Miles McBride dei Knicks è davvero eccezionale

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Nick Carannante per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Miles McBride continua a vedere un aumento di responsabilità, mostrando la sua impressionante crescita nel corso degli anni. Non è stata una sorpresa quando i New York Knicks hanno deciso di tenerlo dopo lo scambio per Mikal Bridges, o quando sembravano disposti a scambiare Donte DiVincenzo in parte per un impegno verso McBride. Anche se era previsto un potenziale salto per la giovane guardia, dato il ruolo espanso, a sorprendere sono le grandi responsabilità affidategli fin da subito. Si era visto cosa fosse capace di fare nei Playoffs l’anno scorso e il front office ha chiaramente dato priorità a lui con le mosse fatte da quando lo hanno rifirmato per un contratto triennale da 13 milioni di dollari. Non era facile attendersi, tuttavia, che l’attacco mettesse così tanto l’accento sulla creazione di opportunità di tiro per lui, come successo in passato per Immanuel Quickley e DiVincenzo. McBride sta sfruttando al meglio queste opportunità, dando anche saggi consigli ai più giovani come Ariel Hukporti.


Abbiamo visto McBride segnare una media di 11 punti nei Playoffs, dimostrando di poter emergere nei momenti più importanti, anche se il suo percorso non è stato necessariamente lineare. Dopo aver subito un intervento chirurgico a giugno, avrebbe potuto avere un inizio di stagione lento, ma ha aperto la stagione con 22 punti, il massimo della squadra. Non bisogna esagerare con le prime quattro o cinque partite della stagione o con le partite di pre-stagione, ma ci sono conclusioni razionali che si possono trarre dal suo utilizzo e dal suo ruolo nell’attacco. L’altra metà campo non è mai stata in discussione per McBride, noto come un solido difensore, ma utilizzarlo di là come se fosse JJ Redick non rientrava proprio nei calcoli. Certo, ha sempre preso i suoi tiri con una shot diet sana anche nelle prime 2 stagioni, dove ha giocato circa 10 minuti a partita prendendosi oltre 8.9 triple per 100 possessi. Nei primi 5 incontri della stagione, McBride sta giocando in media 25.8 minuti per partita. Secondo James L. Edwards III di The Athletic, ha l’opportunità di essere il primo Sixth Man of the Year dei Knicks da J.R. Smith. Questo è in gran parte dovuto alla sua abilità balistica e alla creazione di tiri: sta attualmente eccellendo in questo nuovo ruolo, prendendo 9.2 tiri a partita e convertendo con il 46.2% da tre punti su 5.2 tentativi a partita. Anche se questa percentuale non è sostenibile, Tom Thibodeau ha parlato di aver scrutato la sua abilità di tiro sin dai tempi difficili, anche quando faticava a buttare la palla nel cesto a inizio carriera.

Quando guardiamo al ruolo che McBride continuerà a servire nella squadra per il resto della stagione, non si può ignorare l’importanza della sua abilità di creazione di tiri. Offensivamente, viene utilizzato in modo molto simile ad altri prolifici tiratori passati da New York come Quickley e DiVincenzo, specialmente in transizione sta ottenendo molti punti semplicemente facendo giocate intelligenti e riempiendo gli angoli in transizione o ricevendo un passaggio extra. È chiaramente una priorità per la squadra trovare McBride, e lui sta facendo del suo meglio per sfruttare al massimo le opportunità di tiro che ottiene. Se le ultime stagioni sono un’indicazione, essere un sesto uomo con un’abilità di tiro tale per i Knicks è un ruolo estremamente produttivo e redditizio. Solo il tempo lo dirà, ma con un contratto molto favorevole alla squadra, una stagione di successo per McBride sarebbe un’altra grande vittoria per questo front office.