FOTO: The Boston Globe

Questo contenuto è tratto da un articolo di Michael Shearer per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Ci sono state molte giocate importanti nella vittoria in rimonta dei Thunder sui Boston Celtics domenica sera, ma due, in particolare, spiccano. La prima: Kenrich Williams ha sottratto la palla a Jaylen Brown, Cason Wallace l’ha raccolta e poi ha battuto Jrue Holiday in transizione per un layup che ha dato a OKC un vantaggio di due punti:

Pochi minuti dopo, Lu Dort ha rubato il dolcetto a un sorpreso Derrick White come un Grinch ritardatario e ha passeggiato lungo il campo per una facile schiacciata:

La folla ha oscurato la radiocronaca e, anche se la partita era ancora combattuta, si è avvertito un palpabile cambiamento di ritmo. I Thunder sapevano che avrebbero avuto la meglio. La sfida delle palle perse è stata una cosa strana. Sotto Joe Mazzulla, Boston non forza mai palle perse avversarie. Dalla stagione 2022/23, i Celtics si sono classificati al 26°, 27° e 24° posto per tasso di turnover forzati. Questo non ha danneggiato il rating difensivo complessivo (terzo, terzo e infine settimo in questa stagione), ma Mazzulla vuole che i suoi ragazzi siano disciplinati dal punto di vista della posizione per costringere gli avversari a sbagliare i tiri. I Celtics non concedono mai tiri dall’angolo e per quattro stagioni consecutive sono stati tra le prime tre squadre per frequenza di tiro avversaria concessa al ferro, prima di scendere all’undicesimo posto quest’anno. Cosa succederebbe se desse ai Celtics un po’ più di libertà di azzardare e di cercare di forzare qualche palla persa?

Tecnicamente i Celtics hanno forzato 15 turnover contro i 16 di OKC, ma questa statistica è fuorviante. I turnover possono essere suddivisi in categorie di palla viva e palla morta: quelli su palla viva sono in genere furti che mantengono la palla in gioco, mentre quelli con palla morta comportano l’interruzione del tempo. Entrambi sono utili, ma i turnover da palla viva lo sono molto di più. Secondo un vecchio studio di Inpredictable, le perse su palla viva creano 1.2 punti per possesso, mentre quelle con palla morta ne producono solo 0.9 (peggio dell’attacco previsto dopo un tiro o un rimbalzo difensivo). Il motivo è senza dubbio ovvio. I turnover su palla viva danno il via a dei contropiedi, mentre quelli su palla inattiva danno alla difesa la possibilità di posizionarsi. Forzare palle perse è sempre una buona cosa, ma generarne su palla viva è uno degli aspetti più impattanti nella pallacanestro. Boston ha generato solo sei perse su palla viva nel match clou, mentre OKC ha messo a segno 11 rubate. Inoltre, i Thunder hanno segnato 22 punti in transizione, di cui ben 13 nel quarto periodo! I Celtics ne hanno segnati solo 11 in tutta la partita.

L’insistenza dogmatica di Mazzulla sulla disciplina ha dato i suoi frutti, ma non bisogna pensare che una squadra come i Celtics piena di difensori intelligenti debba necessariamente compromettere la propria integrità se cerca di creare scompiglio. La maggior parte delle migliori difese della Lega forza molte palle perse. Solo quest’anno, cinque delle sei migliori difese si sono classificate tra le prime otto anche per quanto riguarda i turnover forzati (e OKC e Orlando, la migliore e la seconda difesa, sono anche prima e seconda in questa categoria). L’anno scorso, cinque delle prime sei difese erano tra le prime 10. L’anno prima, otto delle prime sei difese erano tra le prime otto. L’anno precedente, otto delle prime 10 difese erano nella top-10 per i turnover forzati, con la sola eccezione di Boston e Milwaukee. Questo è un tema: le squadre che forzano una tonnellata di palle perse sono di solito ottime difese. La stessa Boston era una di queste squadre: sotto Ime Udoka e Brad Stevens, i Celtics si classificavano abitualmente come una difesa d’élite con indici di palle perse forzate superiori alla media.

Essere settimi per defensive rating non è male, ma chiunque guardi le partite può dire che Boston non sia così ermetica sul point-of-attack o con i suoi schemi d’aiuto. Non si intende che i giocatori dei Celtics debbano rincorrere la palla come un branco di golden retriever, ma Derrick White, Jrue Holiday e i Jays sono giocatori dotati di braccia lunghe e intelligenti. Le squadre hanno lentamente trovato il modo di attaccare la difesa di Boston (i Celtics possono salvare Charles Lee dall’inferno di Charlotte?). Perché non riescono a pressare un po’ di più le linee di passaggio, soprattutto quando Porzingis è in salute e garantisce una forte protezione del ferro? Perché non possono affondare qualche “badilata” tattica sul portatore di palla, colpendo il pallone come un safety della NFL? Perché non incorporare più raddoppi di squadra semi-spontanei per mandare nel panico i giocatori in possesso di palla?

Boston è impegnata in una battaglia per la testa di serie a Est. Non si tratta della scorsa stagione, non vogliono fare esperimenti per il gusto di sperimentare. Ma a più di metà stagione dalla fine, Mazzulla ha tutto il tempo per allentare le regole e vedere cosa succede. Il processo è già iniziato. Dal giorno di Natale, i Celtics si sono classificati al 14° posto nella forzatura delle palle perse, pur mantenendo una difesa da settimo posto. Naturalmente, una parte di questo dato si basa sul calendario, ma Mazzulla ha già ammesso di averne l’intenzione. Quando gli è stato chiesto perché la squadra avesse commesso così tanti falli contro gli Indiana Pacers, Mazzulla ha risposto che stavano “cercando di forzare più palle perse, di essere più attivi… ci sono un paio di cose su cui dobbiamo lavorare, e forzare turnover è una di queste. Questo porterà a un po’ di momenti di non solidità, che si spera creino palle perse, ma stasera non è stato così”. È un bene che lo staff tecnico lo riconosca, e la speranza è che le recenti difficoltà della squadra non inducano Mazzulla a tornare alle vecchie abitudini. Non si può fare a meno di pensare che la difesa di Boston avrebbe un potenziale più alto se riuscisse ad abbracciare un po’ più di caos. Il personale c’è. Holiday sta invecchiando, ma non è una coincidenza che abbia registrato le due percentuali di palle rubate più basse della sua carriera da quando si è trasferito a Boston. Jaylen Brown ha avuto momenti di superba pressione sulla palla in questa stagione; sarebbe bello vederne di più, anche se la sua percentuale di falli dovesse scendere a un livello appena sufficiente. Derrick White è spesso posizionato come low-man helper per sfruttare il suo straordinario istinto di protezione del ferro, ma probabilmente potrebbe giocare anche come “bandito” sulle linee di passaggio, se gliene venisse data l’opportunità.

La difesa dei Celtics è tutt’altro che rotta, questo non significa però che non possa essere migliorata. Mancando ancora molte partite, sarebbe bene che i Celtics prendessero esempio dai Thunder.