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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jeff Clark per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


 

Avviandosi alla trade deadline pochi si aspettavano grosse manovre da parte dei Boston Celtics, col rischio di rompere l’armonia vista nel roster finora. Nonostante ciò, Brad Stevens ci ha insegnato a non dare mai troppo le cose per scontate con lui nei paraggi. L’aggiunta di Mike Muscala può essere considerata una mossa da navigazione a vista, e pare che Stevens possa avere ancora qualche asso nella manica da giocare.


Adesso le rotazioni dei lunghi dovrebbero essere a posto: alle spalle di Robert Williams III ed Al Horford, infatti, si trova una batteria composta da Mike Muscala, Luke Kornet, Grant Williams e Blake Griffin. Una volta iniziati i Playoffs probabilmente verrà tirata la cinta all’interno di queste rotazioni, con maggior minutaggio ad Al, Rob e Grant; ma, almeno fino a quando non giungerà la post-season, i C’s possono concedersi il lusso di far riposare maggiormente i loro lunghi migliori.

I bianco-verdi all’interno dell’affare-Muscala hanno ceduto anche Justin Jackson, in modo da avere ancora un posto libero nel roster. Sam Hauser sta dando qualche lampo del suo repertorio, e potrebbe rimanere, perciò la priorità potrebbe essere un altro tassello che dia atletismo e potenziale difensivo. Per questo, i Celtics stanno monitorando attentamente il buyout market.

“I giocatori di solito hanno questo ordine di priorità durante il periodo del buyout: la precedenza nella scelta della prossima squadra per un free agent viene data prima alle possibilità nei Playoffs, con un occhio alle Finals; in secondo luogo, conta avere un ruolo specifico all’interno del roster; infine, la corposità del contratto. Se la scelta è in dubbio per via delle prime due, la terza variante diventa determinante. E i Celtics in tutto ciò? Brad Stevens e soci sanno di avere attrattiva per via delle ambizioni del team in post-season, ed economicamente possono offrire più delle rivali. Hanno, insomma, un discreto vantaggio dopo la trade deadline”

– Keith Smith (insider Celtics)

Guardando agli equilibri della Eastern Conference, sono arrivate buone notizie dal mercato per Boston. Lo scambio più rumoroso di questa ultima rush di trade market è stato senza dubbio quello che ha portato Kevin Durant ai Suns, che insieme alla partenza di Kyrie Irving ha proiettato i Nets verso una fase di ricostruzione; i Bucks hanno acquisito Jae Crowder, i Sixers hanno aggiunto Jalen McDaniels, mentre i Cavs sono rimasti tali e quali a prima. In generale, insomma, ai vertici della Conference, c’è stato un sostanziale indebolimento, dovuto allo sgretolamento di Brooklyn e al contenuto rafforzamento delle altre contender. Ora, sarà il mercato dei buyout a delineare i definitivi rapporti di forza tra queste square.

I C’s hanno una Disabled Player Exception da $3.2 milioni (generata da Gallinari) che possono sfruttare per offrire un contratto a diversi giocatori. Su chi potrebbero puntare, dunque?

Tra i tanti nomi che potrebbero rendersi disponibili nelle prossime settimane, quelli accostati ai Celtics nelle ultime ore sono principalmente quattro: Will Barton, Justin Holiday, Terrence Ross e Danny Green.

Barton è un’opzione da tenere d’occhio, secondo Keith Smith. Tra le parti sembra esserci un reciproco interesse, ed è probabile che i contatti inizieranno non appena la guardia troverà un accordo con i Wizards per il buyout. L’ex Nuggets garantirebbe a coach Mazzulla un’opzione in più in uscita dalla panchina, che possa dare maggiore respiro ai titolari e, anche grazie alla sua esperienza, prendere il posto di Hauser in post-season.

Discorso simile per Holiday, un 3&D che potrebbe garantire un solido contributo nei prossimi mesi. Per il suo accordo di rescissione contrattuale con i Rockets sembra solo questione di tempo, e le caratteristiche del 33enne – unite alla sua esperienza – potrebbero fare comodo ai bianco-verdi.

Ross è un nome tutt’altro che nuovo in casa Celtics, dopo anni di corteggiamenti alla trade deadline. Ora il giocatore e i Magic sembrano arrivati al capolinea, e le sue doti come realizzatore e tiratore in uscita dalla panchina appaiono come un usato sicuro per il front office dei Celtics.

Infine, Danny Green è uno dei nomi più caldi di questo buyout market. E, come abbiamo spiegato qui, i Celtics saranno tra le prime squadre (la concorrenza non manca, anche tra le contender a Est) a fare un’offerta per il tiratore, nonostante il suo recente infortunio al legamento crociato.