FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Edoardo Viglione per Around the Game.


I comportamenti razzisti, sessisti e misogini tenuti dal proprietario della franchigia Robert Sarver hanno coperto con una grande nube nera i Phoenix Suns, andando a colpire profondamente tutti i giocatori, il coach Monty Williams e il general manager James Jones.


“In questo momento è nuvoloso, non sappiamo cosa succederà, ma dobbiamo arrivare pronti alla prima palla a due. Questo è il media-day e non vogliamo alimentare il rumore.”

DeAndre Ayton ai microfoni di Andscape durante il Media Day

Ci sono altri fattori, però, che contribuiscono ad aumentare quel rumore del quale ha parlato Deandre Ayton al media day. I Suns cominciavano la stagione da vicecampioni in carica ed hanno subito una precoce eliminazione in Gara 7 delle Semifinali di Conference, dopo essere arrivati primi in Regular Season, contro i Mavericks. Aggiungiamo anche il malumore di Jae Crowder, che non è presente al training camp in accordo con la dirigenza in attesa di una trade; e la situazione dello stesso Ayton, con i Suns che hanno pareggiato l’offerta al massimo salariale dei Pacers, dopo non aver messo sul tavolo una max extension nell’offseason precedente.

La prima reazione della squadra dopo che l’indagine ha fatto luce sui 17 anni di gestione di Sarver – rivelando comportamenti razzisti, sessisti e misogini – deve essere stata dura. L’umore durante il Media Day, infatti, non era dei migliori. L’NBA ha deciso di squalificare per un anno il proprietario di Phoenix Suns e Mercury, in aggiunta ad una multa dal valore di 10 milioni di dollari per aver utilizzato epiteti razzisti almeno cinque volte e per “condotta iniqua nei confronti delle dipendenti donne”, facendo commenti a sfondo sessuale e riguardo al loro aspetto fisico.

Robert Sarver, una settimana più tardi, ha deciso di mettere in vendita entrambe le franchigie.

Riguardo a questi avvenimenti, Ayton ha detto che ciò che più gli è dispiaciuto è stato il modo in cui i dipendenti sono stati ingiustamente colpiti dalle azioni del proprietario.

“È difficile da credere, ascoltando tutte queste storie con tutte le persone e gli impiegati che hanno avuto a che fare con lui. Queste cose, però, sono inaccettabili. Non c’è molto da dire, sono inammissibili.”

DeAndre Ayton

La NBA è composta prevalentemente da giocatori di colore, e nei Suns lo sono coach Monty Williams, il general manager James Jones e il suo nuovo vice Morgan Cato, tutti afroamericani. Nonostante Chris Paul, l’allenatore e il GM abbiano detto di non aver mai sentito Sarver usare un epiteto razzista, si sono detti comunque disgustati della rivelazione.

“Quella parola non mi è mai piaciuta, soprattutto quando ero più giovane e ho capito cosa significasse. Avevo imparato quanto fosse umiliante, ma non solo nei confronti dei neri, ma verso l’umanità. Quando ho visto il rapporto dell’indagine ovviamente non ero felice. Ero disgustato. Non è una parola che puoi usare, e quando ho letto il rapporto e l’ho sentita ripetere spesso, mi ha dato molto fastidio.”

Monty Williams

Il coach ha parlato apertamente della lotta contro il razzismo che ha visto e che ha affrontato personalmente quando era più giovane in Virginia. Il Coach of the Year in carica è sposato con una donna bianca, ha sei figli di colore e si è detto preoccupato che questi ultimi possano provare la discriminazione sulla loro pelle:

“Mi infastidisce anche solo il pensare che loro possano vivere in un mondo dove questo genere di cose ancora accadono. Quindi non sono diverso da tutti voi, ho dovuto affrontare tante emozioni e vari stati d’animo leggendo quel rapporto.”

Monty Williams

Il coach ha anche aggiunto che, con suo dispiacere, oggi è ritenuto accettabile da parte delle generazioni più giovani usare quelle espressioni.

James Jones ha detto di non aver mai sentito Sarver pronunciare espressioni razziste, ma che comunque non è accettabile che le abbia dette altrove.

“Non posso accettarlo, quella parola non è mai stata diretta verso di me, ma è sbagliato nei confronti di tanti altri. Il fatto che io sia di colore non lo rende giusto. Sono un ragazzo di Miami, vengo da una famiglia multiculturale. Non sono una “cosa nera”, sono una persona e tutto questo è offensivo. Per questo cerco di assicurarmi che le persone capiscano che non è una questione culturale, ma di umanità. Questa parola non deve essere accettabile in nessun luogo e da nessuna parte. Spero che riusciremo ad eliminarla dal vocabolario. Ha significati differenti per molte persone, ma solo perché non sei la persona alla quale l’insulto è diretto, non significa che tu non possa rimanerne offeso. So che la mia è una risposta molto profonda, ma questa è una problematica sociale molto ampia. Dobbiamo fare il possibile per affrontarla.”

James Jones, GM dei Phoenix Suns dal 2018

Devin Booker è il giocatore che da più tempo conosce Robert Sarver, dopo essere stato draftato dai Suns nal 2015. Ha detto di essere rimasto scioccato quando ha letto il report.

“Non era questo il Robert Sarver che conoscevo. Non era questa la persona che mi ha accolto a braccia aperte, dandomi il benvenuto a Phoenix. Allo stesso tempo, però, non posso essere insensibile nei confronti di tutti quelli che sono coinvolti in questa situazione. Capisco che la loro esperienza con le altre persone d’ora in poi sarà differente. Comunque, è stato difficile da leggere. Quella non è la persona che conosco.”

Devin Booker

Jones inizialmente non credeva che le accuse di Sarver fossero fondate, tanto che il 21 ottobre 2021 in un comunicato rilasciato dai Suns affermava che niente di ciò che era stato detto sul proprietario fosse corrispondente al vero. Lui stesso conosceva e rispettava Sarver, e ha provato emozioni molto contrastanti durante il Media Day quando ha affermato che la scelta migliore per lui fosse quella di mettere in vendita la franchigia. Per i giocatori, i tifosi, lo staff e tutti coloro che hanno subito un impatto.

“Sarebbe la chiusura di un periodo di grande disagio. Ci offrirebbe l’opportunità di elevare gli standard della nostra organizzazione e poter dare l’esempio. Quando leggi il report non pensi che quello che abbiamo attraversato sia accettabile. Quei comportamenti sono inaccettabili non solo nello sport, ma nella società in generale. Dobbiamo puntare ad uno standard più elevato e proteggere chi non può farlo da solo.”

James Jones

Chris Paul, LeBron James e Draymond Green avevano rilasciato comunicati molto pesanti, prima che Sarver mettesse pubblicamente in vendita le franchigie. Inoltre, Stephen Curry, Kyle Lowry e CJ McCollum hanno fatto presente i loro sentimenti al Commissioner NBA, Adam Silver, in varie occasioni.

CP3 ha detto in una stanza piena di persone, tra le quali anche suo figlio adolescente, che il rapporto sul proprietario dei Suns è disturbante e difficile da leggere.

“Mio figlio in qualche modo sa che cosa sta succedendo. È stata dura, come per chiunque altro, leggere tutte quelle n-word. Erano tantissime le cose che le persone dovevano sopportare sul luogo di lavoro, e leggerlo è stato molto complicato.”

Chris Paul

Con la fine del Media Day e una possibile cessione della franchigia in arrivo, i Phoenix Suns sperano che l’attenzione possa tornare sul basket giocato, come ha auspicato anche Booker.

“Stava diventando una distrazione, ma da quando Sarver ha deciso di mettere in vendita le franchigie possiamo andare avanti e concentrarci sul nostro obiettivo, che è giocare a basket.”

Devin Booker