooklyn, l’ex giocatore Gilbert Arenas ha parlato dei Nets e in particolare del caso Simmons in una puntata del suo podcast “Games with Names”. Offrendo una spiegazione fuori dal coro riguardo ai problemi del jumper di Ben:
“Qualche giorno fa mi sono seduto a bordocampo durante una sessione di tiro, a guardare Ben Simmons, a studiare la sua meccanica e il movimento dei suoi piedi. E pensavo: cosa diavolo sta succedendo qui? Perché non riesce a tirare così anche in partita? Credo che Simmons sia uno di quei giocatori che non può tirare a causa della sua velocità. So che è strano da sentire, ma è così: ci sono giocatori che sono semplicemente troppo veloci per essere dei tiratori. Penso a qualche giocatore della storia recente della lega, come Jason Kidd e Russell Westbrook: se hai troppa velocità, quando poi deceleri e ti fermi, vai fuori giri.”
A prescindere dalla motivazione dei limiti di Simmons, che sicuramente hanno a che fare anche con un blocco psicologico che il ragazzo non sta riuscendo a superare, con la stagione che si avvicina ai Playoffs, i Nets sperano di avere qualcosa di più da lui, oltre all’innegabile contributo difensivo. Per il successo della squadra e magari anche per risollevare il suo valore di mercato, che al momento è ridotto ai minimi termini, lasciando un limitato margine d’azione sul trade market al front office guidato da Sean Marks.