La saga-Durant va avanti, giorno dopo giorno, ora dopo ora, e continuerà a farlo fino a che KD non verrà ceduto dai Brooklyn Nets in questa offseason – ammesso che questo succeda, e potrebbe essere meno scontato di quanto sembri al momento.

Negli ultimi giorni sono emerse tante ipotesi di trade, tra cui le due più probabili riguardanti Suns e Raptors. Nella giornata di ieri, inoltre, è stata aggiunta un’altra (suggestiva) destinazione da tenere d’occhio: i Golden State Warriors. I campioni NBA hanno potenzialmente uno dei pacchetti più allettanti da proporre a Sean Marks, come abbiamo spiegato QUI. Al momento, però, sembra “improbabile” – come riportato da Marcus Thompson (The Athletic) – che Bob Myers e soci decidano di fare una scelta del genere, sacrificando il proprio futuro per massimizzare le chances di ripetersi alle Finals nell’immediato.

A rendere suggestivo tutto ciò, più di qualunque altra ipotesi di trade, è ovviamente il trascorso di Kevin Durant nell’organizzazione, e la massiccia narrativa che ha accompagnato il suo arrivo nel 2016 e i due anelli vinti nella Baia. “La vittoria del titolo di Golden State potrebbe aver esasperato la frustrazione di Durant”, secondo Adrian Wojnarowski (ESPN). “Penso che la narrativa che lo ha circondato dopo aver lasciato gli Warriors e il fatto che questi abbiano vinto senza di lui abbia creato un contrasto con ciò che è avvenuto a Brooklyn in questi tre anni”.


Viene naturale, dunque, pensare che un clamoroso ritorno non sia in cima ai desideri di KD. Quanto agli Warriors, invece, sembrano non esserci resistenze dall’interno dello spogliatoio per una possibile reunion, secondo quanto riportato da Marcus Thompson: “Le stelle della squadra non stanno premendo sul front office per acquisire Durant, e diverse fonti hanno confermato che stanno bene difendendo il titolo con Wiggins, Poole e gli altri giovani; ma se in qualche modo dovesse esserci la possibilità di un ritorno di Durant, sarebbero aperte a uno scenario del genere.”

Siamo pronti per il prossimo capitolo della saga più rumorosa e sorprendente (o forse no?) di questa free agency.