Questo contenuto è tratto da un articolo di Aaditya Krishnamurthy per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Wilt Chamberlain è uno dei giocatori più dominanti della storia NBA. I numeri di per sé fanno paura, e molti record restano tutt’oggi imbattibili. La sua legacy si è solidificata come una delle più sensazionali di sempre, ma il suo dominio andava ben oltre le pur impressionanti cifre. Anzi, si potrebbe quasi dire che a volte fosse doloroso per gli avversari, come raccontato da Johnny Kerr in Tall Tales:
“Una volta Wilt si è innervosito a causa mia e ha schiacciato la palla così forte che ha attraversato il ferro e colpito il mio piede rompendomi un dito.”
Billy Cunningham aggiunge: “Johnny era così imbarazzato che corse da una parte all’altra del campo, finse di inciampare, afferrò il dito rotto e uscì dal campo – non voleva far sapere che la schiacciata di Wilt gli avesse rotto il dito.”
Johnny Kerr è stato 3 volte All-Star e ha vinto il titolo NBA nel 1995 con i Syracuse Nationals, ma soprattutto si trattava di un lungo di 206 centimetri e oltre 100 chili, quindi non proprio una vittima sacrificale o un piccolo trovatosi lì per sbaglio. La fisicità di Wilt Chamberlain era semplicemente fuori dal comune e alla base del suo dominio, al punto di generare aneddoti come questo, a metà tra mito e realtà. Non era solo enorme, ma anche talentuoso, e la sua abilità nel fare canestro facendosi strada sugli avversari è difficilmente pareggiabile.