Da quando Kevin Durant ha richiesto una trade, l’interesse di qualsiasi squadra NBA è esploso. Da Suns e Heat, mete favorite del giocatore, ai Toronto Raptors, emersi come underdog nelle ultime ore. Ultime ore che, attorno al nome di KD, hanno sentito fluttuare anche il nome dei Golden State Warriors.

Secondo Marc J. Spears di AndScape, anche i Californiani faranno di tutto per arrivare al giocatore, come è normale che sia per un profilo di quel calibro, e con dei trascorsi nella Baia.


Come fatto notare dallo stesso Spears su Bleacher Report, Golden State potrebbe mettere sul piatto un pacchetto molto appetibile, potenzialmente comprensivo di Jordan Poole, Andrew Wiggins, Jonathan Kuminga e James Wiseman – a cui probabilmente aggiungere qualche Draft pick. Ricordiamo, comunque, che l’ex Wolves non potrà essere scambiato fino a che Simmons sarà a roster per i Nets, quindi ci sarebbero ulteriori aggiustamenti da fare, magari coinvolgendo un terzo team.

Considerando che il pacchetto richiesto da Brooklyn debba includere o una Star o qualche giovane che progetti di esserlo, quella degli Warriors sarebbe un’offerta niente male in termini di futuribilità. Kuminga ha fatto intravedere del potenziale notevole nel corso della stagione, forse addirittura tale da poter diventare un All-Star in futuro, con una forza fisica e un tipo di versatilità e fluidità fisica molto adatte all’NBA moderna. Poole si è consacrato come un giocatore da borderline max contract, tanto che per un rinnovo si parla già di cifre a partire dai $100 milioni in 4 anni, meritato grazie a doti da scorer incredibilmente prolifico e da flash da passatore tali da compensare le velleità difensive. Wiggins è reduce dalla miglior stagione in carriera e James Wiseman, per quanto oggetto semi-misterioso, può ancora provare a far esplodere il potenziale per cui è stato scelto, sebbene la condizione fisica e il livello di sviluppo molto grezzo lo rendano quello con meno valore dei quattro.

Se il pacchetto potrebbe sembrare convincente per Sean Marks, non è detto che lo sia altrettanto per Durant. Secondo quanto riportato su Bleacher Report, in un’intervista per The Wall Street Journal, KD avrebbe parlato di come si sia sì sentito accettato durante il suo periodo nella Baia, ma anche di quanto non si sia sentito parte di un gruppo le cui superstar – Curry, Dray, Klay, e Iguodala in parte – fossero tutte nate, o comunque consacrate, già all’interno dell’organizzazione.

A tal proposito, Adrian Wojnarowski di ESPN avrebbe appunto parlato su Get Up – altra fonte riportata da Bleacher Report, i primi ad aver diffuso le parole di Spears – di come la scelta di Kevin Durant sia stata influenzata anche dal titolo vinto dai Golden State Warriors.

“Credo che [la vittoria del titolo di Golden State] abbia esasperato la frustrazione di Durant. Penso che la narrativa che lo abbia circondato dopo aver lasciato Golden State e dopo che questi abbiano vinto senza di lui abbia creato un contrasto con quello che è avvenuto a Brooklyn in questi tre anni.”

– Adrian Wojnarowski

Ovviamente, però, sebbene si tratti di una superstar, la scelta finale spetterà probabilmente alle dirigenza nel corso delle trattative. Abbiamo parlato giusto oggi QUI di quanto complessa potrebbe risultare una trade per muovere KD a Phoenix o a Miami, e nessuno obbliga i Nets – in caso di un pacchetto molto soddisfacente – ad occuparsi esclusivamente dei propri interessi, soprattutto dopo la rottura con le due superstar.

In attesa di sapere cosa succederà, il caso Kevin Durant si fa sempre più scottante.