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Questo contenuto è tratto da un articolo di Joseph Amoateng per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Durante la scorsa offseason NBA sono state messe a segno varie trade che hanno scosso l’intero ordine della lega. Come conseguenza, alcune mosse di mercato sono passate inosservate ai radar, ricevendo poco e nessun credito durante l’estate. Ma come si sono rivelate le mosse effettuate dalle squadre che hanno deciso di metterle in atto? Ecco 6 nomi che la scorsa estate hanno cambiato casacca approdando in 5 franchigie diverse e che hanno mosso poco le acque sul web e nei vari salotti sportivi. 


Alex Caruso, Oklahoma City Thuder

  • Rientrato nella trade che ha portato Josh Giddey ai Chicago Bulls

Alex Caruso ha compiuto 30 anni ed è giunto alla sua 3° squadra in NBA, ma ciò non è stato causato da sue lacune come giocatore. Caurso è 2 volte All-Defensive Player, oltre che l’attuale Hustle Player of the Year. Inoltre, tira con il 37.8% da oltre l’arco in carriera. Perciò, quando la squadra con il #1 seed lo ha notato all’interno del roster dei Chicago Bulls in pieno rebuilding, non ha resistito ad acquisirlo. Con Caruso a roster, gli Oklahoma City Thunder si sono assicurati una solida presenza 3&D, capace di svolgere il ruolo di point guard in caso di necessità. Carushow ha iniziato la stagione con la mano “fredda”, tirando col misero 18.5% da 3 punti nelle prime uscite; in termini di tiro dal campo, siamo sul 23.7%, perciò non sta riuscendo a fornire un apporto sostanziale. OKC sta comunque ottenendo quanto richiesto da lui in ambito difensivo. L’ex Chicago Bulls e Los Angeles Lakers ha infatti una media di 2 palle rubate a partita, condita da 1 stoppata. Per quanto riguarda il plus/minus, si trova attualmente a +4.8, ottimo per una squadra che cerca un piazzamento in alto in classifica. Ha contribuito a rendere più arcigna la difesa dei Thunder, attualmente al 1° posto per quanto concerne il Defensive Rating con 91.8, ed un record di 8-2 a inizio stagione. Il tiro arriverà nel corso della Regular Season, e quando lo farà darà ancora maggior peso al valore dell’acquisto estivo. Per adesso si tratta comunque di un innesto sopra la media.

Buddy Hield, Golden State Warriors

  • Arrivato in una sign&trade a 6 squadre dai Philadelphia 76ers

I Golden State Warriors di ieri sono ormai un lontano ricordo. Sono lontani i giorni di Stephen Curry, Klay Thompson e Kevin Durant a mettere a ferro e fuoco la NBA, devastando chiunque si trovasse sul loro cammino. Se Golden State ha anche la minima aspirazione di tornare a quei fasti deve trovare il suo prossimo Splash Brother. Buddy Hield è un giocatore dallo stile di gioco molto semplice: tirare con massima precisione dal perimetro, fornendo 15 punti a partita alla sua squadra – ha proprio una media in carriera di 15.6 punti a partita. Nelle prime sfide con la canotta dei Warriors ha superato ampiamente la sua media, mettendo a referto 18.0 punti a partita – ovvero il massimo per l’intera squadra dopo Steph. Non sta semplicemente mettendo dentro il pallone, lo sta facendo in maniera impeccabile. Le percentuali di Hield attualmente sono 50/49/86, ed è 8° in NBA per PER – Player Efficiency Rating. Per concludere, ha a referto 1 palla rubata a partita. Rimpiazzare il 2° miglior tiratore da oltre l’arco nella storia della NBA non è un compito facile, ma Hield lo ha fatto in modo eccellente finora. Questo è il motivo principale per cui all’unanimità, il suo arrivo nella Baia ha avuto fino ad ora il massimo dei voti.

Mason Plumlee, Phoenix Suns

  • Ha firmato da Free Agent un contratto di 1 anno con i Suns a $3.3 milioni

Il veterano con 12 anni di carriera NBA alle spalle, Mason Plumlee, è diventato Free Agent durante la scorsa estate. I Phoenix Suns erano alla disperata ricerca di un altro centro da affiancare a Jusuf Nurkic, e hanno pesantemente virato sull’ex Clippers ed Hornets, tra le altre, offrendogli un contratto al minimum veteran per 1 anno. Fin qui Plumlee sta rendendo in linea con le sue prestazioni a Los Angeles lo scorso anno: 2.0 punti, 1.5 assist, 0.5 stoppate, 0.3 palle rubate e 5 rimbalzi a partita. La franchigia dell’Arizona ha ottenuto ciò che stava cercando, nulla di spettacolare, un giocatore nella media. Per quanto riguarda le advanced, VORP è il Value Over Replacement Player, ovvero la statistica che indica con quanti punti un giocatore contribuisce su 100 possessi. Un buon VORP si aggira attorno al -2, mentre Plumlee è attualmente a 0. Ciò significa che per adesso è perfettamente neutro. Mason Plumlee non è nient’altro che un giocatore nella media, e non è un insulto. Per una squadra che ha presentato parecchie difficoltà difensive e a prendere rimbalzi, specie in uscita dalla panchina, nel corso della passata stagione, la media è esattamente ciò di cui aveva bisogno. Plumlee contiene gli avversari mentre gli All-Star siedono in panchina a riposare, ed è esattamente ciò per cui i Suns lo hanno messo sotto contratto.

Derrick Jones Jr., Los Angeles Clippers

  • Ha firmato un contratto di 3 anni a $30 milioni con i Clippers

Se prima si è discusso di una partenza, adesso si parla di un arrivo in casa Los Angeles Clippers. Derrick Jones Jr. è fresco della Playoffs run fino alle Finals con i Mavericks, ed è stato scelto per sostituire il partente Paul George, e colmare l’enorme vuoto lasciato ad LA e nel cuore dei tifosi. Jones Jr. ha sempre fatto parte del quintetto iniziale fin qui, mettendo a referto 10 punti, 3.4 rimbalzi ed 1.1 palle rubate a partita. Le sue percentuali sono del 48/40/80, tutte in miglioramento o pari rispetto alla Stagione 2023/24. Il suo apporto alla squadra nel vincere non si è tradotto in ciò che i Clippers si aspettavano, tuttavia la sua presa ha comunque senso. Derrick Jones Jr. non è certamente PG13, non è in grado di fornire ai Clippers prestazioni da 30 o 35 punti – il suo career-high sono 25 punti ottenuti con la canotta dei Miami Heat nel 2019. In compenso, può offrire un solido contributo come opzione al tiro, grande atletismo e aggressività difensiva ricoprendo svariati ruoli sul parquet. Fin qui è stato discontinuo, non ha raccolto molti rimbalzi, ma il suo contributo difensivo è rimasto comunque positivo. Derrick Jones Jr. non è Paul George, ma i Clippers non stavano cercando un altro George per rimpiazzare il partente, erano alla ricerca di stabilità ed affidabilità in quella zona del campo, e Jones ha risposto positivamente.

Quentin Grimes e Naji Mashall, Dallas Mavericks

  • Grimes è stato scambiato con i Detroit Pistons per Tim Hardaway Jr.; Marshall è arrivato dai Pelicans, firmando un contratto di 3 anni a $24 milioni

I Dallas Mavericks hanno sfiorato il Titolo NBA numero 2 in bacheca lo scorso anno, sfortunatamente per loro si sono trovati sul cammino dei Boston Celtics. Dallas non poteva rimanere impassibile dopo aver raggiunto le NBA Finals, in estate era necessario fare qualche aggiustamento. I Mavs hanno innanzitutto messo sotto contratto Klay Thompson attraverso una trade a 6 squadre che ha portato anche Buddy Hield a The Bay. Oltre all’arrivo di Thompson, hanno effettuato 2 mosse di minor ridondanza mediatica, che finora hanno funzionato alla perfezione. Naji Marshall è giunto dai New Orleans Pelicans e ha colmato la lacuna nel ruolo di 3&D a Dallas dopo la partenza del sopracitato Derrick Jones in direzione Clippers. Marshall ha tirato col 38.7% da oltre l’arco nella passata stagione, mettendo a referto anche 1.6 di Defensive Win Share. In modo simile a Caruso, tuttavia, non è stato in grado di apportare il suo contributo offensivo fin da subito, quello tipico di un giocatore 3&D. Marshall nelle prime 6 ha chiuso col 30.8% dal campo, sbagliando tutti e i 9 tentativi da dietro l’arco, mentre nelle ultime 4 sembra essersi ripreso (65% dal campo e 36% da fuori). Ma le sue abilità difensive sono state messe ampiamente in mostra dal primo istante: 1 palla rubata di media e un Box plus/minus difensivo di +0.7. Nelle ultime sfide Marshall si è trovato anche contro Anthony Edwards, riuscendo a rubargli il pallone una volta e contribuendo a sigillare la vittoria per i suoi Mavs. Come Caruso, migliorerà in fase offensiva nel corso della stagione, ma fin quando ciò non accadrà il suo contributo difensivo sarà abbastanza per tenerlo nelle rotazioni. Per quanto riguarda Quentin Grimes, sta tirando col 33.3% da 3 punti, niente di entusiasmante, ma risulta molto positivo per la squadra in termini di spaziature dinamiche. Sta giocando il minor numero di minuti a partita in carriera, ma in quel tempo in campo sta dando il massimo. In generale, non un brutto affare averlo inserito a roster. Entrambi questi acquisti stanno eseguendo esattamente ciò che era stato chiesto al loro arrivo: rimpiazzare i partenti e offrire ai Mavs ulteriori opzioni al tiro. I Dallas Mavericks hanno messo a segno due buoni colpi mettendoli sotto contratto in estate.