FOTO: Sportklub

La Serbia è andata vicinissima all’impresa nella semifinale contro Team USA, nel corso della quale la nazionale europea ha toccato anche il +17, arrivando all’ultimo quarto di gioco sul +13. Purtroppo per loro, lo strapotere dei leader avversari si è fatto sentire proprio sul finale, vanificando gli sforzi di Nikola Jokic (17 punti, 5 rimbalzi, 11 assist) e Bogdan Bogdanovic (20 punti, 4 rimbalzi, 3 assist). Proprio quest’ultimo nel post-partita si è esposto sull’arbitraggio, fattore che secondo lui ha influito in maniera decisiva sul risultato finale, usando una preterizione – “non dirò che”… e poi lo dice – per mascherare il disappunto nei confronti degli ufficiali:

“Abbiamo provato a comunicare con loro, ma loro non hanno provato a comunicare con noi. Hanno camminato via. Ma va bene così. Team USA non ha bisogno di un aiuto simile, noi non lo abbiamo ricevuto quando stavano cercando di trattenerci con due mani e cose simili.”

“Ma non sono quel tipo di persona che parlerà di arbitraggio, volevo vincere anche contro gli arbitri, e ci ammiro per essere rimasti calmi per tutta la partita senza replicare.”


“Non possiamo parlare male degli arbitri, anche loro si ritroveranno lì. Non voglio pensare come un perdente, parlare di arbitri blah, blah, blah. Sebbene pensi che avrebbero potuto fare qualche chiamata differente. Non sono il genere di persona che parlerà di arbitri, come ho detto volevo vincere anche contro di loro.”

– fonte: BasketNews

Anche coach Svetislav Pešić è intervenuto sulla questione, usando un tono più diretto di quello del proprio giocatore:

“Sono arrabbiato perché non abbiamo ottenuto rispetto dagli arbitri. Sapete, in Serbia c’è un detto secondo cui chiunque perda abbia il diritto di essere arrabbiato. Io sono arrabbiato perché non abbiamo avuto rispetto. Devo dire questo, perché il miglior giocatore al mondo ha tirato 4 liberi in 37 minuti.”

“Se il nostro miglior scorer (Bogdan Bogdanovic) gioca 32 minuti e tira solo un libero, significa che è successo qualcosa di strano. Non voglio sminuire la loro vittoria, auguro a loro buona fortuna, ma questa sera è successo qualcosa di strano. Non abbiamo avuto rispetto, non in quanto nazionale di pallacanestro, ma come squadra.”

“Ho sempre detto ai giocatori che, se mantieni la calma, combatti e ti dai da fare, alla fine gli arbitri ti premiano. Non è andata così per noi stasera. Ecco come è finita una partita magnifica.”

– fonte: Mozzart Sport, via BasketNews

Alla fine il conteggio dei tiri liberi di squadra recita 12 per la Serbia e 14 per gli Stati Uniti, dunque non un divario troppo netto, ma è comprensibile la rabbia a fine partita della parte sconfitta – che può reclamare soprattutto su una dubbia infrazione di campo da parte dello stesso Bogdanovic, su un pallone che sembrava essere stato prima sporcato da Kevin Durant. Meno dubbi, invece, sulle richieste finali di fallo in attacco da parte di Curry a pochi secondi dal termine, in un possesso dove – a rallenty – si può notare come sembri Avramovic a infilare la testa nello spazio dell’attaccante, enfatizzando poi anche il contatto. Oltre a questo, poi, andare a ragionare per episodi si rivelerebbe probabilmente uno sforzo controproducente e certamente valido da ambo i lati. Quel che è certo, è che la Serbia si giocherà la medaglia di bronzo contro la Germania nel rematch della finale di World Cup 2023, mentre Team USA avrà a che fare con i padroni di casa della Francia nella sfida per l’oro.