Foto. USA Today

Questo contenuto è tratto da un articolo di Evan Bell per Sportskeeda, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Chris Paul è quasi diventato un membro dei Los Angeles Lakers nel dicembre 2011. Adrian Wojnarowski ha infatti riportato come i suoi Hornets e i Lakers di Kobe Bryant avessero praticamente finalizzato un accordo. La trade avrebbe mandato Paul ai Lakers, mentre gli Hornets avrebbero ricevuto in cambio giocatori di qualità, come Luis Scola, Goran Gragic e Lamar Odom.


La news ha immediatamente catturato l’attenzione di tutta la community NBA, considerando come Chris fosse già emerso come una delle giovani guardie più promettenti del panorama NBA. Ad ogni modo, lo stesso giorno in cui venne riportata la notizia, a poche ore di distanza, arrivò l’aggiornamento sul fatto che l’accordo fosse saltato.

I fan specularono su cosa avrebbe potuto essere andato storto, con molti indizi che portavano alla figura di David Stern, come colui che aveva messo il veto alla transazione. Ora, a 12 anni dalla decisione, quello rimane uno dei più grandi “what-if” della storia NBA.

Durante un’intervista con Taylor Rooks nel 2020, Chris Paul ha parlato della trade, e di cosa sarebbe successo se fosse andata in porto.

É ancora più folle pensarci adesso. Vista la situazione degli scorsi mesi, nei quali abbiamo perso sia Kobe che David Stern. Sarebbe stato speciale. Sai, ne parlerò ad un certo punto, ma io e Kobe eravamo al telefono per confrontarci su questo e quello…ci penso a volte

Se fosse successo…ma alla fine, non posso piangere sul latte versato, le cose sono comunque andate bene

Uno sguardo a cosa ha impedito a Paul di vestire il giallo-viola

Mentre molti hanno dato per scontato che sia stato l’allora commissioner Davis Stern a vietare la trade per mantenere una lega equa e bilanciata, c’era molto di più in gioco. L’anno prima del lockout e del veto, gli Hornets erano stati a tutti gli effetti acquisiti dalla NBA dagli allora proprietari George Shinn e Gary Chouest.

Come risultato, nel 2010, al tempo della vendita, fu annunciato che qualsiasi grosso movimento che avrebbe potuto alterare le sorti della franchigia sarebbe stato discusso internamente. L’anno dopo, proprio lo scambio di Paul, fu ritenuto abbastanza importante da dover essere messo sotto attenta revisione prima di essere approvato.

Una volta che il rumor fu reso pubblico, comunque, i proprietari delle altre 29 squadre sembra abbiano spinto in senso opposto, mettendo pressione su Stern affinché vietasse la trade, così effettivamente poi successa, con l’accordo che venne cancellato.

Come affermato da Chris nell’intervista già menzionata del 2020, alla fine è comunque tutto andato in modo positivo. Nonostante infatti la “Point God” non sia riuscita a vincere un anello, finì per essere scambiato ai Clippers, dove visse alcuni degli anni migliori della sua carriera.