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I Philadelphia 76ers sembrano una delle squadre più attive in vista dell’inizio della post-season NBA. Le ultime arrivano da Keith Pompey di The Philadelphia Inquirer, uno degli insider più autorevoli quando si parla della Città dell’Amore Fraterno:

Stando alle fonti, Los Angeles non vorrebbe offrire a Paul George più di un triennale da $152.3 milioni, estensione data a Kawhi Leonard. Comunque, il 34enne è eleggibile per ricevere un quadriennale da $221 milioni di dollari, mentre i Sixers e altri fruitori possono arrivare fino a $212 milioni in 4 anni. I Clippers sperano che PG, nativo della Southern California, accetti meno denaro per rimanere più vicino a casa.

I Sixers hanno messo gli occhi su altri giocatori dallo stipendio pesante in caso la pista George non dovese portare a nulla. Ecco perché si stanno interessando a potenziali free agent come LeBron James dei Los Angeles Lakers o OG Anunoby dei New York Knicks. Se non in free agency, i 76ers credono di poter usare lo spazio a disposizione e i Draft asset per acquistare un giocatore che faccia la differenza via trade. Questo ha portato a interesse per nomi come Jimmy Butler, Zach LaVine e Brandon Ingram, per quanto riguarda uno scambio.


– Keith Pompey

Che Daryl Morey volesse essere attivo sul mercato, lo sappiamo da ormai svariate settimane, così come è arcinoto l’interesse per l’attuale ala dei Clippers. Qualora le voci su questo rifiuto di determinate cifre da parte della dirigenza dovessero portare a malcontento, Phila avrebbe tutte le possibilità per arrivare al giocatore, e ne avevamo parlato in maniera approfondita QUI:

Ponendo che Paul George vada a chiedere cifre attorno al massimo salariale o giù di lì, quindi $45/50 milioni come stipendio di partenza, Philadelphia potrebbe potenzialmente assorbirne il contratto a fine stagione, lasciando allo stesso tempo oltre $16 milioni di spazio salariale per costruire il resto del roster. A parte quelli di Joel EmbiidPaul Reed Tyrese Maxey, infatti, i contratti che compongono questi 76ers sono tutti in scadenza, ragion per cui il potenziale spazio salariale per la prossima stagione potrebbe raggiungere i $76.8 milioni, stando a Spotrac. Questo offrirebbe anche flessibilità per costruire il resto della squadra usando lo spazio rimasto, rimandando provvisoriamente l’estensione di Maxey – considerando il cap hold, lo stipendio della giovane combo guard in questa free agency potrebbe contare per $13 milioni, mantenendo l’estensione “in standby” fino alla firma degli altri free agent per completare il roster, ma una volta innescato il nuovo contratto quelle cifre andrebbero a pesare ovviamente sul cap di squadra. Ci sarebbero conseguenze: firmare George a cifre attorno ai $45 milioni e estendere Rese (circa 205×5 o 245×5, in base ai premi di fine stagione) significherebbe automaticamente luxury tax per gli anni a venire – oltre a questi 4, ci sarebbe bisogno di minimo altri 8 giocatori sotto contratto. Difficile stimare, in caso di arrivo di una stella come Paul George, una permanenza di Tobias Harris, De’Anthony Melton, Kelly Oubre Jr. o Buddy Hield (certamente non tutti), che potrebbero chiedere cifre più elevate altrove, maggiormente probabile invece quella di giocatori da potenziale minimo salariale come Kyle Lowry, Nicolas Batum o Robert Covington. 

Fonte confermata anche quella su Jimmy Butler, obiettivo al quale accennava anche Marc Stein qualche tempo fa. Novità assolute, invece, quelle di LeBron James e OG Anunoby. Partendo da quest’ultimo, i New York Knicks saranno quasi costretti a riconfermarlo, visto il grande impatto sulla squadra sia in stagione, sia ai Playoffs, non senza influenzare però la situazione salariale della squadra, che comincia a farsi stringente. Come abbiamo spiegato QUI: “Per l’ex Raptors, c’è una player option del valore di $19.9M che probabilmente rifiuterà per cercare un contratto più oneroso. I Knicks non hanno molte alternative, se non quella di confermarlo, visto il rendimento con lui in campo e il fit tremendamente buono per un roster di questo tipo, resta solo da capire a quali cifre. Facendo proiezioni in uno scenario in cui accetti l’opzione, New York si troverebbe a spendere $146.9 milioni in stipendi con 11 giocatori a roster, abbondantemente oltre i $150 milioni considerando l’eventuale firma delle pick #24 e #25 al Draft 2024. E saranno di più, viste le probabili richieste di Anunoby e soprattutto quelle di Isaiah Hartenstein – ricordando la luxury tax line a $171.3 milioni.”. Come ripetuto più e più volte, difficilmente New York lo lascerà andare viste le prestazioni ma, trattandosi di un grosso mercato sempre in cerca di stelle (e dunque di spazio) dalla free agency, vale la pena quantomeno monitorare eventuali mosse per tagliare le spese.

Più imprevedibile, invece, la situazione LeBron James, il cui agente, Rich Paul di Klutch Sports, è incappato qualche ora fa in un lapsus piuttosto divertente, dicendo che il proprio cliente “è free agent”, quando ci sarebbe teoricamente ancora una player option sulla quale prendere decisioni – del valore di $51.4 milioni. Per firmarlo, ci sarebbe probabilmente bisogno di scegliere al Draft il figlio Bronny, che nel frattempo effettuerà workout con una manciata di squadra (anche Philadelphia?), fra le quali sono senza dubbio presenti Phoenix Suns e Los Angeles Lakers. Morey sarebbe disposto a sacrificare una scelta appena fuori dalla lottery per un anno di LeBron? La reputerebbe una mossa da titolo? Difficile da dire, sebbene sia importante far notare che i 76ers sarebbero fra le poche squadre menzionate (che non siano i Lakers) capaci di offrire a James padre un contratto sostanzioso, a differenza, per esempio, dei Phoenix Suns, con il cap totalmente intasato.

Non moltissimo altro da aggiungere su Brandon Ingram e Zach LaVine, entrambi in potenziale uscita dalle rispettive squadre per cercare di competere altrove, entrambi con meno valore sul mercato rispetto alle recenti stagioni, il primo a causa di un rendimento altalenante e non convincente in presenza di Zion Williamson, il secondo a causa di problemi di infortuni. La differenza è che: Ingram potrebbe diventare free agent nell’estate 2025, questione che da un lato ne abbassa il valore sul mercato, dall’altro rende allettante una scommessa senza impiegare asset eccessive per poi valutare la permanenza; LaVine, invece, ha un contratto lungo e oneroso, un 215×5 iniziato nel 2022, con una player option da $48.9 milioni nel 2026/27, pertanto si tratterebbe di un investimento a lungo termine. Qualunque sia la strada, si tratterebbe di borderline All-Star meno avanti con l’età di Butler, George o James, perciò non proprio cattive idee – anche perché il mercato, per il momento, ha questo da offrire e poco più. La lunga estate dei Philadelphia 76ers sta per cominciare, vedremo se, di tutti i nomi elencati, almeno uno li sceglierà come prossima destinazione.