Dopo le Finals del 2016, nessuno si sarebbe aspettato di vedere questo rapporto tra LeBron James e Draymond Green. Ma nello sport, e nella vita, mai dire mai.

LeBron James Draymond green
FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


Un giorno, Draymond Green chiese al suo capo di saltare un viaggio di lavoro così da poter incontrare un amico che quella sera avrebbe raggiunto un importante traguardo. Il capo era Steve Kerr. L’amico era LeBron James. Il traguardo? Il record all-time di punti segnati in NBA.


Con i Golden State Warriors impegnati a guadagnarsi un posto ai Playoffs, però, coach Kerr decise che Green avrebbe viaggiato con la squadra verso Portland, senza farlo andare a Los Angeles per assistere alla gara dei Los Angeles Lakers e contro i Thunder. Green comprese la scelta e si complimentò con LeBron tramite il suo Twitter:

“Volevo davvero andare”, ha detto Green a Andscape, “ma Steve mi ha detto che non sarebbe stata una bella cosa per la squadra. Avrei preso un volo nella direzione opposta alla loro, e chiunque l’avrebbe notato. E quella contro Portland era una partita importante. Ho rispettato la sua decisione, nessun problema. Siamo andati a Portland e abbiamo vinto. Volevo essere presente a LA, era un momento di vita e di amicizia importante, ma ci saranno altri momenti così e creeremo grandi ricordi.”

La serie di questi giorni tra Lakers e Warriors, ad esempio, sarà sicuramente uno di questi. Delle quattro Finals vinte da Golden State negli ultimi otto anni, anni sono state proprio contro i Cleveland Cavaliers di James, che ha battuto i ragazzi della Baia nella storica rimonta da 1-3 nel 2016 e, con i giallo-viola, ai Play-In del 2021. Quanto a Warriors-Lakers, invece, è la prima volta dal 1991 che le due squadre si sfidano in post-season. 

“Io e Draymond? Giochiamo entrambi da molto e abbiamo un grande rapporto che si sviluppa fuori dal campo, anche se le persone non vogliono capirlo. Va bene così, non importa. Ciò non ci ferma dal giocare e competere al massimo livello, quando ci sfidiamo entrambi vogliono che l’altro non raggiunga il successo.”

(LeBron James)

Draymond dice di parlare regolarmente con LeBron, ma di non averlo più fatto dall’inizio dei Playoffs:

“Avere la chance di giocare l’uno contro l’altro di nuovo è bellissimo. Ed è la prima volta che accade prima delle Finals, quindi sarà anche diverso dal passato. Non sempre si può competere così, con tutti gli amici presenti vicino a te. Lui è al ventesimo anno, io all’undicesimo, Curry a quanto? 14? 15? Apprezziamo questi momenti, non capiterà più spesso. (…) No, non ho parlato con lui in queste settimane. Di cosa dovremmo parlare? Non lo faccio durante i Playoffs.

(Draymond Green)

Capita talvolta che le stelle dell’NBA coltivino amicizie con i propri rivali: Wilt Chamberlain e Bill Russell, ad esempio, cenavano spesso insieme le sere prima delle partite; Magic Johnson era grande amico di Larry Bird. Certo, dopo le Finals del 2016 pochi avrebbero pensato che LeBron e Draymond sarebbero diventati così amici, tanto da vedere James al matrimonio di Green lo scorso agosto.

In Gara 5 del 2016, come tutti ricorderanno, Green fu sospeso per il flagrant foul commesso in Gara 4, per l’alterco con James che l’NBA descrisse come “contatto non necessario e aggravato da uno schiaffo all’inguine”. La storia la sappiamo: Cleveland vinse Gara 5 a Oakland, dove tornò per chiudere la rimonta in Gara 7.

“In quel momento volevo fargli il culo. A proposito, questa serie non sarà diversa: vogliamo fargli il culo, è così che ragionano i grandi agonisti. Alla fine, entrambi combattiamo per lo stesso obiettivo. A caldo, sul momento, vuoi fare di tutto per vincere, sarà sempre così quando ci sfideremo.”

(Draymond Green)

Green ha poi aggiunto che lui e James non hanno mai parlato di quell’episodio. 

“Cosa c’è da dire? Prima o poi magari ne parleremo, e sono sicuro che quando succederà tutto il mondo lo vedrà.”

(Draymond Green)

L’ex manager di Green, Jacquail Jacox, ha raccontato invece che l’ala degli Warriors ha indossato le Nike LeBron nel corso delle prime due stagioni NBA, ma dopo l’accendersi della rivalità ha sentito di dover cambiare scarpe:

“Draymond voleva diventare grande e sapeva che staccandosi da James avrebbe solidificato la sua legacy. E attorno a sé aveva ragazzi che, cestisticamente parlando, non erano suoi grandi fan.”

(Jacquail Jacox)

Oggi Green è associato a Klutch Sports, agenzia di Rich Paul di cui fa parte, da tempo, anche James. Lo stesso Paul ha parlato del loro rapporto:

“Hanno costruito un loro rapporto personale e parlano spesso di cose loro. È bello, la società e lo sport vogliono che tu ti comporti da gladiatore tutto il tempo, ma guardando i più grandi businessman del mondo è il contrario.”

(Rich Paul)

Nonostante la rivalità sul parquet, Dray ha un buon rapporto anche con Rich Paul e Maverick Carter, storico amico e consulente di James, nonché CEO di LRMR Innovative Marketing & Branding. Green ha lavorato con lui e con James per la piattaforma digitale Uninterrupted e anche per Beats by Dre, sui cui James ha investito parecchio. Ed è stato proprio il rapporto con queste due figure che ha aperto la strada all’amicizia tra Green e James.

I due hanno passato diverso tempo insieme a Los Angeles nel corso dell’offseason dell’anno scorso, accompagnati da vini costosi e pregiati, ed entrambi hanno investito nella Major League Pickleball. E se Green non è stato presente alla Crypto.com Arena per il record di punti di LeBron, è riuscito ad andare a vedere Bronny James dal vivo a Portland, nel corso dell’Hoop Summit. 

“C’è sempre stato rispetto sul campo e rispetto da nero a nero. È come un fratello e sono onorato di avere persone del genere al mio fianco. Non lo do per scontato, e apprezzo molto quando, nonostante l’amicizia, combattiamo duramente l’uno contro l’altro sul parquet.”

(Draymond Green)

Secondo Rich Paul, anche la terra d’origine di entrambi, il Midwest, ha contribuito nel solidificare il rapporto tra Green e James. Draymond è nato a Saginaw, Michigan, e James è di Akron, Ohio; ed entrambi vengono da ambienti prevalentemente afroamericani, e hanno affrontato sfide simili nel corso della vita.

“C’è una connessione grazie al fattore Midwest, fuori dal campo ci sono state conversazioni di interesse simile. La gente dice che chi compete duramente in campo non può essere amico fuori, ma nessuno di noi ci crede. All’interno dell’ambiente competitivo ci si comporta in un certo modo, ma fuori di esso si è normali amici.”

(Draymond Green)

Escluse le gare in cui si affrontano, i due si tifano reciprocamente. 

“Anche le nostre famiglie sono amiche, e non ci importa di ciò che dicono su di noi. È abbastanza stupido, onestamente. Ma siamo grandi agonisti e il mondo lo sa.”

(LeBron James)

Green si è detto d’accordo sulle parole di Rich Paul riguardo all’influenza del Midwest: 

“Siamo molto simili per questo, passi un certo tipo di vita, perdi amici, familiari, persone strette e non molti capiscono davvero cosa significhi. Penso che avere ragazzi del genere a fianco che ti capiscono sia utile perché puoi affidarti a loro nei momenti importanti della tua vita e apprezzarli.”

(Draymond Green)

James ha medie di 22 punti, 12 rimbalzi e 8 assist nelle due gare giocate contro Golden State in stagione. E sarà proprio Green, probabilmente assieme ad Andrew Wiggins, ad occuparsi di James in difesa. “Per marcarlo ci vorrà un grande lavoro di squadra, sono sicuro che i matchup varieranno molto. Dovremo stringere i denti”, ha detto Green di James.

Green ha più volte definito James il più grande di sempre, anche se dopo i 50 punti di Stephen Curry in Gara 7 contro i Sacramento Kings ha urlato “GOAT alert, GOAT alert”, mentre il 30 si indirizzava verso la sala stampa…

“Allora, Curry si sta decisamente inserendo nel dibattito, ma quando guardi James, il lavoro, la longevità, ciò che ha fatto in questa lega e il modo in cui sta riempendo i libri dei record di questo sport, puoi solo toglierti il cappello. Dicono non sia uno scorer, ma nessuno ha segnato più di lui nella storia dell’NBA: è impressionante. Dicono non sia la cosa migliore che puoi fare, ma com’è che lui l’ha fatto più di tutti e chiunque parla solo di questo, tutti i giorni? Parlano di scorer senza mai menzionare James. Ehi, nessuno ha segnato più di lui. Questo dice molto.”

(Draymond Green)