FOTO: Celtics Blog

1. La tripla-doppia di Jayson Tatum

Per il nativo di St.Louis è stata la prima della sua carriera in post-season, e quella contro i Miami Heat era la sua novantacinquesima gara a livello Playoffs. Jayson Tatum ha concluso la sua partita con 23 punti, 10 rimbalzi e 10 assist con il 39% dal campo, ma non è stata una grande serata per quanto riguarda il tiro, in quanto da tre punti la sua percentuale recita un triste 13%. Nonostante questo, però, è riuscito comunque a rendersi decisivo ai fini della vittoria grazie alla sua creation per i compagni che spesso viene trascurata e sottovalutata – e la giocata qui sotto lo dimostra ampiamente.

Lo sviluppo dell’abilità di Tatum di trovare il compagno wide open dall’altro lato del parquet mentre è marcato da più difensori è ciò che gli ha permesso di essere inserito nel debate per l’MVP. Non solo riconosce lo spazio in tempo reale, ma lo fa anche facendolo sembrare facile. La cosa preoccupante, ovviamente per le altre squadre, è che Tatum può giocare molto meglio di come ha fatto in Gara1 contro gli Heat, solamente un assaggio di ciò che potrebbe succedere, in quanto arrivava anche da dieci giorni di riposo.

2. Kristaps Porzingis: un cheat code

I Miami Heat sono una delle difese perimetrali migliori della lega, ti permettono di tirare tante triple, ma ti permettono allo stesso tempo di segnarne poche. I Celtics, però, rispetto alla serie dell’anno scorso hanno un’arma in più che si chiama Kristaps Porzingis, il quale con la sua abilità di tiratore dall’arco e con il suo pick&pop ha scardinato il sistema difensivo di Spoelstra. Il lettone ha concluso la sua gara con 18 punti e il 50% da tre punti grazie alle quattro triple segnate su otto tentativi effettuati. Gli Heat hanno provato a limitare il suo tiro da tre, ma anche se non tira dalla distanza Porzingis è comunque utile dal post oppure nell’agire da rollante dopo uno screen. Insomma, se provi a limitarlo in qualche aspetto del suo gioco lui ha comunque una risposta.


Prendiamo d’esempio l’azione qui sopra. Porzingis da rollante va verso il ferro e tutta la difesa degli Heat converge verso il lato forte, ma questo permette a Payton Pritchard di poter segnare una tripla wide open in catch&shoot. È stato bravissimo Jaylen Brown a leggere l’azione, ma essa è stata possibile grazie alla gravity del lungo ex Mavericks.

Ovviamente non si poteva non mettere almeno una delle triple di Porzingis. Qui sia Jovic che Jaquez hanno seguito Derrick White e KP si è trovato libero a colpire da tre punti per il +17 dei Celtics.

Oltre alle sue capacità offensive non si può non menzionare anche la sua ottima rim protection. La sua size, la sua lunghezza e la sua grande abilità nello scivolare lo rendono un avversario difficile da battere al ferro, ecco perché ha chiuso la Regular Season con un DFG del 43.2%.

3. Lockdown defense

Abbiamo visto più possessi difensivi come quello sopra, non in tutti i Celtics son riusciti a forzare una violazione dei 24 secondi, ma in molti gli Heat hanno fatto molta fatica nel generare tiri di qualità. Boston ha registrato 24 tiri contestati di cui 19 all’interno dell’area e 5 sul perimetro. Indubbiamente i Celtics hanno contestato molti più tiri, questi sono quelli mostrati su NBA.com fra le hustle stats. È importante comunque sottolineare l’ampia differenza tra le due squadre in quanto gli Heat ne hanno contestati solamente 15. Joe Mazzulla ha cambiato spesso modi di difendere in questa Gara1, variando tra drop, difesa 1-4 con switch oppure con un sistema full switch.

Inoltre i Celtics sono stati eccezionali nell’evitare gli screen e contestare il tiro avversario, son riusciti in questo modo a far sentire sempre la loro intensità difensiva e questo ha permesso loro di controllare il ritmo della partita.

4. La zona?

Sì, Spoelstra ha di nuovo rispolverato la zona, ma questa volta i Celtics non l’hanno sofferta come in passato, anche se sul finale del primo quarto li ha rallentati. Sembrava quasi che gli Heat avessero trovato il modo di controllare la gara con quella difesa, ma Boston ha risposto subito lasciando uno tra Tatum, Brown, Horford e Porzingis sulla lunetta, ed ecco che la difesa a zona si è sgretolata.

Questa clip non si chiude con un canestro dei Celtics, ma è un ottimo esempio per vedere come Mazzulla, lasciando un giocatore nella lunetta, è riuscito a scardinare la zona degli Heat in modo da trovare sempre l’opportunità per effettuare un buon tiro. Sicuramente Spoelstra avrà qualche altro asso nella manica e utilizzerà il filmato di Gara1 per trovare il modo di arginare i Celtics, ma per ora sembra che quest’ultimi abbiano compreso come attaccare quello schema difensivo che negli ultimi anni si è sempre rivelato nocivo.

5. Rotazione a 8

Durante la Regular Season ci si è sempre domandati quanto potesse essere profonda la rotazione ai Playoffs dei Boston Celtics, in questa Gara 1 abbiamo avuto una prima risposta: rotazione a 8 giocatori con Horford, Hauser e Pritchard in uscita dalla panchina. Resta da vedere se le cose cambieranno con il ritorno in campo di Luke Kornet, ai box contro Miami per un problema al polpaccio, ma per ora Al, Sam e PP hanno avuto un grande impatto e fittano anche benissimo con il tipo di gioco che vuole proporre Mazzulla. Successivamente la panchina potrebbe anche essere fluida e cambiare in base al matchup, ma loro tre attualmente sembrano i favoriti nelle rotazioni.

6. L’aiuto dalla panchina

La produzione dalla panchina è stata fondamentale nel permettere ai Celtics di costruire un vantaggio importante nei primi tre quarti. Specie nel secondo, la raffica di triple di Sam Hauser e Pritchard è stata la spinta di cui Boston aveva bisogno. Più nello specifico Hauser, Pritchard e Horford hanno totalizzato 30 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, questo è quello che succede quando hai tre tiratori affidabili che escono dalla panchina. Hauser e Horford sono stati anche importantissimi in fase difensiva, mentre il rimbalzo offensivo di Pritchard è stato necessario e di grande impatto come sempre.

Specie parlando di Hauser è bene mostrare questa difesa sul post di Kevin Love in avvio di gara. Accetta lo switch, rimane basso e costringe il veterano degli Heat a tre palleggi prima di effettuare un brutto passaggio una volta entrato nel pitturato. Questo dimostra la grande versatilità e profondità a livello difensivo del roster di Mazzulla.

7. Gambe stanche

I Celtics sono entrati nell’ultimo periodo con un vantaggio di 32 punti, ma in poco tempo hanno subito un terribile parziale di 33-13 che ha portato gli Heat a -14.

Questo parziale è stato sicuramente un momento istruttivo, questi sono i Playoffs e non bisogna avere questi cali di concentrazione come si possono avere ad esempio in Regular Season, indipendentemente da quanto talentuoso pensi di essere.

8. Il fallo di Martin

È stato un fallo duro e pericoloso, Caleb Martin ha colpito Tatum mentre era in aria ed è stato un gesto brutto, ma JT fortunatamente stava bene. Queste giocate fanno parte dell’affrontare gli Heat ai Playoffs, tuttavia si spera di non dover assistere ad altre azioni così perché una caduta come quella può cambiare una stagione intera.

9. La giocata di Jaylen Brown

Aggiungere dell’altro sarebbe superfluo. Che giocata e che modo di iniziare una serie Playoffs.

10. Il gioco dal post

Gli Heat faticano a limitare i tiri dal centro e anche a influenzare negativamente l’efficienza dei tiratori dal mid-range, per questo ha senso attaccare Miami sui suoi punti deboli. Ecco perché, in risposta alla difesa di Spoelstra, Boston ha deciso di utilizzare la lunetta o il gioco dal post. Gli Heat hanno fatto fatica a trovare risposte a questo assetto dei Celtics e hanno preferito limitare i drive al ferro oppure i drive&kick per i tiratori open sul perimetro.

In tutto questo è stato anche interessante notare come Boston non abbia avuto bisogno di ricorrere a tanti screen per mettere nelle giuste condizioni i loro migliori giocatori in post.

Il futuro della serie

Boston e Miami torneranno in campo questa notte all’1 italiana. I Celtics vorranno tenere il piede sull’acceleratore e difendere il fattore campo, mentre gli Heat probabilmente saranno ancora privi di Butler e dell’ex di turno Terry Rozier, ma non potranno permettersi di tornare in Florida in svantaggio di due gare.