La guardia dei Pistons parla del premio e dei suoi obiettivi per la prossima stagione.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears & Cade Cunningham per Andscape, tradotto in italiano da Anna Cecchinato per Around the Game.


Su Around the Game prosegue il viaggio attraverso la giovane carriera di Cade Cunningham, che si è raccontando ad Andscape (The Undefeated) in prima persona nel corso di tutta la sua rookie season. Qui il precedente episodio del suo “diario”, in esclusiva italiana su Around the Game.


Dopo aver vinto l’MVP del Rising Stars, la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft si è concessa un po’ di meritato riposo dopo aver trovato ritmo e fiducia con i Detroit Pistons. Ha parlato in questa “pagina” della sua amicizia con Saddiq Bey e della sua voglia di scoprire la città di Detroit, soprattutto dal punto di vista gastronomico.

Cunningham ha segnato 17.4 punti di media in questa stagione, guidando la classifica dei rookie in quanto a scoring, e servito 5.6 assist e preso 5.5 rimbalzi di media. L’MVP della Rising Stars Challenge del 2022 è anche uno dei tre finalisti per il premio di Rookie of the Year… ed è convinto di meritarselo.

Cunningham ha però riscontrato delle difficoltà durante l’anno. Si è perso l’inizio di stagione a causa di un infortunio alla caviglia, e poi ancora altre partite per il protocollo Covid, prima di chiudere la Regular Season con 23-59 di record di squadra e una striscia di 14 sconfitte consecutive nelle ultime settimane.

Queste le parole dell’ex stella di Oklahoma State, nell’ultima pagina di diario del suo anno da rookie in NBA.


Penso che dovrei essere il Rookie of the Year, per tutto quello che sono stato in grado di fare per la mia squadra quest’anno. Sento di averli aiutati in molti modi diversi, anche se non necessariamente hanno sempre portato a vincere le partite. Chi mi guarda giocare si rende conto di tutto quello che faccio in campo, e ciò che mi rende ROY è la capacità di fare tante cose diverse ad un livello alto.

Quando ha suonato l’ultima sirena della stagione, la mia prima, ho pensato che è pazzesco che io mi trovi davvero in NBA. Aver concluso la mia annata da rookie, con tutte le cose che sono successe… è stato sicuramente un bell’anno. E alla fine, ho provato un sacco di emozioni diverse nel sentire quella sirena.

Il momento migliore è stato quando siamo riusciti a vincere, specialmente dopo l’All-Star break, quando abbiamo conquistato qualche vittoria. È stata la sensazione più bella di quest’anno. Quello peggiore, ovviamente, è stata la striscia di sconfitte, in cui davamo tutto per cercare di vincere ma in molte occasioni sentivamo che avremmo perso e non potevamo farci niente. Le prendevamo ogni sera. È stata dura, ma riuscire a trovare la forza di andare avanti è stato importantissimo per la mia crescita.

Credo di essermi conquistato il rispetto dei miei compagni, semplicemente essendo me stesso. Non ho cercato di impormi su nessuno. Ero sicuro di chi fossi, di chi sono, e ho detto la mia quando sentivo che andava fatto, mentre ho lasciato spazio agli altri quando serviva.

Io non cerco di scavalcare nessuno. Con il tempo, gli altri hanno iniziato a rispettarlo e ad apprezzare il fatto che io stessi assumendo una certa leadership. E alla fine, hanno deciso di seguirmi.

Non ho cercato di impormi su nessuno o di obbligare gli altri a seguirmi. La gente lo rispetta, così come il fatto che io sia felice di far parte di questo gruppo. Sono un rookie, e il solo essere lì è una benedizione per me. Più di qualsiasi cosa, cerco di divertirmi e di relazionarmi nel modo giusto con le persone.

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Ho imparato molte cose, durante questa stagione. Più di tutto, che l’opinione che la gente ha di me al di fuori dello spogliatoio e del coaching staff, non ha importanza. La loro opinione non importa, non deve intaccare la mia sicurezza in me stesso. A me interessa solo la squadra e ciò di cui ha bisogno, e preoccuparmi di quello che gli altri pensano limiterebbe me e il mio gioco. Cerco di tenerlo sempre a mente.

Ho imparato che lavorare duro permette di farti uscire da qualsiasi periodo buio. Se hai un momento difficile, puoi trovare la via d’uscita se lavori con costanza.

Direi che questi sono i fattori principali: rimanere sicuro di me, non preoccuparmi di quello che dice la gente, e non smettere mai di lavorare per tirarmi fuori da ogni situazione negativa.

Sicuramente lavorerò sulla forma fisica in questa offseason, per diventare più grosso e forte. Cambierò la mia alimentazione. E poi lavorerò sul tiro, sul ball-handling e sui passaggi. Sicuramente queste sono alcune delle cose cui mi dedicherò.

La prossima stagione vincere sarà la cosa più importante. Dobbiamo essere costanti nel dare il massimo per cercare di vincere ogni singola partita, e voglio che anche gli altri sentano questo bisogno. Io, Saddiq Bey, Isaiah Stewart, il nostro young core: è questa la nostra mentalità. Ne abbiamo parlato, e ci impegneremo per mantenere questo atteggiamento ogni giorno.

Troy Weaver (GM dei Pistons, ndr) sa quello che vuole, e io mi fido di lui. Se qualcuno mi chiede di Detroit, dico come stanno le cose e che amo giocare qui. In tanti vorrebbero giocare in questa città, ricevere il supporto che abbiamo. E mi fido ciecamente di Troy, so che troverà giocatori che si adattano bene al nostro sistema.

Sono sicuro che Saddiq, Jerami e io – i nostri “Big Three” – resteremo insieme. Adoro i miei compagni di squadra. Qualunque sia il piano di Troy, come detto, mi fido. Sono pronto a lavorare sodo per assicurarmi di migliorare.

Mi piacciono i candidati al Draft 2022. Sono forti, ci sono un sacco di ragazzi che potrebbero arrivare ed essere subito dei pezzi importanti per molte squadre, giocatori “plug-and-play”. Sono ansioso di vedere chi otterremo con la nostra pick, che è alta. Ho piena fiducia in Troy e nella nostra dirigenza: so che sceglieranno il ragazzo giusto.

Al college ho giocato per Mike Boynton, head coach afroamericano; e ora gioco per un allenatore (Dwane Casey) e un GM afroamericano, è grandioso. Non ce ne sono molti in posizioni del genere, ed è bello da vedere. Tutti e tre si sono presi cura di me. Sono felicissimo di stare loro attorno e passarci tempo assieme.

Quanto alle mie vacanze, mia figlia adora Disney e sto pensando di portarla a Disney World quest’estate. In offseason andrò anche al mare dai miei zii, in South Carolina. La mia famiglia ci va sin da quando ero piccolo e penso che faremo un’altra vacanza tutti insieme lì.

Poi, potrei andare in una di quelle cittadine sul mare, nel nord del Michigan. Ho sentito dire che sono molto carine. Ma non voglio spostarmi troppo, voglio concentrarmi sul mio lavoro e allenarmi per diventare più forte.