E’ il 25 ottobre 2019, data dell’opening night della stagione NBA 2019-20. All’interno del nuovissimo Chase Center di San Francisco, i Los Angeles Clippers disintegrano per 141-122 i Golden State Warriors. Durante la partita, dopo aver eseguito una buona difesa, Patrick Beverley si avvicina all’amico Stephen Curry e pronuncia queste parole:

Avete avuto una buona run, ma i prossimi 5 anni sono miei

Logiche di trash talking a parte, Beverley ha tutto il diritto di essere fiducioso in ottica futuro. Mentre gli Warriors hanno appena subito l’infortunio di Klay Thompson e la partenza di Kevin Durant, i Clippers si sono rinforzati acquisendo Kawhi Leonard e Paul George, ponendo le migliori basi possibili per un ciclo vincente.


Esattamente cinque stagioni dopo, tuttavia, la sua frase risulta invecchiata molto, molto male.

Tante maglie indossate, zero anelli: il crollo della carriera di Beverley

  • Le delusioni ai Clippers

Nella prima stagione dei “nuovi” Clippers Beverley fa di tutto per seguire il proposito annunciato contro gli Warriors. Gioca 51 partite (50 da titolare) a 27 minuti di media in una Regular Season (ridotta per il Covid) che la squadra di Doc Rivers chiude al secondo posto della Western Conference.

Il tutto viene impreziosito da una stoppata clutch su LeBron James nel derby di Natale e dall’inserimento nel secondo quintetto difensivo a fine stagione.

Ai Playoffs nella Orlando Bubble, tuttavia, arriva la prima inesorabile delusione: i suoi Clippers si fanno rimontare 3-1 dai Denver Nuggets al secondo turno, abbandonando prematuramente l’obiettivo titolo poi raggiunto dai “cugini” Lakers.

Nonostante tutti gli occhi siano rimasti su di loro, i Clippers non soddisfano le aspettative nemmeno nei Playoffs successivi, danneggiati dall’infortunio al ginocchio di Leonard. Sconfitto alle Western Conference Finals dai Phoenix Suns, Beverley non riesce mai a far sentire la sua solita presenza difensiva durante la serie, e Devin Booker e Chris Paul fanno sostanzialmente ciò che vogliono.

La frustrazione di Pat è evidente nel finale di Gara 6, quando a gioco fermo spinge con discreta violenza il rivale CP3.

  • L’abbandono dei Clippers e la rivincita personale in maglia Timberwolves

Ai nastri di partenza dell’off-season 2021 i Clippers decidono di sbarazzarsi di lui, mandandolo ai Memphis Grizzlies in cambio di… Eric Bledsoe. Tempo di disfare le valigie a Memphis e Pat deve già prepararsi per volare a Minnesota, che per lui sacrifica Jarrett Culver e Juancho Hernangomez.

I suoi movimenti attirano diverse prese in giro sul web, ma ai Timberwolves Beverley vive probabilmente il punto più alto del suo quinquennio. Diventa in qualche modo protagonista della nascita del nuovo progetto tecnico della franchigia, e al termine del Play-In vinto contro la sua ex squadra dà vita ad uno dei momenti più virali degli ultimi anni di NBA.

  • Lakers, Bulls, Sixers, Bucks: il crollo

Proprio quando la sua carriera sembra riprendere slancio, inizia in realtà a precipitare. Il primo passo è la firma con i Los Angeles Lakers per la stagione 2022-23, per tornare ai Playoffs insieme a LeBron James, Anthony Davis e Russell Westbrook dopo il fallimento dei giallo-viola nell’annata precedente.

I risultati sono ancora una volta lontani da quanto sperato: alla trade deadline i Lakers sono fuori dalla zona Playoffs, e decidono di infilare Beverley in una delle trade fatte per rivoluzionare il roster.

Una volta arrivato ai Bulls, attraverso il suo podcast Pat non perde l’occasione di sparlare della sua ex squadra:

Se sono un cucchiaio, i Bulls mi usano come cucchiaio. Ai Lakers invece ero un cucchiaio ma mi usavano da forchetta.

Sono stato io a chiedere la trade, non ero contento dell’aria che tirava. Giocheremo due volte contro di loro e voglio sbatterli fuori dai Playoffs.

Il parziale nelle due sfide tra Bulls e Lakers sarà 1-1, ma i Bulls verranno eliminati al Play-In, mentre i gialloviola arrivano alle Western Conference Finals.

A Beverley rimane la piccola soddisfazione del ‘too-small’ rifilato a LeBron nello scontro diretto, immediatamente restituito però da Austin Reaves.

L’ultimo capitolo di questa triste (ma divertente) storia riguarda proprio questa stagione, che Beverley ha cominciato a Philadelphia e finito a Milwaukee, vittima dell’ennesima trade degli ultimi anni.

Anche stavolta si è messa in mezzo la sfortuna, che lo ha privato di giocarsi le sue chance con Damian Lillard e Giannis Antetokounmpo sani al suo fianco, ma durante la serie è stato evidente come le sue doti difensive non siano più quelle di un tempo.

Ne è una dimostrazione l’azione decisiva di Gara 3, in cui Tyrese Haliburton lo raggira facilmente e segna con fallo il canestro della vittoria:

Dopo Gara 6 il 35enne ha abbandonato la stagione con meno stile che mai, litigando con il pubblico di Indiana e rifiutando le domande di una giornalista di ESPN perché non abbonata al suo podcast.

Insomma, ci dispiace Pat, ma la tua profezia non si è avverata.