FOTO: USA Today

Kyle Lowry non è più il giocatore dei tempi dei Toronto Raptors. Un’operazione al ginocchio subita a gennaio scorso e i problemi persistenti alla stessa area della gamba lo stanno penalizzando molto nella stagione in corso, al punto da costringerlo a saltare 5 delle ultime 13 gare dei Miami Heat. E in quelle a cui ha partecipato le cose non sono andate molto meglio: 7.1 punti di media nelle ultime 4 su circa 26 minuti a partita di impiego, con il 37.7% dal campo e il 31.4% da fuori, oltre a soli 3.8 assist.

Questo calo delle prestazioni non è passato certo inosservato agli occhi di Pat Riley e Andy Elisburg, tanto che Anthony Chiang di Miami Herald (anche se in buona compagnia) cita l’apertura degli Heat a trovare un trade partner per scambiare il giocatore. Che sia entro la trade deadline, o in estate, quando il suo contratto potrebbe essere utilizzato per arrivare a qualche nome più importante.

Come fatto notare, e come abbiamo riportato anche noi QUI, i Los Angeles Clippers sono l’unica squadra per ora che abbia manifestato un interesse per il giocatore in ottica deadline, citandolo assieme a svariate point guard che si vanno inseguendo da mesi ormai.


In una nostra traduzione, Ira Winderman di South Florida Sun-Sentinel proponeva un possibile scambio per Marcus Morris e John Wall, al quale sarebbe seguito il buyout del secondo (già in uscita da LA). Al di là di queste suggestioni, i Clippers sono dotati di svariati asset e, per quanto il contratto di Kyle Lowry sia tutt’altro che appetibile ($28.3M in questa stagione, $29.7M nella prossima), potrebbero decidere che valga la pena sacrificare un minimo di profondità per arrivare alla point guard tanto agognata.

Il contratto di Lowry, a queste cifre, pesa davvero come un macigno su Miami, e le parole da parte dell’insider Greg Sylvander non sarebbero incoraggianti: “Il bisogno di un cambiamento” sarebbe condiviso “anche da alcuni membri dello spogliatoio e persone vicine a Lowry”. E non è così fuori dal mondo, considerando che l’ex Raptors avrebbe dovuto aiutare l’attacco a metà campo degli Heat, storicamente ai limiti delle presentabilità in questi anni, a fare un salto in avanti per accompagnare il sistema difensivo di alto livello di coach Erik Spoelstra.

Se Lowry non è in grado di rispettare le mansioni offensive affidategli, non c’è da stupirsi che il front office cerchi uno scambio, e i Clippers potrebbero essere un landing spot ideale. Come fatto notare da John Wall stesso, a LA non ci sarebbe un carico enorme da portare, essendo l’attacco molto legato alla produzione e al vantaggio creato da Kawhi Leonard e Paul George, ma solo la necessità di concludere efficacemente in spot-up e fare da collante offensivo.

“Serve un prototipo come quello di Mario Chalmers agli Heat, che si impegni in difesa e segni triple sugli scarichi, questo è il ruolo da avere qui. Se non lo sai fare, è difficile giocare con questi compagni [Kawhi e PG, ndr] perché non hai molto palla in mano, devi aspettare gli scarichi in angolo o essere quello che porta i blocchi e rolla a canestro.”

– John Wall

Tutte doti che Kyle Lowry, anche in quest’ultima fase della propria carriera e con le difficoltà fisiche del momento, sembra incarnare.