Giannis Antetokounmpo ha afferrato un membro dello staff chiedendogli sorridendo: “Se non vinciamo quest’anno, verresti licenziato? Hai in mente un ragionamento, tipo, ‘E se quest’anno non va bene?’ – Sì, se non vinciamo il titolo, potrei essere scambiato. Sì, questo è il lavoro che facciamo. Questo è il mondo in cui viviamo. Vale per tutti.”
– da un articolo di Sam Amick su The Athletic
Il giornalista Sam Amick ha dovuto persino chiarire che si trattasse di una semplice gag, ma questo non è stato sufficiente a fermare le voci su un’uscita di Giannis Antetokounmpo, anzi, si stanno intensificando proprio in queste ore. I rumors non arrivano ovviamente solo da questo estratto da The Athletic, ma da un articolo di Bill Reiter su CBS Sports, nel quale vengono riportati gli interventi di vari dirigenti anonimi:
“Varie squadre si stanno muovendo – e sono speranzose”, ha detto un dirigente di una squadra della Western Conference.
“Non mi sorprenderebbe se accadesse entro la deadline”, ha affermato un alto executive di una squadra che potrebbe essere coinvolta.
Un dirigente della Eastern Conference NBA ha già sentito parlare delle destinazioni preferite da Giannis: “Le squadre che ho sentito sono Miami e New York – inteso come i Nets, non i Knicks.“. Sempre lo stesso executive della Eastern Conference alla domanda su un potenziale interesse di una squadra competitiva e ricca di asset come i Thunder: “Non ho sentito menzionare altre squadre, ma sì, se sei Milwaukee potresti semplicemente dire: ‘Non mi interessa cosa vuoi. Se vuoi andartene, otterremo il miglior affare possibile.’. E Oklahoma City potrebbe sicuramente offrire un buon affare.”
Giannis ovviamente è un perenne candidato MVP, che negli ultimi 3 anni su 203 gare stagionali in tutto ha messo a referto medie di 30.5 punti, 11.6 rimbalzi e 6.0 assist, tirando con un clamoroso 62% da 2 punti. In questo inizio siamo a 28.8 con quasi il 65% dentro l’arco. Ma il record di squadra indica 1-3, non proprio rassicurante, e in generale gli anni post-titolo 2021 non sono stati semplici: un’uscita al secondo turno nel 2022, poi gli infortuni ai Playoffs, al punto da giocare 2 partite complete su 5 di squadra nel 2023 e nessuna lo scorso anno, chiuso dai Bucks ancora al primo turno. Sfortuna, infortuni, ma anche prestazioni non all’altezza sue e del supporting cast, nonostante l’arrivo di Damian Lillard dovesse portare nuova linfa competitiva tramutatasi in prove di convivenza fra i due non sempre funzionali. Adesso, i Bucks hanno un calendario complicato contro dirette rivali di Conference, da 2 gare di fila contro i Cavs al momento imbattuti, poi un po’ di respiro (si spera) contro i Jazz e ancora Knicks, infine di nuovo i Celtics. Il record attuale e quello con Doc Rivers in generale non promettono bene, tanto che a riguardo CBS Sports tocca anche il capitolo coach, il quale però sembra avere un bel po’ di influenza nei confronti del front office:
“Mi dicono che ora dipende da Doc, che aspetteranno 20 partite e poi vedranno cosa vuole fare Doc”, ha detto una persona a conoscenza dei meccanismi interni del front office dei Bucks: “Sembra che sia un caos”.
Sarà un periodo importante per comprendere il futuro di Milwaukee e di Giannis Antetokounmpo.