Il General Manager di Houston ha spiegato le proprie ragioni in vista del Draft, fornendo un prototipo del rookie ideale. La pick, tuttavia, potrebbe non rimanere in Texas.

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Gli Houston Rockets stanno continuando il proprio periodo di rebuilding dopo anni di successi e sceglieranno anche nel prossimo Draft tra le prime tre. Dopo la seconda chiamata dello scorso anno, infatti, la franchigia texana si è assicurata in settimana – tramite la Lottery – la terza chiamata nell’evento che si terrà il 23 giugno.

Nonostante la possibilità di portare ad H-Town uno dei nomi più attesi di questa Classe – con ogni probabilità Jabari Smith da Auburn, se dovesse arrivare alla tre, altrimenti il nome più in voga sembra quello di Paolo Banchero – il general manager Rafael Stone ha mantenuto nelle dichiarazioni post-sorteggio la propria visione possibilista, non escludendo uno scambio. Si tratta della medesima linea esplicitata lo scorso anno, tra lo stupore degli insider.


L’executive di Houston si è così espresso con i giornalisti.

“Non fermerò nessuno se mi vorrà parlare di scambio. Se le squadre vogliono parlare, sono sempre disponibile a parlare. Se ci sarà una soluzione sensata per entrambi, la proporremo. Che sia scegliendo o scambiando, saremo una squadra più talentuosa dello scorso anno.”

– Rafael Stone

Lo scambio, dunque, appare essere più di un’eventualità per Stone, desideroso di accorciare quanto più possibile il processo di rebuilding e confortato dalla possibilità dei Rockets di chiamare, sempre al primo turno, con la diciassettesima scelta, ottenuta dai Brooklyn Nets nello scambio che ha portato – per poco – James Harden a New York.

Insieme alla scelta, potrebbero lasciare il Texas veterani molto richiesti come John Wall, cercato dai Clippers (ma solo in caso di buyout dal suo ricchissimo contratto), Eric Gordon (star della scorsa deadline), o addirittura Christian Wood (anche lui molto ricercato), cap-filler di alto livello per una franchigia interessata a scegliere tra le prime e ricostruire.

Nel caso in cui, invece, la scelta venisse effettivamente operata, Stone si è sbilanciato, fornendo qualche indizio sul profilo ideale:

“Se poi alla fine scegliessimo (Premessa esplicitata più volte dal GM nel discorso), avremmo la possibilità di prendere un giocatore veramente talentuoso. Starà a noi scegliere il giocatore giusto, starà a noi svilupparlo. […] Quando scegli così in alto prendi il giocatore migliore, puoi prendere la pietra miliare della tua franchigia, il fit è secondario.

Il nostro gioco premia fisicità e atleticità. Se trovi un giocatore grosso e superatletico, ma anche forte a giocare, trovi qualcuno che ha un vantaggio.”

Tutte caratteristiche che, come riportato anche da Kelly Iko su The Athletic, i Rockets sembrano aver individuato in Banchero, del quale – secondo l’insider – a risaltare sarebbe la presenza in campo, quello definito “it factor” che si cerca a Houston per aggiungere ulteriore star power ad un roster molto futuribile.

Per i Rockets tutte le opzioni sono aperte, non resta che aspettare il 23 giugno.