Holmgren, probabile scelta numero 1 al Draft 2022, è un giocatore unico e una combinazione di tante culture.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Yuri Pietro Tacconi per Around the Game.
La star di Gonzaga, Chet Holmgren, non si è tirato indietro di fronte alle domande sugli ovvi stereotipi con cui viene a contatto un giovane giocatori di pallacanestro che ha il suo aspetto.
“Ero un ragazzino bianco con il caschetto”, ha detto ad Andscape il mese scorso. “La gente mi guardava e pensava, ‘questo sfigato bianco sarà scarsissimo’. Ma non me ne preoccupavo troppo. Tutti dobbiamo combattere degli stereotipi, che sia riguardo l’etnia, o come ti vesti, o che musica ascolti, non importa. Chiunque avrà la propria opinione, chiunque ti giudicherà. Non puoi lasciare che ti influenzi.”
La sua confidenza e il suo swagger sono costruiti su delle capacità indiscutibili sul campo: il 19enne true freshman ha tenuto medie di 14.2 punti, 9.6 rimbalzi e 3.6 stoppate a partita quest’anno con la maglia di Gonzaga, debuttando nell’NCAA Tournament contro Georgia State con 19 punti, 17 rimbalzi, 7 stoppate, 5 assist e 2 palle rubate.
Holmgren, considerato il miglior prospetto del Draft 2022 da Jonathan Givony e Mike Schimtz di ESPN, è cresciuto giocando a basket e seguendo l’esempio del padre, Dave Holmgren, ai suoi tempi centro della University of Minnesota. Ma tanto di Holmgren deriva anche da come è stato cresciuto, vivendo a South Minneapolis in un quartiere decisamente eterogeneo.
“È fantastico essere esposto a influenze diverse, perché se non vieni a contatto con una cosa non potrai mai comprenderla”, ha detto Chet. “Per questo tanta gente ha una concezione errata di altre persone. E per questo penso che sia stata una benedizione per me, essere in contatto non solo con la cultura nera, ma anche con altre culture diverse.”
Il quartiere in cui Chet è cresciuto include famiglie afroamericane, ispaniche e somale. “Ho conosciuto tipi di cibo, di musica e di vestiti differenti. Era qualcosa che era intorno a me, e che ho imparato ad apprezzare. Ora, è tutto parte del mio stile, della musica che ascolto, del cibo che mi piace.”
Ha poi aggiunto, sorridendo man mano che fluivano i ricordi: “Amo tutti i tipi di cibi. Parlando di soul food, mi piacciono le verdure, il cornbread, il brisket, le costine… davvero, facciamo pure la lista, mi piace tutto. Il mac and cheese. C’è un ristorante jamaicano a due isolati da casa mia, hanno il jerk chicken migliore del mondo. È fantastico poter essere esposti a cose diverse.”
Holmgren adora l’hip-hop, soprattutto i rapper del Midwest, e anche la cultura e la moda della cultura hip-hop. Cita spesso rapper come Lil Baby e molti dei suoi post sui social contengono estratti di canzoni hip-hop. Il suo compagno Julian Strawther (di lui avevamo parlato QUI) ha detto che nonostante Holmgren sia uno prettamente concentrato sul gioco quando è in campo, ha un sacco di swagger e trasuda confidenza da tutti i pori appena esce dal parquet.
“È un personaggio. Davvero un tipo particolare”, ha detto Strawther ad Andscape. “Adoro stargli intorno. Scherza in continuazione, si diverte un sacco. Ma quando bisogna lavorare, è un vero businessman”.
“Non è quello che ti aspetteresti, guardandolo. Anzi, probabilmente è l’esatto opposto. La prima volta, quando l’ho conosciuto, sono rimasto scioccato dalla sua personalità. Gli voglio bene un gran bene. È un ragazzo magro, alto 2,16m: te lo aspetti silenzioso e timido, e invece è la persona con più confidenza in qualsiasi situazione e in qualsiasi contesto.”
– Julian Strawther, Gonzaga
Holmgren era un junior all’high school quando George Floyd fu ucciso a Minneapolis dal poliziotto Derek Chauvin, il 25 maggio 2020, un avvenimento che provocò giorni di disordini in città e nella vicina St. Paul, e proteste di massa in tutto il mondo sugli abusi della polizia e sul trattamento riservato alle persone nere.
Cinque giorni dopo l’assassinio di Floyd, Holmgren postò una foto di un memoriale in ricordo di Floyd vicino al luogo della sua morte. La descrizione leggeva: “Trayvon Martin, Tamir Rice, Philando Castile, Terence Crutcher, Walter Scott, Sandra Bland, Breonna Taylor, Eric Garner, Ahmaud Arbery, George Floyd. Potrei andare avanti ancora, purtroppo, e purtroppo non è cambiato ancora niente. Ora è il momento del cambiamento.” Holmgren ha postato una foto completamente nera in solidarietà con le POC il 2 giugno 2020. Ha anche postato una foto di sé ad una protesta in nome di Floyd il 19 giugno 2020.
“Era difficile vedere quello che succedeva e ancora peggio, vedere cose del genere succedere nella tua città”, ha detto Holmgren ad Andscape. “Volevo fare tutto quello che potevo per farsì che non possa succedere di nuovo. Sono stato al memoriale. Ci passo davanti ogni volta che guido da quelle parti. È davvero difficile guardarlo. Ma credo sia importante che sia stato eretto un memoriale, che rimanga vivo il ricordo, piuttosto che dimenticarsene e cancellarlo.”
Sul campo da basket, Gonzaga ha rappresentato una solida scelta per costruirsi il suo percorso verso l’NBA, ma Holmgren è probabilmente il miglior prospetto mai arrivato nella scuola da quando Adam Morrison venne scelto come terza assoluta nel 2006 dagli allora Charlotte Bobcats.
“Abbiamo avuto degli ottimi giocatori, ma nessuno, a livello di importanza come recluta e a livello di unicità, come Chet”, ha raccontato lo stesso Morrison, ora l’analista radio di Gonzaga, ad Andscape. “Molto ha a che fare con quanto è alto, è davvero un essere umano gigante. Combinato con le sue capacità, è facile capire che attrazione sia per il pubblico. Finora ha fatto un ottimo lavoro nel gestire la situazione. I ragazzi oggi sono più preparati all’hype per la familiarità che hanno con i social media. E lui l’ha gestita molto bene, ha fatto un ottimo lavoro. Ha i piedi per terra.”
Holmgren ha grandi doti nel tiro da fuori e un range ampio, con una serie di capacità rare in un giocatore di 2.16m; è anche un ottimo rim protector e rimbalzista. I principali dubbi riguardano l’impatto iniziale con l’NBA, soprattutto per il suo peso (88 kg) in relazione alla sua altezza e al suo ruolo.
“È uno dei prospetti più particolari che io ricordi”, ha detto un anonimo scout NBA, che di recente ha osservato per due volte Holmgren di persona, ad Andscape. “È uno stoppatore e rim protector eccezionale, con una grande presenza nel pitturato. È molto abile come passatore, tiratore e in alcune situazioni come trattatore di palla, a cui va aggiunta la sua costante lob threat. È un rimbalzista di altissimo livello in difesa con la capacità di palleggiare, guidare la transizione e fare buone giocate in campo aperto. Non ci sono effettive mancanze nel suo gioco. La sua unica debolezza è la mancanza di forza e presenza fisica.”
Morrison è rimasto colpito non solo dal talento di Holmgren in relazione alla sua taglia, ma dalla sua disponibilità a ricevere un trattamento duro dall’head coach di Gonzaga, Mark Few, nonostante sia destinato ad essere una stella.
“Il suo skillset e la sua lunghezza non sono cose che vedi nel college basketball, specialmente per qualcuno che al tempo stesso sa giocare sul perimetro come fa lui”, ha detto Morrison. “Tutti sanno quello che fa per proteggere il ferro, ma è meglio di quanto ti aspetteresti negli switch sul perimetro. Noi cambiamo spesso a Gonzaga e lui è in grado di stare davanti alle guardie e usare la sua lunghezza come un vantaggio.”
Quando gli è stato chiesto se è sicuro di lasciare Gonzaga per la NBA, con la prospettiva di poter essere anche la prima scelta assoluta, Holmgren ha sorriso e ha detto: “Non ho ancora preso una decisione”.