FOTO: The Playoffs

Questo contenuto è tratto da un articolo di Dominic Chiappone per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Con l’offseason che si avvicina, la maggior parte dei media NBA sta cominciando a concentrarsi su quali saranno le mosse di molte squadre pronte a stravolgere l’intera Lega. Quello di cui non sempre si parla, però, è dell’immobilità forzata di alcune franchigie, che le frenerà dal compiere qualunque tipo di mossa a causa dell’assenza di Draft asset e materiale di scambio, perduto in trade precedenti. Come è noto, una squadra migliora in tre modi: free agency, scambi e Draft. Per molti, quest’ultimo è grossa parte dell’equazione, che si tratti di usare asset per facilitare uno scambio o per selezionare un giocatore su cui investire a lungo termine. Sfortunatamente, per oltre metà della Lega, la fine è vicina. Fatta eccezione per il Draft 2024, 12 delle 30 squadre NBA saranno senza uno o più delle proprie first-round pick a partire dal 2025. Nella lista, 9 devono almeno 3 scelte al primo giro a qualche squadra a partire dal prossimo Draft (pick swap inclusi). Ben 5 squadre, o meglio 1/6 della Lega, è in debito di 4 o più. Nella lista delle 12 rientrano Atlanta, Boston, Cleveland, Miami, Milwaukee, Philadelphia, Denver, Minnesota, Dallas, Phoenix e Clippers, tutte di metà classifica o superiore, ma alcune con percorsi più tribolati alle spalle o in prospettiva, impossibilitate a migliorarsi a causa di asset inesistenti. Divise in 5 categorie, ecco le squadre organizzate in base alla preoccupazione per il futuro:


TIER 5: alcune piccole considerazioni

#12: Boston

  • 2028 first round pick swap (top-one protected) – San Antonio
  • 2029 first round pick – Portland

#11: Denver

Facciamo chiarezza: a meno di colpi di scena, sia Celtics che Nuggets saranno abbondantemente a posto. Nonostante l’uscita al secondo turno contro i Minnesota Timberwolves, Denver resterà competitiva fino a che Nikola Jokic si manterrà su questi livelli da MVP. Lo stesso vale pensando a Jayson Tatum e Jaylen Brown a Boston, indipendentemente dal risultato finale, trattandosi di un duo che ha guidato i biancoverdi alle Conference Finals in 5 delle ultime 7 stagioni. Il solo problema si intravede a lungo termine, avendo Denver a disposizione solo metà delle proprie first-round pick fra il 2025 e il 2030 ed essendo apparsa piuttosto corta ai Playoffs. Così come Boston, considerando anche il cap occupato dalla prossima estensione di Tatum, avrà un paio di opzioni in meno a disposizione per muoversi, sebbene localizzate molto avanti nel tempo.


TIER 4: il cielo è grigio, ma non troppo

#10: Philadelphia

#9: Atlanta

  • 2025 first round pick – San Antonio
  • 2026 first round pick swap – San Antonio
  • 2027 first round pick – San Antonio

#8: Minnesota

  • 2025 first round pick – Utah
  • 2026 first round pick – Utah/Cleveland
  • 2027 first round pick – Utah
  • 2029 first round pick – Utah (varie condizioni)

Tre squadre molto diverse, ciascuna in situazioni davvero uniche. Philly è quella che può restare più tranquilla: nonostante un paio di first-round pick cedute e con condizioni particolari, i Sixers possono ancora contare (per adesso) su un giocatore di calibro MVP come Joel Embiid e su un roster rinnovato, con un allenatore competente. L’assenza di scelte è marginale per i piani di franchigia.

Discorso diverso per Atlanta e Minnesota, molto più interessanti. Gli Hawks hanno avuto la fortuna di ottenere la prima scelta assoluta al Draft NBA 2024, ma devono ancora pagare l’acquisto di Dejounte Murray, che non si è mai integrato al meglio con il compagno di squadra e All-Star Trae Young. Senza le scelte del 2025 e 2027, sarà ancora più difficile capire come muoversi in questa offseason. I Timberwolves, nonostante il 2 a 0 di svantaggio contro Dallas, possono essere un po’ più sereni dal punti di vista del parquet, avendo raggiunto le prime Conference Finals dopo 20 anni. Indipendentemente dall’esito di questa serie, a Minneapolis ci saranno molti sorrisi, ma il prezzo dello scambio per Rudy Gobert potrebbe riproporsi a lungo andare, tormentando i T-Wolves.


TIER 3: “Or incomincian le dolenti note”

#7: Miami

  • 2025 first round pick – Oklahoma City (protected 1-14 in 2025 e unprotected in 2026)
  • 2027 first round pick – Charlotte (protected 1-14 in 2027 e unprotected in 2028)

#6: Brooklyn

  • 2025 first round pick – Houston (varie condizioni)
  • 2026 first round pick – Houston
  • 2027 first round pick swap – Houston

#5: Dallas

  • 2027 first round pick – Charlotte (varie condizioni)
  • 2028 first round pick – Oklahoma City
  • 2029 first round pick – Brooklyn

#4: Cleveland

  • 2025 first round pick – Utah
  • 2026 first round pick swap – Utah (e altri)
  • 2027 first round pick – Utah
  • 2028 first round pick – Utah
  • 2029 first round pick – Utah

In linea generale, Miami, Brooklyn, Dallas e Cleveland condividono le stesse caratteristiche riguardo al proprio futuro: adesso le cose vanno bene, ma wow, siamo in standy in attesa che inizi il panico. Soprattutto parlando degli Heat, la run dello scorso anno con un Jimmy Butler eroico sembra molto lontana. Due apparizioni consecutive come ottava posizione indicano che Miami sia un po’ alle strette e da monitorare attentamente. Lo stesso vale per Brooklyn, che ha vinto solo 32 partita lo scorso anno restando bloccata in un purgatorio nell’era post-Big Three. Houston controlla grossa parte dei Draft asset di Brooklyn nei prossimi tre anni, quindi come potranno muoversi i Nets?

Le ultime due squadre, Cleveland e Dallas, possono invece essere più ottimiste, guardando al presente. I Cavs, pur avendo vinto la loro prima serie Playoffs dalla (seconda) partenza di LeBron James, forse un po’ meno, essendo usciti poi piuttosto male contro i Boston Celtics e avendo sacrificato gran parte del proprio futuro per Donovan Mitchell, che potrebbe decidere di andarsene nel giro delle prossime due stagioni. I Mavs, invece, sono alla seconda apparizione alle Conference Finals nelle ultime tre stagioni, per di più sopra 2 a 0. Il presente è grandioso in Texas, ma bisogna ricordare che Luka Doncic sarà eleggibile per una supermax extension da $346 milioni in 5 anni in estate, pertanto questa finestra necessita di essere valorizzata al massimo fin da subito. I segnali sono buoni e potrebbero convincere lo sloveno a impugnare la penna per firmare molto in fretta ma, fino a che l’affare non sarà fatto, meglio non rischiare previsioni. Anche perché, per quanto la squadra al momento sia ottima, gli asset a disposizione per qualche upgrade sono dimezzati.


TIER 2: “Concedetemi un po’ di paura”

#3: Milwaukee

  • 2025 first round pick – New York/New Orleans
  • 2026 first round pick swap – New Orleans
  • 2027 first round pick – New Orleans
  • 2028 first round pick swap – Portland
  • 2029 first round pick – Portland
  • 2030 first round pick swap – Portland

#2: Los Angeles Clippers

  • 2025 first round pick – Oklahoma City (varie condizioni)
  • 2026 first round pick – Oklahoma City/Philadelphia (varie condizioni)
  • 2027 first round pick swap – Oklahoma City
  • 2028 first round pick – Philadelphia
  • 2029 first round pick swap – Philadelphia (varie condizioni)

Bucks e Clippers rischiano che la loro finestra per il titolo si chiuda prima ancora di rendersene conto. Entrambe sono state tormentate dagli infortuni in post-season, i primi con le assenza di Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard, i secondi con quella ancora pesante di Kawhi Leonard. Milwaukee è adesso uscita al primo turno per il secondo anno consecutivo, mentre i Clippers non raggiungo il secondo turno da 3 stagioni. Indipendentemente da quanto riusciranno a restare competitive, comunque, il Draft capital di ogni sorta sarà assente: le first-round pick fra 2025 e 2027 dei Bucks restano perlopiù in mano a New Orleans a causa della trade Jrue Holiday, mentre Portland ha ottenuto 2 swap e un’altra prima cedendo Lillard. Si tratta di molti asset. E i Clippers non sono da meno, dato che adesso si comincia a sentire davvero l’impatto delle blockbuster trade per arrivare a Paul George e James Harden. LA non ha il pieno controllo delle proprie first-round pick almeno per i prossimi 5 anni.


TIER 1: DEFCON 1

#1: Phoenix

  • 2025 first round pick – Brooklyn
  • 2026 first round pick – Washington/Memphis/Orlando (varie condizioni)
  • 2027 first round pick – Brooklyn
  • 2028 first round pick – Brooklyn/Washington (varie condizioni)
  • 2029 first round pick – Brooklyn
  • 2030 first round pick – Washington/Memphis

Bisogna aggiungere altro? La situazione salariale di Phoenix è già un disastro, l’aggiunta di Bradley Beal sembra sempre più una pessima decisione, che poteva già essere prevista. L’ex Wizards ha superato i 30, Durant è ufficialmente più vicino ai 40 e questo nucleo, con Devin Booker, non può essere smantellato, che lo vogliano o meno. Magari la finestra per un titolo non si è chiusa del tutto, ma migliorare senza grossa parte delle proprie first-round pick sarà difficile.