4 strategie che aiuteranno i campioni NBA senza il lettone a disposizione per l’inizio della stagione.

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FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Mike Shearer per Celtics Blog, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


 

Sfortunatamente per i Boston Celtics, Kristaps Porzingis sarà costretto a restare lontano dai parquet NBA per i primi mesi della stagione. La buona notizia per i bianco-verdi è che hanno appena conquistato un titolo senza di lui per gran parte dei Playoffs. Il president of basketball operations Brad Stevens ha costruito una squadra così profonda e talentuosa da poter resistere alla perdita a lungo termine di qualsiasi giocatore, anche se riempire un buco di 218 centimetri di altezza richiede comunque dei cambiamenti. Ci saranno nuove sfide e opportunità, quindi il percorso verso la vittoria di Boston dovrà prendere delle strade diverse senza Porzingis a disposizione. Vediamo alcune possibili soluzioni.


#1. Lineup 5-out e con 2 lunghi, acqua passata… o no?

Il lusso di avere sia Porzingis che Al Horford a roster è che i Celtics potrebbero giocare con formazioni lunghe senza sacrificare il tiro da tre — i due hanno giocato insieme per più di 1.200 possessi e hanno demolito la lega, con un net rating di +14.3. La combinazione di protezione del ferro, fisico e spacing si è rivelata troppo difficile da gestire per gli avversari. Ma senza Porzingis, Horford è l’unico centro rimasto a roster con un tiro da tre affidabile. Né Xavier Tillman, Luke Kornet o Neemias Queta possono replicare ciò che Porzingis ha mostrato in attacco. Probabilmente vedremo ancora qualche formazione con due lunghi, ma i Celtics ne utilizzeranno uno solo molto più spesso del normale. Una cosa da tenere d’occhio: una volta chiamavano Luke Kornet “UniKornet” per la sua versatilità in campo, proprio come Porzingis. In effetti, Kornet ha mantenuto una media di tiri da 3 molto alta, per essere un lungo. Nei suoi primi due anni nella lega a New York l’abbiamo visto tentare più di quattro triple a gara in soli 17 minuti di gioco, un numero enorme (e il 36% di queste entrava). Non aveva nemmeno paura di posizionarsi qualche metro dietro l’arco… insomma, ci ricorda un po’ Porz.

#2: I Jays si prenderanno il peso dell’attacco, ma occhio a Derrick White

Sia Jaylen Brown che Jayson Tatum hanno visto la loro media punti aumentare di quasi tre punti a partita nella ventina di gare giocate senza Porzingis (nonostante abbiano giocato lo stesso numero di minuti). KP è stato il terzo per numero di tiri a Boston, e la maggior parte del suo usage passava stelle del team quando non era in campo. Su questo potrebbe far leva Brown per perfezionare la sua ricerca di un altro All-NBA Team, poiché i suoi 25.0 punti, 6.4 rimbalzi (anch’essi un grande miglioramento) e 3.7 assist senza Porzingis attireranno l’attenzione di ulteriori occhi. Anche lo scoring di Derrick White è leggermente cresciuto, ma al contempo nessuno più di lui ha sofferto un calo di efficienza senza il lettone. La sua percentuale dal campo è scesa dal 48.3% con KP al 41.6% senza di lui, così come la precisione dall’arco (dal 41.8% al 35.0%). Questo calo potrebbe essere solo una piccola anomalia, anche se parliamo di 21 partite di Regular Season. Ma abbiamo visto lo stesso trend anche nei Playoffs: 51.1% dal campo e 45.0% da tre in sette partite con Porzingis, contro solo 41.5% e 37.6% in 12 partite senza. A questo punto, il campione aumenta progressivamente e attira maggiore attenzione. White e Porzingis hanno mostrato un’intesa speciale come coppia, in particolare in semi-transizione, dove White amava usare l’unicorno trottante come un bloccante improvvisato. A volte, White usava persino il difensore in ritardo su Porzingis come strumento per superare il suo marcatore:

#3: Sarà lotta a rimbalzo (offensivo)

Oltre a sfruttare i mismatch in post, il valore di Porzingis per l’attacco derivava dalla sua capacità di segnare tiri da oltre l’arco — spesso ben oltre. Quella profondità apriva le linee di penetrazione per i compagni, ma un corollario poco piacevole era la difficoltà nei rimbalzi offensivi dei Celtics. I Celtics recuperavano il 29.9% dei loro palloni non a canestro la scorsa stagione senza Porzingis, un dato ben al di sopra della media. Questo valore è sceso al 23.6% con l’ex Knicks e Mavs in campo, un numero che li avrebbe piazzati al 27° posto nella lega. Kornet e Neemias Queta sono entrambi aggressivi a rimbalzo, e un aumento dei loro minuti dovrebbe rendere i Celtics un élite nel rimbalzo offensivo (a patto che la difesa in transizione non ne risenta). I second chance points potranno compensare la mancanza di punti di Porzingis, ed è una parte importante del motivo per cui l’attacco della squadra non ha rallentato nemmeno senza KP.

#4: La difesa peggiorerà (leggermente)

Questo è ovvio, ma va sottolineato. La difesa di Boston era impenetrabile con Porzingis in campo, concedendo solo 110,5 punti per 100 possessi, ma il numero aumentava di quasi 3 punti in più per 100 possessi quando Porzingis non c’era, trasformando una difesa d’élite in una… buona. In particolare, le formazioni con Porzingis hanno concesso solo il 60,3% sui pochi layup tentati, percentuale salita al 66,5% senza di lui. Porzingis fa un ottimo lavoro usando la sua stazza per contestare (e stoppare i tiri) evitando i falli. Kornet ha un profilo statistico simile (contro le riserve, principalmente), ma dovrà dimostrare di poterlo mantenere per decine di partite di Regular Season. Queta, ovviamente, dovrà ridurre la sua eccessiva fisicità per massimizzare i suoi promettenti doni difensivi. Horford e Xavier Tillman, infine, non sono rinomati stoppatori. I Celtics sono, in generale, eccezionali nel dissuadere gli attacchi al ferro, con o senza Porzingis — è quello che succede quando tutti nel roster riescono a mantenere il proprio uomo di fronte a loro — ma non c’è dubbio che l’area intorno al canestro sarà un po’ meno affollata per i ball handler.

Nel complesso, i Celtics dovrebbero cavarsela bene senza Porzingis, anche se questo li rende più vulnerabili in caso di un altro eventuale infortunio. Potrebbe esserci un rischio maggiore che la squadra inciampi nelle prime partite del ritorno di KP, mentre gli altri Celtics si riadattano allo stile di un giocatore unico e lui riprende il ritmo; in ogni caso, la prevista data di ritorno (il nuovo anno) darà a Boston tutto il tempo necessario per reinserirlo in squadra al meglio. Non è mai ideale iniziare la stagione con un giocatore chiave infortunato, ma nessuna squadra è meglio preparata per affrontare una simile assenza dei campioni NBA.