“Bill Russell, forse più di chiunque altro, sa cosa ci vuole per vincere ed essere un leader”.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per The Undefeated (ESPN), tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
In una foto pubblicata recentemente da Paul Pierce si vedono Kevin Garnett, Ben Wallace, Chris Webber e lo stesso Pierce seduti, con gli occhi spalancati, a concentrarsi sulle parole che stava rivolgendo loro Bill Russell, la più brillante stella della storia NBA per il suo contributo dentro e fuori dal campo.
The Truth ha parlato di questo incontro collettivo a The Undefeated:
“La cosa principale che ricordo è il suo fascino: ci raccontava storie riguardanti l’epoca in cui giocava, ma è molto informato anche sul basket odierno, nonostante l’età. Ci ha affascinati tutti. Come si vede nella foto, lo stavamo ascoltando davvero attentamente. Dobbiamo conservare questi ricordi. In questo momento della nostra vita vediamo molte persone andarsene. Dunque, avere l’opportunità di stare vicino a queste leggende è un vero onore”.
(Paul Pierce)
A maggio Bill Russell, 87 anni, ha presenziato al 2020 Hall of Fame Weekend, scoprendo che sarebbe nuovamente entrato a Springfield con la classe successiva, questa volta da head coach e non da giocatore. Come allenatore-giocatore, Russell guidò i suoi Celtics a due titoli NBA, per poi approdare anche sulle panchine di SuperSonics e Kings. Il cinque volte MVP fu inserito per la prima volta nella HoF nel 1975, grazie alle conquiste di 11 anelli, una medaglia d’oro Olimpica, due campionati NCAA con USF e 12 convocazioni all’All-Star Game.
Oltre a ciò, Russell è stimato e rispettato da tutti per la forza della sua voce contro il razzismo e per essere un grande attivista, sin dai tempi in cui giocava a Boston. Ai tempi si dichiarò dalla parte di Martin Luther King e Muhammad Ali, e nel 2011 ha ricevuto una Presidential Medal of Freedom da Barack Obama. E dopo aver fatto diretta esperienza del razzismo a Boston durante la sua carriera, oggi una statua che lo raffigura è posta davanti al municipio della città.
Pierce, Garnett, Wallace e Webber hanno apprezzato ogni secondo del loro tempo in compagnia di Russell, in una stanza privata del Mohegan Sun Casino. Ne ha parlato proprio Big Ben:
“È stato surreale, lui è un pioniere del basket. Personalmente, credo che sia molto sottovalutato: ha giocato, allenato, combattuto contro la Corte Suprema contro la società razzista per il popolo nero… mi dà molto fastidio che non gli si dia il rispetto che merita. È stato anche un atleta pazzesco, saltava in alto e in lungo ad alti livelli, oltre alla pallacanestro”.
(Ben Wallace)
A causa del Covid-19, Russell si è rifiutato di partecipare a parecchie attività durante il weekend della Hall of Fame. È però stato presente alla Tip Off Celebration e all’Award Gala del venerdì sera, sempre al Casino, dove gli è stata consegnata la sua seconda giacca da Hall of Famer.
“Alla cena di venerdì è stato felice dell’acclamazione ricevuta. È ancora molto sorpreso del rispetto della gente a questo punto della sua vita”.
(Spencer Haywood)
Proprio come Pierce, Wallace e Webber, Russell è stato inserito nella HoF con un video celebrativo. Quando è arrivato il suo turno, è stato trasmesso un filmato in cui Obama ha celebrato il suo percorso come allenatore, giocatore e uomo.
“Bill Russell, forse più di chiunque altro, sa cosa ci vuole per vincere ed essere un leader, anche fuori dal campo. Come gli ho detto quando gli ho consegnato la Medal of Freedom, lui è un uomo che è stato al fianco di King e Ali, affrontando insulti e vandalismo senza mai smettere di urlare al mondo cosa fosse giusto”.
(Barack Obama)
Charles Barkley, Julius Erving, Haywood, Alonzo Mourning, Bill Walton e Rick Welts sono stati i presentatori del suo discorso, in cui Russell ha ringraziato i leggendari Red Auerbach, l’ex NBA Commissioner David Stern e Kobe Bryant.
Haywood, tra gli altri, non è riuscito a non commuoversi:
“È stato un momento incredibile, avevo le lacrime agli occhi. Quello era Bill Russell, uno che hai ammirato per tutta la tua vita, la persona a cui molti si sono ispirati, in cui hanno visto una guida”.
(Spencer Haywood)
Il rispetto, infine, non è mancato nemmeno da parte dei più “giovani”, come Chris Bosh. Come si fa a non sentirsi così, in fin dei conti, al fianco di un due volte Hall of Fame?
Chris Bosh to Chris Webber:
— NBA (@NBA) September 12, 2021
“We’re going into the Hall of Fame with Bill Russell, bro. That’s crazy.” pic.twitter.com/qpVLCH17oA