• Chicago Bulls

Se ve lo foste perso, in casa Bulls non va tutto bene (ne abbiamo parlato QUI). DeMar DeRozan e Zach LaVine si sono confrontati riguardo alla situazione attuale, senza tirarne fuori granché (stando a Shams Charania), mentre il secondo dei due sopracitati non sarebbe proprio in ottimi rapporti con la società.

Come se non bastassero i pessimi risultati in campo, si aggiungono i problemi fisici infiniti di Lonzo Ball e il limbo salariale in cui Chicago si trova: meno di $2 milioni sotto la soglia della Luxury Tax, con Nikola Vucevic in scadenza, Ayo Dosunmu e Coby White che saranno restricted free agent a fine stagione e ancora Javonte Green in scadenza. Insomma, non proprio la situazione più rosea per farsi venire dubbi su questo roster, ormai ben poco flessibile in termini di aggiunte.


Con questo caos interno, praticamente nessuno è al sicuro: lo sciacallaggio dei Big Market su LaVine esiste dalla notte dei tempi, così come l’attrazione reciproca fra Lakers e DeRozan. Abbassando un po’ il tiro, invece, Vucevic potrebbe essere seriamente uno dei nomi da valutare, dato che un’estensione al momento potrebbe non essere nei piani della dirigenza, visti i risultati di squadra.

Risultati che minano anche la permanenza di Alex Caruso, il quale sarebbe entrato nel mirino di svariate squadre con ambizioni superiori a quelle di Chicago, pronte a farsi avanti se la situazione dovesse rimanere così:

“[…] Caruso ha un contratto team friendly ($9M ad ora, $9.5M anno prossimo e un parzialmente garantito da $9.9M per il 2024/25) e è un elemento da rotazione perfetto per una squadra con ambizioni. Se, arrivati a metà gennaio, i Bulls non dovessero aver cambiato marcia, aspettatevi delle proposte da qualunque squadra che si veda come una contendere, perché Caruso è uno degli asset più credibili di Chicago.

“Il suo prezzo dovrebbe aggirarsi intorno a quello di un buon role player e Draft capital. Squadre come Phoenix o Miami sarebbero nella posizione di tentare una trade del genere. Anche Golden State potrebbe cedere uno dei giovani, come James Wiseman, entrando in win now mode. Anche Philadelphia potrebbe offrire elementi come De’Anthony Melton o Matisse Thybulle, aggiungendo dei cap filler qualora fosse necessario. Anche i Lakers lo vorrebbero senza dubbio riportare indietro, ma sembrano non disporre degli asset necessari.”

Infine, scendendo ancora più in basso, uno dei movimenti minori (e più realistici) potrebbe essere la cessione di Coby White, che non ha offerto un grande apporto dal suo ingresso nella Lega come settima scelta assoluta al Draft 2019.

La realtà, comunque, è un po’ più variegata. I Chicago Bulls hanno investito molto in questo roster, anche in termini di asset futuri, tanto che:

  • la loro first round Draft pick 2023 è protetta top-4 e in mano ai Magic (scambio Vucevic) e quella 2025 è protetta top-10 e in mano a San Antonio (scambio DeRozan)
  • Zach LaVine ha appena rinnovato con un quinquennale da $215 milioni, così come per coach Billy Donovan è arrivato un rinnovo pluriennale a inizio stagione
  • DeMar DeRozan, visto il prezzo d’acquisto (Thaddeus Young, Al-Farouq Aminu, la prima scelta protetta e una seconda) e i costi di mantenimento ($81.9M per tre anni, $28.6 milioni nel 2023/24) non sarà svenduto al primo offerente

Insomma, la squadra non può fare un rebuilding (scelte cedute a Magic e Spurs) nei prossimi due anni, al momento non ha spazio per muoversi (luxury incombente) e non riesce ad essere competitiva: che deadline meravigliosa attende Arturas Karnišovas e soci.