
Joel Embiid sembra trovarsi nel bel mezzo dell’ennesimo, irreversibile colpo di sfortuna ai Playoffs. Dopo una stagione da candidato MVP, il camerunense e i Philadelphia 76ers si sono presentati in post-season con l’ambizione di competere con tutti nella Eastern Conference. Le prime partite contro i Brooklyn Nets hanno dato un’impressione di pieno controllo, fino a che non è successo il dramma nel bel mezzo di Gara 3:
Fin da subito, la questione si è rivelata abbastanza allarmante, in particolar modo dalle parole di coach Doc Rivers dopo l’accaduto:
“Si è lamentato del dolore dietro il ginocchio, è sempre qualcosa di spaventoso quando si parla della zona dietro il ginocchio. C’era già un rigonfiamento, era fin troppo presto per quello. Perciò abbiamo optato per una risonanza magnetica… quando dicono a un allenatore che ci sarà una risonanza, la maggior parte delle volte non è un bene. E infatti questa volta è andata male.”
Nonostante lo sweep, lo stesso Rivers ha parlato di possibilità “attorno al 50%” di rientrare per il secondo turno, ridottesi ulteriormente dopo che Ramona Shelburne (ESPN) ha rivelato che si trattasse di “LCL sprain”, una distorsione del legamento collaterale laterale del ginocchio.
L’escalation di brutte notizie si è protratta, ascoltando Rivers spiegare che Embiid non abbia ancora ripreso la palla in mano dall’infortunio e che fosse previsto un meeting con i medici, fino all’aggiornamento di ieri:
“Non ha fatto niente oggi in allenamento. Se dovessi scommettere, direi che sarà in dubbio minimo per Gara 1.”
Jason Dumas, reporter NBA, ha citato fonti secondo cui, per un pieno recupero, sarebbero necessarie 4 o 6 settimane e che la presenza della superstar nelle prime due gare sarebbe stata “una piacevole sorpresa”. Ma non è tutto.
Stando a Shams Charania di The Athletic, si tratterebbe di qualcosa di più serio di una distorsione di primo grado al legamento, tanto che Embiid sarebbe stato in grado solo di effettuare qualche esercizio di tiro da fermo. L’insider spiega come i tempi rimarranno fluidi in base ai progressi (e al dolore) e che le valutazioni saranno effettuate giorno per giorno.
Questa è una tegola non da poco, che eleva Boston in una situazione di enorme vantaggio, soprattutto se il giocatore dei 76ers dovesse saltare non solo la prima gara, ma anche la seconda. Senza dimenticare che, eventualmente, si aggiungerebbe sia il rischio di giocare infortunato sia la fisiologica conseguenza di giocare su un ginocchio malandato.
In attesa di Gara 1, la speranza – da tifosi neutrali – è quella di poter vedere un Joel Embiid al meglio il prima possibile.