Una (precoce, ma non troppo) riflessione sul possibile matchup, un’altra volta, tra Joel Embiid e i Boston Celtics.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Harris Rubenstein per CelticsBlog, tradotto in italiano da Anna Cecchinato per Around the Game.
Per i Boston Celtics, il (più che) probabile confronto al secondo turno contro i Philadelphia 76ers di Embiid sarà già un momento cruciale della loro corsa al titolo. Inevitabilmente le chiacchiere sul possibile matchup si sono moltiplicate di giorno in giorno con l’arrivo dei Playoffs, e sono rimasto stupito da molti discorsi letti in giro per Twitter. Non credo ci sia mai stato un giocatore così dominante e così poco temuto dai tifosi di Boston come Joel Embiid. “Sì, bella partita di Regular Season, ma sappiamo cosa succederà nei Playoffs”, e cose del genere.
È dal 2020 che Embiid non si scontra con i Celtics ai Playoffs, e nel frattempo si è consacrato come uno dei migliori della lega, da candidato perenne all’MVP (a partire da quest’anno). Da allora, le sue prestazioni in Regular Season sono state da capogiro, coronate da una gara da 52 punti proprio contro Boston all’inizio di aprile. In vista di una sempre più verosimile semifinale di Conference, andiamo a vedere alcuni numeri di Embiid contro i Celtics.
Innanzitutto, c’è da dire che complessivamente le statistiche di Embiid contro i Celtics dal 2021 sono al limite del dominante: 32.7 punti, 11.3 rimbalzi e 4.2 assist a partita. Nelle undici gare che hanno visto le due squadre affrontarsi, Embiid ha superato i 40 punti in quattro di queste, mantenendo come percentuali al tiro il 54% dal campo e l’84% in lunetta, su quasi 14 tentativi a partita. Ora, posso essere d’accordo con i tifosi Celtics sul fatto che Embiid vada in lunetta un numero spropositato di volte, ma per uno della sua stazza tirare oltre l’80% dal campo è comunque straordinario.
Rispetto all’ultima volta che le due squadre si sono viste in post-season, l’evoluzione di Embiid potrebbe essere un fattore fondamentale per Philadelphia. In particolare, la sua accresciuta pericolosità dal mid-range e alcune differenze nel supporting cast, oltre ovviamente alla presenza di James Harden, comportano un cambiamento dello scenario rispetto al passato. Philadelphia, come squadra, ha ottenuto risultati negativi contro Boston ultimamente (5-5 dalla fine del 2020, ma 1-4 dall’inversione di rotta dei Celtics nel 2022), ma questo conta relativamente.
Dopo una stagione da MVP, Embiid ora è chiamato a dimostrare di poter continuare su quel livello anche nei Playoffs. I Sixers l’anno scorso hanno perso in sei gare contro gli Heat e non hanno mai raggiunto le Conference Finals da quando Embiid è a roster, oltre a non aver mai vinto una serie contro Boston (4-1 e 4-0!). Guardare agli anni passati, però, rischia di bloccare il discorso al solito punto.
Embiid è oggettivamente un giocatore straordinario, che negli anni ha dimostrato di saper sviluppare le sue qualità e di poter adattare il proprio gioco. La squadra, però, lo ha sempre deluso nei momenti più importanti e lui stesso ha faticato spesso nei Playoffs. E la prossima volta, cosa accadrà? Potrebbero mancare un paio di settimane al giorno in cui avremo una risposta.