O Del perché i Phoenix Suns siano 7-1.

FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Connor Fernandez per The Lead, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


Kevin Durant sta mettendo a tacere chiunque. Il 14 volte All-Star e 2 volte MVP delle Finals NBA sta vivendo una delle stagioni realizzate più efficienti della sua carriera. Con la sua quarta squadra da quando è entrato nella Lega e al terzo anno con i Phoenix Suns, KD continua a dimostrare la sua longevità. Quest’anno sta registrando una true shooting percentage del 66,0%, dopo un’anno in più di età e dopo un’ottima stagione 2023/24 in cui aveva chiuso con una percentuale del 62,6%. L’ex Nets sta registrando medie di 27,8 punti, 6,8 rimbalzi e 3,4 assist, producendo anche 1,4 stoppate a partita in difesa. Le sue percentuali rimangono impressionanti: 55,1% dal campo, 42,0% da tre punti e 81,3% dalla lunetta. A 36 anni, Durant sta facendo qualcosa di eccezionale e di mai visto, anche per scorer d’élite come lui. Mercoledì scorso, contro i Miami Heat, Kevin Durant è stato il migliore in campo. Ha messo a referto 11 punti nel solo ultimo quarto per chiudere la partita contro Heat e portare Phoenix a un record di 7-1 — il miglior inizio della franchigia dal 2009-10. E il merito è sicuramente suo, ma anche della squadra: infatti, Phoenix ha messo ripetutamente Tyler Herro in difficoltà, sfruttando blocchi per forzarlo a finire su Durant in marcatura. Guarda KD qui: raggiunge facilmente il suo spot di tiro preferito, l’elbow sinistro, dopo che Phoenix costringe Herro a cambiare marcatura su di lui. Quando mette giù la palla da quel punto, sai già come andrà a finire:


Poco dopo, col risultato ancora sul +3 Suns, Miami cambia carte in tavola ed effettua lo switch difensivo con Haywood Highsmith su Durant. La messa in atto, oltre che piuttosto in ritardo, continua però a lasciare le briciole alla difesa: alti 2 per KD.

Ancora possesso clutch per Phoenix, sul +2, e ancora Highsmith su Durant. Cambio più rapido, stesso, inevitabile risultato. Senza un singolo palleggio. Game, set and match.

Sebbene i fan e i compagni di squadra di Durant possano dedicargli cori di “MVP” dopo 8 partite, questo probabilmente non è questo l’obiettivo principale per il futuro Hall of Famer. Un MVP alla diciassettesima stagione non è il traguardo più realistico per lui. Vincere un anello significherebbe molto di più per i tifosi di Phoenix e per lui stesso. Ovviamente, poi, nessuno è perfetto: nonostante KD sia uno dei giocatori più talentuosi dell’NBA, continua ad avere difficoltà con le palle perse, specialmente in isolamento. Tra tutti i giocatori NBA che tentano almeno 3,8 isolamenti a partita , la media di Durant finora, lui si trova in primissima posizione per turnover%, con un valore tondo del 20,0%! Il secondo, Ja Morant, è al 16.7%. Una distanza non da poco. Durant è primo per palle perse anche tra i giocatori con meno di cinque assist a partita e almeno sette partite giocate in questa stagione. Il ritmo di turnover è abbastanza preoccupante.

Nonostante tutto, Kevin Durant continua a dimostrare qualità difensive d’élite in situazioni importanti. In difesa ha lavorato molto bene su diversi tiri contro Miami, contribuendo a fermare uno dei loro migliori marcatori, Jimmy Butler. Guardatelo come ferma questo tentativo di tiro del numero 22 (e godetevi anche la stoppata di Jusuf Nurkic su Bam Adebayo).

A fine terzo quarto si occupa anche di Duncan Robinson, prima forzando una sua penetrazione al posto del suo ottimo tiro dalla distanza, poi stappandolo vicino al ferro:

Quindi, a che punto sono i Suns? Dopo 8 gare sappiamo per certo che Durant è ancora ben più in alto degli standard che la maggior parte dei giocatori NBA si sogna di raggiungere. Non ci sono paragoni a livello di scoring, e oggi st amostrando picchi di pallacanestro anche in difesa. Le quotazioni per vederlo vincere il premio di “Clutch Player of the Year” sono a suo favore attualmente, e c’è poco da sorprendersi:

Durant avrà un peso costante nei momenti decisivi per Phoenix, con la squadra che spera di continuare a costruire continuità attorno a KD: una volta giunti ai Playoffs, l’approccio verso questa direzione potrebbe ripagare parecchio.