
Dopo il meeting definito “molto produttivo” avuto con Adam Silver martedì (molto rigido contro il video postato), Kyrie Irving si è incontrato in queste ore anche con il proprietario e la co-proprietaria dei Brooklyn Nets, Joseph Tsai e Clara Tsai, per risolvere la sospensione di minimo 5 gare del giocatore, accusato di antisemitismo (i dettagli QUI). Anche questo meeting è stato molto positivo e, ad annunciarlo, è lo stesso proprietario della franchigia newyorkese in un paio di Tweet:
Durante il faccia a faccia, i coniugi avrebbero appurato che Irving non sarebbe antisemita, potendo così procedere assieme a NBA e NBPA per un percorso di reintegro e rieducazione. La decisione, dettata da questi due incontri con le alte sfere della Lega, sembra presupporre un lavoro alla base anche da parte della Associazione Giocatori (NBPA), che si era opposta molto duramente già all’assegnazione di 6 tappe per il rientro di Ky.
Come riportato da Adrian Wojnarowski di ESPN:
“Kyrie Irving, il giocatore dei Brooklyn Nets sospeso per 5 gare con l’accusa di antisemitismo, si è incontrato con Nets, NBA e NBPA per svariate occasioni nel corso di questa settimana e la Lega “sta programmando una immediata risoluzione delle problematiche che sia soddisfacente per ogni parte coinvolta”, ha annunciato la NBPA.
La NBPA chiarisce che “i diritti di Kyrie e quelli di tutti i giocatori futuri sono stati salvaguardati in ogni modo”. La NBPA reitera che Irving e l’associazione “condannano indiscriminatamente l’antisemitismo e tutte le altre forme di odio”.
La questione Kyrie Irving sembra, alla fine, essere sul punto di concludersi.