Quattro dei prospetti più interessanti della prossima classe Draft, tra dubbi e certezze già acquisite.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Charlie Cummings per The Lead, tradotto in italiano da Alberto Pucci per Around the Game.



La stagione NBA ha superato da poco il 25% di partite giocate; nonostante ciò, moltissime squadre hanno già l’occhio rivolto al prossimo Draft. Detroit, Orlando, Houston, Oklahoma City e New Orleans in primis, ma anche altre squadre come Memphis, per esempio, che dovrebbe avere il prossimo anno tre scelte al primo giro.

Il Draft process comincia molto prima rispetto a quanto si possa pensare e, nonostante sia presto per fare previsioni, mock e board si sprecano già da qualche tempo. Ecco una riflessione su alcuni nomi che, ad oggi, dovrebbero comparire prima o dopo nel primo giro.

Jabari Smith

Numeri in stagione (al 3/12): 16.9/7/2.3, 1.7 TOV, 49/44/84%

Statistiche avanzate: 11.3 BPM, 25.2 USG, 56.8 eFG%, 38.3 FTR

Anche se non seguite il college basketball, non ci sono dubbi che tutti ne abbiate sentito parlare. Il lungo di Auburn è entrato di prepotenza nella conversazione intorno alla prima chiamata assoluta: sua esplosività, il suo tocco e il suo scoring sarebbero una rivelazione per qualunque squadra nelle prime posizioni del Draft.

Che Jabari fosse un giocatore fisico con qualche capacità di ball-handling era noto da tempo; che fosse già così avanti nelle letture, tuttavia, è scoperta delle ultime settimane. Parliamo, ad oggi, di un giocatore in grado indistintamente di giganteggiare al ferro e segnare triple dagli scarichi.

Ovviamente, c’è ancora bisogno di lavorare sulla verticalità e sul timing. Anche lo sviluppo dei momenti difensivi sulla palla necessiterà di tempo, ma Jabari ha gli istinti e le abilità giuste per essere un ottimo giocatore difensivo, come mostra questo video, in cui difende su una guardia.

Un giocatore del genere – a prima vista – dovrebbe essere il candidato unico alla prima scelta. La coesistenza con un lungo come Walker Kessler, tuttavia, ne ha limitato la libertà al ferro.

Lo sviluppo di migliori letture e capacità nei tagli potrebbe favorire tanto Auburn quanto Jabari. Non una cosa impossibile, vista la rapidità del suo miglioramento.

Jaden Hardy

Numeri in stagione (al 3/12): 17.5/5.3/3.3, 3.0 TOV, 33/29/100%

Statistiche avanzate: -31 Net RTG, 30.3 USG, 36.1 eFG%, 12.2 FTR

Il giocatore di team Ignite era visto all’inizio della stagione come una stella in rampa di lancio, pronta a succedere degnamente a Jalen Green. Poi si è cominciato a giocare.

Semplicemente, Hardy sembra essere superato da chiunque dal punto di vista fisico, nonostante alcune ottime caratteristiche di base come l’abilità di saltare con entrambi i piedi e la sua coordinazione. A rendere in salita la strada per Hardy è soprattutto la totale assenza di capacità di crearsi separazione, che rende qualsiasi tiro una conclusione difficile. Un’ottima cosa per gli highlights, che vedono Hardy segnare spesso canestri incredibili, ma un pessimo fattore per le sue percentuali.

Ecco qualche spunto da un thread sul giocatore di qualche giorno fa. Tutto il bello e il brutto di Jaden si trova in questi video: buona capacità di palleggio e penetrazione, pessima capacità di separazione. Se ha questi problemi contro difensori non di livello NBA, come farà il prossimo anno?

Hardy, poi, sta attaccando il ferro con molta meno continuità rispetto a quella che ci si aspettava, come dimostra anche il suo free throw rate (14.1). Ancora una volta, il giocatore non presenta le caratteristiche fisiche adatte per chiudere al ferro e forzare i difensori al fallo.

La sua mancanza di abilità nel crearsi tiri facili e segnarli è preoccupante, ma Jaden ha tutte le possibilità di diventare un giocatore capace di segnare con continuità tiri difficili. Bisogna infine considerare la completa carenza di passing game, un altro punto a sfavore di questo prospetto.

Il ceiling massimo, quindi, sembrerebbe essere un profilo come Gary Trent Jr, un giocatore che prende solamente il 10% dei propri tiri al ferro. Non certamente un archetipo che renda Hardy materiale da lottery.

Dal punto di vista difensivo, Jaden ha istinti mediocri, fallendo sia nel marcare le guardie – a causa della propria scarsa rapidità – sia nel tenere i lunghi sul cambio – a causa del succitato fisico esile.

Forse Jaden Hardy potrà migliorare sviluppando fiducia in sé e nel proprio tiro, ma non parliamo di un giocatore per cui chiunque si voglia impegnare. Siamo molto più vicini al secondo turno che alla lottery.

Julian Strawther

Numeri in stagione (al 3/12): 14/7/0.9, 1 TOV, 61/43/77%

Statistiche avanzate: 8-0 BPM, 19.8 USG, 62.5 eFG%, 28.9 FTR

Gonzaga, si sa, è un gruppo pieno di talento, guidato dalla stella Chet Holmgren. Diversi Zags tenteranno di conquistare un posto nella lottery, e Julian Strawther dovrebbe essere tra questi.

Julian è un giocatore forte con un rilascio rapido che, legato alla sua altezza di due metri e cinque e ad un’apertura alare che lo rende mortifero dagli scarichi, incuriosisce molti scout. Ha poi la mobilità per essere molto più che un tiratore da fermo: la palma della miglior ala tiratrice di questa Draft class, infatti, è questione privata tra lui e Patrick Baldwin Jr.

Non c’è molto da dire sulla sua creazione on-ball, ma ci sono rapidissimi segni di miglioramento per quanto riguarda il suo decision-making, un aspetto importante per un’ala abituata a giocare off-ball. Il giocatore è passato da 1 assist e 11 palle perse in 186 minuti lo scorso anno, a 7 AST e 8 TO nella stagione attuale. Per quanto siano numeri negativi, quelli di quest’anno sono digeribili – e comunque sia, non aspettatevi un passatore.

Altra caratteristica di Strawther è certamente il gioco al ferro e il floater, in cui eccelle grazie alla sua grande abilità nel finire con contatto. Ha poi una offensive rebound percentage di altissimo livello, 11.6. Già solo il tiro renderebbe Julian un giocatore offensivo di alto livello, ma la sua completezza non può che essere gradita agli osservatori.

Dal punto di vista difensivo, Julian è ottimo in aiuto e sulla palla. Le sue braccia lunghe e i suoi istinti, combinati ad un ottimo atletismo, lo rendono fenomenale nel recupero perimetrale. Avrà sicuramente bisogno di sviluppo e miglioramenti per essere un perno difensivo, ma c’è del potenziale interessante.

Peyton Watson

Numeri in stagione (al 3/12): 4.4/4.3/1, 1.3 TOV, 38/11/75%

Statistiche avanzate: -3.4 Net RTG su 100 possessi, 23.8 USG, 33.7 eFG%, 18.6 FTR

Il giocatore di UCLA è esploso nel campionato mondiale Under-19 di quest’anno. Due metri e sette per 90 chilogrammi, Watson è un giocatore incredibilmente rapido con una forza e un’altezza determinanti. È un ottimo stoppatore che difende in maniera molto efficace sui blocchi. Non è una follia dire che Watson è il miglior difensore perimetrale di questa classe Draft: può difendere dalla posizione numero 1 alla numero 4 e ha guidato UCLA con 17 rimbalzi su 100 possessi.

Le sue skills sono trasferibili nella Lega con effetto immediato. Il suo attacco, tuttavia, spaventa molto: non può creare dal palleggio o finire al ferro senza una chiara linea di penetrazione, nonostante l’esplosività. Il tiro è pessimo come ci si aspettava e lo rende un giocatore estremamente monodimensionale. Un giocatore paragonabile è Matisse Thiybulle, difensore d’élite e attaccante limitato, nonostante i buoni risultati collegiali.

La difesa da sola e il potenziale dovrebbero permettere a Watson di ricevere una chiamata abbastanza alta, ma potrebbe scendere a fine lottery, o addirittura fuori, se i problemi offensivi fossero confermati nei prossimi mesi.