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Questo contenuto è tratto da un articolo di Sahar Hadida per Sportskeeda, tradotto in italiano da Anna Cecchinato per Around the Game.


Da spettatori, è normale sperare sempre di vedere la squadra in svantaggio riuscire nella rimonta, passando da una partita scontata ad un’accesa sfida punto a punto. E’ successo in alcune rare occasioni che squadre sotto di 30 o più punti siano riuscite a rimontare e vincere la gara contro ogni previsione.


Ecco le squadre che sono state in grado di fare l’impossibile e realizzare i 5 più grandi comeback in Regular Season nella storia dell’NBA.

#5 Mavericks 107-100 Timberwolves (29 punti), 2008

Dopo essere usciti al primo turno di Playoffs per due anni di seguito, e dopo la cocente delusione contro Miami nelle Finals del 2006, i Dallas Mavericks quell’anno volevano riprendersi il centro della scena. Il 30 dicembre sfidavano sul proprio campo Minnesota, che si stava ancora riprendendo dalla dipartita del suo precedente giocatore-franchigia, Kevin Garnett.

I Timberwolves, che a quel punto della stagione avevano vinto solo 6 partite su 30, erano in vantaggio di 29 punti dopo due minuti dall’inizio del terzo quarto all’American Airlines Center di Dallas. I Mavs però, sono riusciti a rimettersi in piedi miracolosamente…

Guidati dal Sixth Man of the Year di quella stagione, Jason Terry, Dallas ha ridotto e alla fine vanificato il vantaggio di Minnesota ad oltre 5 minuti dalla sirena. The Jet ha segnato 24 dei suoi 29 punti durante quel parziale, più di tutti i suoi avversari insieme (!).

Una volta ottenuto il vantaggio, i texani non l’hanno più perso, tenendo gli Wolves a soli due punti negli ultimi due minuti e mezzo e chiudendo la partita con una vittoria di 7 lunghezze. Entrando nella storia dell’NBA.

#4 Bucks 117-115 Hawks (29 punti), 1977

Nell’era post Kareem Abdul Jabbar, i Bucks avevano avuto delle stagioni con alti e bassi. Dentro e fuori dai Playoffs, via vai di giocatori, e avevano cambiato coach per la prima volta nella storia della franchigia.

Quando hanno sfidato gli Hawks il 25 novembre del ’77, le due squadre avevano un record simile e all’Omni Coliseum di Atlanta ci si aspettava una partita combattuta. Gli Hawks, però, avevano fatto registrare un importante parziale nel corso del terzo quarto, finito 40 a 21. Atlanta era in vantaggio di 29 punti all’inizio dell’ultimo quarto, e si stava avviando verso una comoda vittoria.

Milwaukee, però, è riuscita a fare l’impossibile, facendo scomparire quel grande svantaggio in una manciata di minuti, guidati dall’ispirazione di Junior Bridgeman. Ancora oggi, si tratta della più grande rimonta nell’ultimo quarto nella storia dell’NBA; e con un parziale di 41-11 negli ultimi 12 minuti, è anche il quarto differenziale più ampio di sempre nell’ultimo periodo.

#3 Lakers 105-103 Mavericks (30 punti), 2002

I Los Angeles Lakers, protagonisti del “three-peat”, avevano avuto una partenza difficile nella stagione 2002/03, con l’infortunio di Shaq a un dito del piede. Erano arrivati a quella sfida contro i Mavs con un record di 7-13.

Dallas, invece, aveva iniziato alla grande la Regular Season, perdendo solo una delle prime 18 partite. Con la presenza di Steve Nash e Dirk Nowitzki, che avevano fatto il proprio debutto come All-Star nella stagione precedente, i texani avevano buone chances di raggiungere le loro prime NBA Finals, nel 2003.

Quella sera i Mavericks erano in testa nel primo quarto e nel terzo avevano visto aumentare il loro vantaggio fino a 30 punti. I Lakers erano sul -27 all’inizio dell’ultimo quarto, quando Kobe Bryant prese il controllo della situazione. The Black Mamba giocò un quarto perfetto, mettendo a segno ogni tiro, dal campo e dalla linea di tiro libero, incluso il game-winner a 8.4 secondi dalla fine. Segnandone 21 negli ultimi 12′, Kobe mandò a referto più punti di tutti i giocatori di Dallas messi insieme.

I Lakers quella sera sono stati in vantaggio per un totale di 22 secondi in tutti i 48 minuti, ma fu abbastanza per ottenere l’ottava vittoria stagionale.

#2 Kings 102-98 Bulls (35 punti), 2009

I Bulls del 2009/10 arrivavano dalla stagione da rookie di Derrick Rose e una rispettabile uscita al primo turno di Playoffs contro i futuri finalisti, i Celtics, ma avevano iniziato quell’anno con una sfilza di brutte sconfitte.

Sacramento, invece, non aveva giocato i Playoffs nelle quattro stagioni precedenti, e i risultati del gruppo di inizio secolo sembravano ormai lontani. La loro partenza era stata mediocre, con un record di 12-14 alla vigilia di quella sfida contro Chicago.

I Tori avevano ottenuto un cospicuo vantaggio iniziale, che era aumentato fino ad arrivare a 35 punti all’inizio del terzo quarto. Tuttavia, con un parziale dei Kings di 52-17, le due squadre erano in parità a due minuti dalla fine.

Negli ultimi possessi, Jon Brockman (Sacramento) fece perdere una brutta palla a D-Rose; e nell’azione successiva, un fallo sul tiro del rookie Tyreke Evans regalava ai Kings i liberi che li avrebbero portati sul definitivo vantaggio. L’eroe inaspettato di quella sera fu il 32enne Ime Udoka, autore di 15 punti nel quarto periodo, più di tutta la squadra avversaria. Udoka, attuale head coach dei Celtics, si è ritirato circa tre anni dopo, per diventare assistant coach agli Spurs.

#1 Jazz 107-103 Nuggets (36 punti), 1996

Karl Malone e John Stockton avevano perso tre finali di Conference negli anni precedenti, e non si sarebbero accontentati di niente di meno che le NBA Finals in quella stagione. I Nuggets, invece, si trovavano in una posizione diversa: Dikembe Mutombo e Mahmoud Abdul-Rauf avevano salutato la squadra in offseason, e il nuovo coach, Dick Motta, era stato assunto il giorno prima di quella partita. Che fu un debutto… molto particolare.

Il vantaggio di Denver 70-34 a 20 secondi dalla fine del primo quarto era decisamente una sorpresa al Delta Center di Salt Lake City, Utah. Ma il recente scompiglio nell’organizzazione si fece sentire alle prime difficoltà dei Nuggets, e fu d’aiuto ai Jazz. Malone, 31 punti in quella gara, ne segnò 19 durante il parziale nel secondo tempo dei Jazz che portò la partita in parità a 4:41 dalla fine dell’ultimo quarto.

Due errori consecutivi di Mark Jackson nel finale spensero le speranze di Denver di sopravvivere alla rimonta. Utah festeggiava il più grande comeback, ad oggi imbattuto, nella storia dell’NBA.