Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Edoardo Viglione per Around the Game.


Tutte le volte che gli Oklahoma City Thunder giocano a New Orleans inevitabilmente Luguentz Dort ricorda le sue origini haitiane. Nel 1810 la popolazione della città della Louisiana raddoppiò quando arrivarono 10.000 migranti, prevalentemente neri, da Haiti dopo la rivoluzione haitiana contro il governo coloniale francese in nome della libertà e per la liberazione dalla schiavitù. In tutta New Orleans ancora oggi l’influenza haitiana è fortissima, dalla tradizione culinaria, testimoniata dai piatti a base di riso e fagioli rossi e dal famoso jambalaya (un piatto creolo a base di carne, verdure, riso, gamberi e brodo), fino ad arrivare alle feste, come la parata del Mardi Gras che prende il nome di Krewe du Kanaval, la quale ha proprio il compito di celebrare la cultura haitiana.


”Ho guardato molto documentari sulla storia haitiana, Haiti è stata la prima repubblica nera. Sono andato su YouTube e ho guardato un sacco di cose, c’erano molti haitiani qui a New Orleans, volevano la loro indipendenza. Sono molto incuriosito dalla storia, soprattutto perché essa riguarda la mia cultura. Ogni volta che Haiti sconfiggeva la Francia in molti venivano qui, c’è ancora oggi una piccola cultura haitiana, c’è la parata del Mardi Gras e tante altre cose che provengono da Haiti. È storia.”

Luguentz Dort ad Andscape

Dort, però, non ha portato solamente il suo orgoglio haitiano a New Orleans, ma è stato anche un difensore e tiratore eccezionale nel primo turno dei playoff. Se gli Oklahoma City Thunder sono riusciti a superare i Pelicans con un sorprendente sweep gran parte del merito è proprio del loro numero 5, che ha difeso benissimo ed ha anche tirato con il 52% dall’arco. Brandon Ingram, durante la Regular Season, ha segnato 20.9 punti di media e distribuito 5.8 assist, ma con Dort come suo principale difensore in questa serie ha messo a segno solamente 15 punti di media, realizzato 3 assist e, soprattutto, ha tirato solamente con il 37% dal campo. Stando ai dati di Second Spectrum, l’ex ala dei Lakers fino a prima di Gara3 era 7/22 dal campo quando marcato dal canadese.

”È un difensore differente, è fisico, con uno così per fare le cose giuste devi avere un ottimo timing con la tua squadra. Devi sempre fare il passaggio giusto o essere nell’angolo giusto. Sanno come gestiamo il nostro attacco e sa sempre dove voglio andare. Usa tutto quello che ha contro di te.”

Brandon Ingram

Questo, invece, il commento del fresco Coach of the Year Mark Daigneault prima di Gara4:

”Quello che sta facendo difensivamente è incredibile, avremo sempre bisogno di questo nelle prossime partite.”

Mark Daigneault

I giovani Thunder son conosciuti per i loro tre violini offensivi: Shai, Chet e Jalen Williams. Sebbene lo stesso Holmgren sia un grande stoppatore, Dort rappresenta l’anima ed il cuore della difesa di OKC. Il canadese ha affermato di essersi innamorato della difesa quando è stato accoppiato ad alcuni dei migliori giocatori dell’AAU durante i suoi giorni di high school. Si può quasi dire che Dort sia stato costruito più come un linebacker del football americano piuttosto che come un giocatore di basket. Durante la sua stagione da rookie con i Thunder suoi ex compagni come Chris Paul o Dennis Schroder gli dissero che la difesa è la vera chiave.

”Stavo solo cercando minutaggio. Dennis e Chris erano i primi che accettavano di difendere il miglior giocatore avversario. Ho cercato semplicemente di sviluppare anch’io questa mentalità.”

Luguentz Dort

Dort ha utilizzato le sue doti difensive per consolidare il suo posto da titolare con i Thunder in 283 delle 292 partite che ha disputato in Regular Season con una media di 12.8 punti, 3.8 rimbalzi e 1.6 assist. E’ stato soprannominato “Dortress” o “Dorture Chamber” grazie alla sua straordinaria difesa, ma non è mai stato in nessuno degli All-Defensive NBA Team.

”Ormai è semplicemente nella mia testa. Quando mi preparo in offseason so che verrò sempre accoppiato con i migliori giocatori della lega. È così che mi sono fatto un nome ed è che così che ho ottenuto i contratti che ho firmato e con i quali posso prendermi cura della mia famiglia.”

Luguentz Dort

”Ha una grande forza fisica ed è davvero agile nel muoversi da un lato all’altro, ma la cosa più importante è la sua determinazione. Il suo grado di difficoltà di matchup è il più alto della lega, o perlomeno è in top5. Per questo sa reggere bene i colpi.”

Mark Daigneault

Durante la sua stagione da rookie nella Bolla di Orlando ebbe uno dei messaggi di giustizia sociale più originali scritti sul retro della maglia. I più diffusi erano “Equality”, “Black Lives Matter” o “Peace”, Dort aveva “Respekte Nou” che significa “rispettateci” in creolo haitiano.

”Ero molto orgoglioso perché anche ad Haiti stavano succedendo delle cose ed è stato molto importante per me poter mettere quella scritta dietro la maglia. Ha toccato molti haitiani.”

Luguentz Dort

I genitori di Dort emigrarono da Saint-Marc a Montreal quando avevano 21 anni. Suo padre ad Haiti era il preside di una scuola ed in Canada cominciò a lavorare come tassista, mentre la madre fabbricava vestiti presso un produttore locale. Durante la sua giovinezza a Dort sono stati insegnati l’orgoglio, la storia e la cultura culinaria haitiana. Ci sono quasi 179.000 canadesi di origine haitiana in Canada e la maggior parte di essi vive a Montreal, stando alle cifre del censimento canadese del 2021.

”Vivevo in Canada, ma mi sentivo come se fossi ad Haiti. Parlavo creolo con mia mamma, mio padre e la mia famiglia. Mi hanno raccontato che gli haitiani hanno fatto molta strada, sono un grande appassionato di storia e di come gli haitiani hanno dovuto lottare per ottenere ciò che hanno ora. È un grande orgoglio perché non sono molti gli haitiani che sono arrivati fino a qui ed è come se li rappresentassi.”

Luguentz Dort

Dort ha raccontato di essere andato ad Haiti quando aveva 5 anni, ma non ricorda molto. Sogna, però, di scoprire le sue radici e fare visita alla sua famiglia. Spera persino di fondare un basketball camp lì e di avere un impatto umanitario. Tuttavia, Haiti è troppo pericolosa per essere visitata da Dort o dalla sua famiglia. L’isola è in subbuglio da quando nel 2019 decine di migliaia di haitiani chiesero le dimissioni dell’allora Presidente Jovenel Moïse, il quale venne assassinato nel 2021. Da allora Haiti è stata devastata da guerra tra bande, criminalità, stupri e violenza. Il governo haitiano ha dovuto lottare per reprimere una brutale guerra tra bande nella capitale Port-Au-Prince.

”Voglio tornare lì un giorno, ma ci sono ancora tante cose da risolvere. Quando il clima si calmerà ci sono un paio di cose che voglio fare ad Haiti. È difficile sapere di avere una famiglia lì e di non poter fare nulla per aiutarli, ma la cosa migliore è aspettare sperando che il cambiamento possa avvenire e che la situazione migliori. Non ho voce in capitolo sugli affari di governo, ma se potessi fare qualcosa per portare un po’ di gioia come creare un camp o facendo beneficienza allora lo farò. Ne sto parlando con la mia fondazione e questo sarà il passo successivo.”

Luguentz Dort

Ha aggiunto che ad Oklahoma City non c’è influenza haitiana, ma che è orgoglioso che i fan haitiani vengano a vederlo in città come Boston, Miami o New York e gli parlino nel suo creolo nativo. Prima di andare via da New Orleans spera di andare in un ristorante tipico haitiano.

”Ci sono un paio di posti haitiani in cui mi piacerebbe andare nel mio giorno libero. Tutte le volte che sono in una città con dei posti haitiani vado, la mia gente è sempre sorpresa di vedere un giocatore di basket haitiano che parla creolo.”

Luguentz Dort